Capitoli
- 01. Canzoni sulla guerra: "La guerra di Piero" di Fabrizio de André
- 02. Canzoni contro la guerra italiane: "Auschwitz" di Francesco Guccini
- 03. Canzoni che parlano di guerra italiane: "Generale" di Francesco de Gregori
- 04. Canzoni contro la guerra: "C'era un ragazzo" di Gianni Morandi
- 05. Canzoni contro la guerra per bambini: "A cosa serve la guerra" di Edoardo Bennato
- 06. Cantautrici contro la guerra: Rwanda di Paola Turci
- 07. Canzoni italiane sulla guerra: Il mio nome è mai più di Jovanotti, Ligabue e Piero Pelù
- 08. Canzoni contro la guerra in italiano: Follie preferenziali di Caparezza
- 09. Canzoni italiane contro la guerra: Casa mia di Ghali
Per tracciare un confine con linee immaginarie bombardate un ospedale
Per un pezzo di terra o per un pezzo di pane
Non c'è mai pace
Ghali, "Casa mia"
La guerra fa sicuramente parte delle peggiori esperienze che un essere umano possa vivere, e non c'è generazione che non si auguri di non provare sulla propria pelle le sue pene e le sue miserie.
Il XX secolo ha conosciuto diversi conflitti che hanno lasciato il segno, in particolare le due guerre mondiali, che non hanno certo risparmiato il nostro paese, a anche la guerra in Vietnam, il conflitto in ex-Jugoslavia, e molti altri orrori che non andrebbero mai dimenticati.
Non c'è quindi da stupirsi se, a partire dalla seconda metà del secolo, moltissimi artisti, tra cui molti cantautori, si sono espressi denunciando e condannando gli orrori della guerra, e dichiarandosi con convinzione pacifisti con brani che sono rimasti nella storia, tra cui:
Canzone | Artista | Anno | Tema |
---|---|---|---|
Blowin' in the Wind | Bob Dylan | 1962 | Un inno del movimento per i diritti civili e contro la guerra, costruito con una serie di domande retoriche sulla pace, la libertà e la giustizia. |
Imagine | John Lennon | 1971 | Un appello universale per la pace, nonché l'evocazione di un mondo senza divisioni politiche, religiose o economiche. |
Zombie | The Cranberries | 1994 | Una protesta contro la violenza del conflitto civile che nel XX secolo ha macchiato di sangue le strade dell'Irlanda e dell'Irlanda del Nord. |
Masters of War | Bob Dylan | 1963 | Una condanna feroce dei magnati della guerra e dei politici che manipolano i giovani con menzogne per inviarli a morire sul campo di battaglia. |
Sunday Bloody Sunday | U2 | 1983 | Una canzone che riflette i conflitti in Irlanda del Nord, specificamente il tragico evento del 'Bloody Sunday' del 1972. |
Army Dreamers | Kate Bush | 1980 | Brano che tratta delle riflessioni di una madre sulle perdite e le tragedie della guerra, con enfasi sul destino dei giovani soldati. |
What's Going On | Marvin Gaye | 1971 | Una riflessione sulle tensioni sociali e politiche negli USA, comprese le proteste contro la guerra del Vietnam. |
Le Déserteur | Boris Vian | 1954 | Una lettera aperta e un rifiuto della chiamata alle armi, diventata un inno per i movimenti pacifisti e antimilitaristi. |
Solo le Pido a Dios | León Gieco | 1978 | Un canto che esprime la speranza di non diventare insensibile al dolore e alla sofferenza causati dalla guerra. |
Gimme Shelter | The Rolling Stones | 1969 | Un brano che esprime l'ansia e il dolore generati dalla Guerra Fredda e più in generale da tutte le guerre. |
Sono quindi davvero tanti gli inni contro la guerra in lingua italiana e non solo, tanti da poter creare un repertorio come quello di antiwarsong.org, sito che raccoglie le più belle canzoni pacifiste.
In questo articolo, vediamo insieme alcune delle più belle canzoni italiane contro la guerra, che potrai riprendere e reinterpretare, magari accompagnandoti con la chitarra, da solo, con gli amici o per insegnare canto ai bambini, anche in segno di protesta rispetto a quando sta succedendo in questi giorni in Ucraina o in Medio Oriente.
