È grossomodo agli inizi degli anni '90 che a Piacenza si incominciano a mettere in pratica politiche di riqualificazione del proprio centro storico volte al recupero del patrimonio edilizio, in antitesi alla filosofia risanatrice dei primi decenni post-bellici che mirava invece a sostituire edifici vetusti di minor valore con scintillanti condomini attrezzati di tutti i confort tipici dell'età moderna. Tutto ciò, pagando il prezzo di una consistente perdita in termini di riconoscibilità del carattere dei luoghi tipici che formavano l'identità cittadina, il cosiddetto "genius loci".
Casa a schiera ad angolo delle vie Alberoni e Tibini |
Lo stesso edificio, ora soggetto a lavori di ripristino tipologico correttamente eseguiti |
Eppure, ed è con il presente post che desidero evidenziarne la necessità, rimangono numerose criticità da superare: una su tutte, il trattamento da riservare a tutti gli edifici sorti nel dopoguerra all'interno del tessuto storico della città, i quali rappresentano una ferita, più o meno grave, nell'altrimenti equilibrato contesto urbanistico ed architettonico della città antica.
Gli esempi sono numerosi, talvolta eclatanti, ma in questo che è il primo di una serie di post che intendo dedicare all'argomento, mi soffermerò su un esempio minore ma egualmente sintomatico del problema.
Via Borghetto era in origine uno dei borghi a sviluppo lineare formatosi in direzione radiale rispetto al cuore romano della città, il "castrum", in età medievale. Solo durante il Rinascimento questi borghi vennero a far parte della città vera e propria, in seguito alla costruzione di una cinta muraria esterna che tuttora sopravvive in buona parte. Le cortine edilizie che caratterizzano questi ex borghi, sono generalmente formate da semplici edifici a schiera di 2 o 3 piani, talvolta fusi tra loro in un unico corpo edilizio.
Via Borghetto, nei pressi di Bastione Borghetto (in fondo) |
In prossimità di Bastione Borghetto, e quindi ai bordi della città storica, Via Borghetto ha mantenuto quasi intatta la propria fisionomia. Come si può notare in foto, le semplici case che si affacciano sulla strada formano un insieme equilibrato ed armonioso, che consente un'immediata decodificazione e apprezzamento della struttura urbanistico-architettonica storica.
Via Borghetto. Edificio moderno e contesto |
Eppure, arretrando il punto di ripresa di pochi passi, la presenza di una singola costruzione moderna, fuori scala e stilisticamente incongrua, basta a spezzare l'idillio constatato in precedenza.
Via Borghetto. Edificio moderno e contesto |
Come intervenire per curare la ferita, se non in primis rimodellando i volumi per difetto, tramite strumenti urbanistici perequativi che rendano l'operazione economicamente fattibile?
Via Borghetto. Ipotesi di intervento su edificio moderno, a cura di Urbanfile |
Purtroppo questa possibilità non sembra essere contemplata dal PRG vigente e tutto all'opposto, l'edificio in questione ha subito addirittura un incremento delle volumetrie, accentuando e consolidando l'entità di un danno, seppur lieve rispetto ad altri casi analoghi, ma indicativo di una politica di riqualificazione del centro storico di Piacenza, incoerente e ancora troppo insensibile in merito al tema del ripristino ambientale dei paesaggi urbani identitari della città.
Via Borghetto. Intervento effettivo su edificio moderno |