Bronny James delude ancora in Summer League: "Mi sento depresso. Giocare mi mette ansia". Si profila l'ipotesi G-League
Pubblicato 16/07/2024 alle 09:52 GMT+2
BASKET, NBA - Bronny James, figlio di LeBron, sta raccogliendo prestazioni negative alla Summer League di Las Vegas con i Los Angeles Lakers. L'impressione generale è che non abbia il livello per poter giocare nella squadra del padre, e che possa essere dirottato verso la G-League. L'ipotesi, però, cozza fortemente con il diktat dell'agente, lo stesso di LBJ.
6/26 dal campo. 0/12 da tre. La Summer League di Bronny James è cominciata malissimo. E sta proseguendo sulla stessa linea d'onda. Tanto che il figlio di LeBron, scelto con la numero 55 al draft dai Los Angeles Lakers, sembrerebbe molto lontano dalla possibilità di giocare con il padre in gialloviola nella stagione in arrivo.
"In questo momento, mi sento come se fossi un po' depresso - ha dichiarato dopo la sconfitta subita contro i Boston Celtics, dove ha segnato solo 2 punti in 25 minuti -. Giocare a basket mi mette ansia. A prescindere dal livello della partita".
Ipotesi G-League con i South Bay Lakers
L'impressione generale è che, in questo momento, Bronny non sia in grado di reggere mentalmente la nomea con cui è entrato nel mondo NBA. E che, a ottobre, venga indirizzato verso i South Bay Lakers, franchigia affiliata della G-League. Dove ritroverebbe anche Dane Johnson, il coach che lo sta gestendo in questo primo assaggio di basket professionistico.
"Bronny ha una lunga carriera davanti a sé - ha affermato Johnson -. Questo è solo l'inizio. Dobbiamo semplicemente continuare a dargli fiducia e fare in modo che la mantenga. Ma abbiamo ancora tanta strada da fare. Sarà con noi in G-League? Ancora non saprei dire. Ma penso che tutti questi giocatori della Summer League passeranno per la G-League, prima a poi".
L'agente non ci sta: "Vogliamo un contratto vero"
La scelta al secondo giro implica che Bronny non potrà contare su un contratto garantito nella prossima stagione. Ma l'eventuale - se non probabile - parcheggio in G-League andrebbe a cozzare con il diktat del suo agente, Rich Paul, lo stesso che gestisce LeBron.
"Avevo detto alle squadre interessate a Bronny che, se non gli avessero offerto un vero contratto, non avremmo avuto nulla di cui parlare. Perché è difficile seguire una vera linea di sviluppo con un two-way deal".
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