Canzoni sulla guerra: "La guerra di Piero" di Fabrizio de André
Fabrizio de André è considerato da tutti uno dei migliori cantautori italiani del XX secolo. Scrisse questa canzone — ispiratagli dalla storia di uno zio che fu deportato nei campi di concentramento — nel 1963, e il brano divenne in breve tempo un vero e proprio inno pacifista e contro la guerra, al punto di diventare una delle canzoni di protesta delle rivolte giovanili del '68.
La canzone narra la storia di un soldato, Piero per l'appunto, che, stanco degli orrori della guerra, viene colto da un attimo di umanità che gli costerà la vita: di fronte a un soldato "nemico", esiterà a sparare, dando il tempo all'altro di farlo. Gli ultimi istanti di vita di Piero sono dedicati al pensiero della sua amata, Ninetta, con cui avrebbe preferito restare, invece che dover partire al fronte a morire.
Con questa ballata in endecasillabi, De André vuole denunciare l'assurdità della guerra, la disumanizzazione e la desolazione che crea. Due ragazzi che condividono molto più di quanto li separi sono resi nemici dalle circostanze politiche e trasformati in macchine per uccidere. A uscire sconfitto sarà colui che mostrerà più umanità, e che esiterà a premere sul grilletto vedendo nel "nemico" un suo simile.
Ma Piero non è un vero sconfitto, anzi: rifiutando di prestarsi al gioco insensato della guerra, torna ad essere un ragazzo umano, il che fa di lui il vero eroe in un'epoca in cui di umano è rimasto ben poco.
Canta questa ballata contro la guerra con i tuoi amici, magari preparandoti prima con qualche lezione di canto o con i nostri corsi di canto milano per stupire il tuo pubblico scelto con la tua abilità canora!
Canzoni contro la guerra italiane: "Auschwitz" di Francesco Guccini
Nonostante il tema trattato non la renda certo gioiosa come un canto di Natale, né una delle migliori hit da cantare al karaoke, la Guerra di Piero è una ballata dal ritmo intrigante. La stessa cosa non si può dire del brano "Auschwitz" di Francesco Guccini, in cui invece la musica lenta rispetta l'amarezza del testo.
Pubblicata nel 1966, Auschwitz — conosciuta anche come La canzone del bambino nel vento — racconte l'orrore del noto campo di concentramento nazista, dove si stima siano morti circa un milione e mezzo di prigionieri. Per scrivere questo brano, Guccini si ispirò al romanzo autobiografico "Tu passerai per il camino", in cui Vincenzo Pappalettera racconta la sua esperienza dietro i tristemente noti cancelli del campo nazista.
Il testo è cantato in due parti: la prima è quella in cui un bambino morto nel campo di stermino racconta la sua esperienza in prima persona, con l'innocenza della sua giovane età. Nella seconda invece la voce del bambino si somma a quella del cantautore, e i due interrogano insieme gli ascoltatori:
Auschwitz di Guccini è la canzone perfetta per sviluppare una riflessione su temi importanti come la guerra, l'odio e il genocidio.
Canzoni che parlano di guerra italiane: "Generale" di Francesco de Gregori
Questa canzone, tra le più celebri di Francesco de Gregori, è stata pubblicata nel 1978 e parla di guerra, e più precisamente della memoria di un luogo: la collina di Tarces della Val Venosta, in Alto Adige, luogo nei pressi del quale il giovane cantautore prestò servizio militare.
"La notte crucca e assassina" non è, come in molti credono, un riferimento alla prima guerra mondiale, bensì agli attentati del BAS (Befreiungsausschuss Sudtirol — Comitato per la liberazione del Sudtirolo), un'organizzazione terroristica indipendentista, e in particolare a quelli avvenuti nella notte tra il 18 e il 19 giugno 1961.
De Gregori immagina di rivolgersi direttamente a un generale, ed evoca, tramite metafore e diverse figure retoriche degne di una poesia o dei più bei canti religiosi italiani, l'amarezza della guerra, la sua inutilità, la lontananza da casa e la nostalgia.
La canzone è un susseguirsi di immagini, come la contadina ricurva sul tramonto, il treno che non fa più fermate e corre dritto verso casa, gli aghi di pino, il silenzio e i funghi, ecc... che si inseriscono in un contesto preciso, e nei ricordi delle colline e dei boschi dell'Alto Adige, teatro di diversi conflitti, tra cui le due guerre mondiali.
Inoltre, il cantautore cita il celebre romanziere americano Ernest Hemingway e il suo celebre Addio alle armi, uno dei principali romanzi antimilitaristi del '900, utilizzando l'espressione "a farci fare l'amore, l'amore dalle infermiere".
Generale è una di quelle canzoni che hanno fatto cantare generazioni intere, e che ancora oggi non smettono di stupire per la bellezza, la poesia, e l'amarezza dei temi trattati.
Canzoni contro la guerra: "C'era un ragazzo" di Gianni Morandi
Questa canzone, il cui testo è stato scritto da Franco Migliacci e la musica composta da Mauro Lusini, è stata interpretata da Gianni Morandi e pubblicata su 45 giri nel 1966.
La canzone narra la storia di un ragazzo americano che ama la musica e suona la chitarra, ma la sua gioventù spensierata viene interrotta da una lettera di convocazione dell'esercito. Dovrà partire per combattere nella guerra del Vietnam, e perirà durante i combattimenti.
Si tratta della prima canzone impegnata di Gianni Morandi, che prima si limitava a ballate d'amore e canzoni giovanili e spensierate.
Nonostante lo scetticismo iniziale della casa discografica, il brano conobbe subito un grande successo ed entrò rapidamente a far parte del repertorio italiani delle canzoni antimilitariste.
Anche questa canzone può essere cantata facilmente accompagnandosi alla chitarra! Trova un insegnante per corsi di canto torino o per lezioni di canto a Roma e preparati a dare ancora più intensità alla tua voce per sottolineare quanto la guerra sia piena di orrori e la pace sia invece necessaria per tutti e tutte.
Canzoni contro la guerra per bambini: "A cosa serve la guerra" di Edoardo Bennato
Questa canzone, cantata insieme dai due fratelli Edoardo ed Eugenio Bennato, è stata inserita nell'album "l'uomo occidentale", uscito nel 2003.
Si tratta di una canzone che riprende a pieno lo stile di Bennato, spesso ironico e dissacrante, per mettere in luce l'assurdità della guerra e delle sue promesse. "A cosa serve la guerra?" è in realtà una lunga domanda retorica, la cui risposta è nel cuore di ogni essere umano: a un bel niente, se non a fare gli interessi di pochi e a creare estremo dolore.
Ma nonostante questa verità lapalissiana, gli uomini continuano a farla, quasi fosse un valzer che non bisogna smettere di ballare negli anni, e al quale tutti devono partecipare, salvo i privilegiati che dettano le regole senza scendere i campo. E non importa l'esito, poiché sono sempre i vincitori a scrivere la storia: come cita un verso della canzone, la guerra "la incoino sempre i buoni, la perdono sempre i cattivi.
Questa canzone dei fratelli Bennato ci sembra quindi particolarmente rilevante in questa lista, poiché riesce con parole semplici a mettere in luce l'assurdità della guerra e la sue profonda ingiustizia.
Cantautrici contro la guerra: Rwanda di Paola Turci
Rwanda di Paola Turci, pubblicata nel 2005 nell'album Tra i fuochi in mezzo al cielo, è un'intensa canzone che riflette sul dolore umano e sulle ingiustizie nel mondo, anche se non tratta direttamente del genocidio in Ruanda. Il brano è una potente metafora della sofferenza e della disumanità che derivano da conflitti e violenze, facendo riferimento a situazioni che possono richiamare il senso di devastazione e perdita causate dalle guerre.
Con la sua voce profonda e carica di emozione, Turci riesce a trasmettere una forte empatia per le vittime di queste tragedie, invitando gli ascoltatori a riflettere sulle conseguenze della guerra e della violenza indiscriminata.
Canzoni italiane sulla guerra: Il mio nome è mai più di Jovanotti, Ligabue e Piero Pelù
Bob Dylan, con il suo "Blowin' in The Wind", è stato tra i primi cantautori a mettere la musica al servizio di un messaggio di pace, dando vita alla lunga tradizione delle anti war song, traduzione che non si è fermata ai confini statunitensi, ma, come dimostra anche questa lista, ha conquistato anche il nostro paese.
Tra le canzoni di maggior successo tra quelle che veicolano un chiaro messaggio contro la guerra troviamo "Il mio nome è mai più", brano che ha visto la collaborazione tra tre grandi artisti italiani: Ligabue, Jovanotti e Piero Pelù.
Il contesto in cui nasce la canzone è quello della guerra in Kosovo e dell'intervento delle forze militari NATO nei conflitti che hanno colpito i territori dell'ex Jugoslavia tra il 1991 e il 2001, ma il brano ha anche una vocazione più generale di inno contro tutte le guerre.
Sebbene i tra artisti siano talvolta stati accusati di speculare sulla disgrazia, tutti i proventi della canzone sono stati versati fin da subito a Emergency, l'associazione umanitaria fondata dal recentemente scomparso Gino Strada, che da anni si occupa di fornire assistenza medica e molti altri servizi in territori colpiti da conflitti.
Puoi trovare il video della della canzone su YouTube e scoprire di più sul contesto visitando la pagina www.antiwarsongs.org. Ecco parte del testo del canzone:
Canzoni contro la guerra in italiano: Follie preferenziali di Caparezza
Michele Salvemini, in arte Caparezza, è da una ventina d'anni a questa parte uno degli artisti più apprezzati del panorama italiano. Salvemini non ha mai nascosto le proprie posizioni su temi politici e sociali nei propri brani, ed ha anzi fatto dell'attivismo uno dei suoi cavalli di battaglia, impegnandosi in prima persona contro gli orrori e le miserie della nostra epoca.
Dallo scandalo dell'Ilva di Taranto all'omofobia, Caparezza ha sempre inserito nei suoi brani le proprie posizioni, senza aver paura di mettersi in gioco.
Il brano "Follie Preferenziali", estratto dal secondo album in studio dell'artista, uscito nell'ormai lontano 2003, non fa eccezione: in questa canzone Caparezza si schiera senza esitazioni dalla parte dei pacifisti, ripudiando ogni forma di conflitto armato:
Canzoni italiane contro la guerra: Casa mia di Ghali
Presentata a Sanremo nel 2024, Casa mia di Ghali è una riflessione sulle difficoltà e le disuguaglianze sociali, con un forte richiamo alla necessità di trovare pace e stabilità in un mondo spesso segnato dai conflitti e dalla discriminazione.
La canzone non affronta direttamente la guerra, ma ne evoca le conseguenze, soprattutto per chi è costretto a lasciare la propria terra in cerca di un futuro migliore. Attraverso il suo stile unico, Ghali parla dell'importanza del concetto di "casa", intesa non solo come luogo fisico, ma come simbolo di identità e radici, a cui spesso si rinuncia per via di situazioni avverse, tra cui anche la guerra. Il brano diventa così una sorta di inno alla resilienza di chi lotta per ritrovare un posto sicuro in cui sentirsi a casa.
Ricapitolando, ecco la nostra selezione delle migliori canzoni italiane contro la guerra:
Titolo | Artista | Anno |
---|---|---|
La guerra di Piero | Fabrizio de André | 1966 |
Auschwitz | Francesco Guccini | 1967 |
Generale | Francesco de Gregori | 1978 |
C'era un ragazzo | Gianni Morandi | 1967 |
A cosa serve la guerra | Edoardo Bennato | 2003 |
Rwanda | Paola Turci | 2004 |
Il mio nome è mai più | Jovanotti, Ligabue e Piero Pelù | 2000 |
Follie preferenziali | Caparezza | 2003 |
Casa mia | Ghali | 2024 |
Le nove canzoni che abbiamo visto in questo articolo non sono ovviamente le uniche del repertorio italiano: facci sapere quali sono le tue preferite nei commenti e impara a cantarle con i nostri migliori consigli per aspiranti cantanti!
Canzoni troppo vecchie
Cara Piera,
per noi si tratta invece di canzoni fuori dal tempo, proprio perché esprimono un invito alla pace e un rifiuto della guerra e della violenza in maniera universale. Queste canzoni non sono solo musica, ma documenti culturali che offrono uno sguardo unico nelle lotte e nelle speranze delle generazioni passate. La loro rilevanza storica e il loro impatto sulla cultura popolare e politica vanno ben oltre la loro età”. Se però ti viene in mente qualche canzone più recente, faccelo sapere nei commenti!
Io mi chiedo perché ci sono le industrie belliche ,perché non si distruggono,così tutti i potenti e costruttori di armi sofisticati e distruttivi di esseri umani solo per fare arricchire i potenti del mondo. Credo che ci siano interessi mondiali che nessuno dice e vuole far sapere.
Il tuo commento tocca un tema molto delicato e complesso. Le industrie belliche esistono principalmente a causa di interessi economici e politici che coinvolgono governi, aziende e organizzazioni a livello globale. La produzione di armi è spesso legata a questioni di difesa nazionale, ma come hai sottolineato, può anche alimentare conflitti per motivi di potere e guadagno. Molte persone condividono il tuo desiderio di un mondo più pacifico, e ci sono movimenti e organizzazioni che lavorano per ridurre la produzione di armi e promuovere soluzioni diplomatiche ai conflitti.