30 dicembre 2009
24 dicembre 2009
INFILTRAZIONI CEREBRALI
Centesimo post ed infossata riflessione: il cervello è fatto a circonvoluzioni. Per questo può produrre solo roba contorta.
Narrando la storia senza il peso del silenzio che trasforma le immagini e le nasconde ai negativi su cui perpetuarle, per un'onestà che costa cara alla ragione, ma è il cuore a dettarla, mi infilo nei cunicoli delle riflessioni acide, in cui rimuovo l’ente materiale dall’autoscatto psicologico e lascio sia una tela nera a comunicare, non la solita boriosa espressione. Mixo il tutto con incoerenza e persevero nelle ombre notturne, a lato dei confini. Non potrei fare altrimenti. †
17 dicembre 2009
LUDICIDIO
Subito dopo essermi legato alla sedia e tappato la bocca con del nastro adesivo, immucidisco. Dico sul serio: immucidisco! Potrei anche non farlo, ma mi diverte immucidire. Quasi quanto spingere la coscienza in quell’abituale condizione in cui riesce a distinguere il dato tradizionale solamente dal lato inconsueto.
10 dicembre 2009
ECO A RINCULO
Ventidue__minuti __alla __brace.
Ogniqualvolta una congiunzione subordinativa temporale s’incaglia in una struttura a ragnatela, in cui tutte le linee convergono verso un centro, un gorgo, congiuntamente a tratteggi ortogonali con i quali sono attuabili ardimentose associazioni di idee, non esprimo nulla. Ma non il nulla in sé, quanto le sue modalità d’agire, piuttosto. Il distacco preterintenzionale dalla realtà è sottinteso.
22 novembre 2009
SEMIOTICA DELLA QUIETE
Un’altra di quelle frazioni trascurabili dell’unità di tempo in cui mi trattengo immobile, preceduta da rumori di fondo simili a schiamazzi notturni di megafoniche pernacchie. Trovo così dolce la destrutturazione verbale ed il suo rimontaggio in un testo apparentemente caotico e visionario al punto di generare un effetto allucinatorio, costringendo un supposto lettore a ricollegare in modo sensato frasi e parole, se non addirittura capitoli, da volerla mordere. Dispotiche papille gustative smaltate di bramosia. Accipicchia.
9 novembre 2009
CONDIZIONAMENTIZZAZIONE
Pensieri a caldo. Bollenti. Mi sono ustionato le dita e la punta della lingua. Fobica, ossessiva ed anche un po’ isterica, l’aerofagia cerebrale, richiede un’attenuante. C’è chi la giustifica sfoderando dalle tasche risposte provvisorie come carte da gioco, con la supponenza del trionfo pregiudiziale, calcato da strategie cognitivo comportamentiste sotto forma di evacuazioni orali. Ectoplasmi a incudine. L’innata assenza di gravità nella calotta cranica, tocca, saggia il punto di rottura e reitera fino a compimento del danno. Note alla fine del paragrafo.
2 novembre 2009
EPIGRAFANDO BETONIERISMI
Ciò che precede qualunque esperienza ed allo stesso tempo ne indica le condizioni, amplifica ogni mio concetto di prima, dopo e durante. Sappilo.
L’assetto intervocalico che costringe alle sonorità un'occlusiva cadenza sorda, ha senso solo se frutto delle conseguenze di altre azioni. Immotivato e scollegato, risulta un effetto collaterale che fa ombra con il corpo per colpa di un'eclissi autoinflitta. Non sono affascinato dalla forma se questa non trasmette altro che sé stessa. Malmostose lateralizzazioni in motivo tartan. Il ritiro del contrasto quadrettato pretende di essere il mio più vicino equilibrio.
30 ottobre 2009
PRECIPITEVOLISSIMEVOLMENTE
Chi non si integra diventando alieno sembra venire da un altro pianeta. Img by Asha
Da che la coltre impolverata dei ricordi in soffitta riaffiori, era da un po' che non mi facevo un paio di grasse risate. Il bianco accecante raccolto dai semi del sole mattutino ed il nero spremuto da un orizzonte alle due di notte si incontrano, si stringono la mano, si piegano ad un volere superiore ed in comune accordo firmano le proprie dimissioni. L'ironia sta nel fatto che le motivazioni dei rispettivi psicologi curanti preoccupano più per la grammatica che per la chiarezza di pensiero.
Da che la coltre impolverata dei ricordi in soffitta riaffiori, era da un po' che non mi facevo un paio di grasse risate. Il bianco accecante raccolto dai semi del sole mattutino ed il nero spremuto da un orizzonte alle due di notte si incontrano, si stringono la mano, si piegano ad un volere superiore ed in comune accordo firmano le proprie dimissioni. L'ironia sta nel fatto che le motivazioni dei rispettivi psicologi curanti preoccupano più per la grammatica che per la chiarezza di pensiero.
18 ottobre 2009
ALCUNE LACUNE
† Eterogenesi dei fini che giustificano i mezzi.
Gestualità coverbali chiarissime, nonostante si dichiari il contrario per negare l’evidenza. Lo stato gassoso dallo stato isterico, direbbe il mio amico immaginario. Disponendo i vari elementi di una frase secondo l’ordine grammaticale e sintattico consuetamente utilizzato, in questo momento mi rimarrebbero le solite trame adiacenti lavorate a maglia. Un’introduzione, uno svolgimento ed una conclusione da condire a piacimento, ingredienti per quattro persone. Tutto diviene l’impressione dell'eseguire gesti vani nella vanità del tutto e scusate se è poco.
16 ottobre 2009
AMENO CHE
Bisbigliando tra me e gli altri me, repertorio di emblemi gestuali codificati come quelli tipici di un’attività schizoide compreso, forgio la sintassi come quello che sento mi indica di fare. Nel doppiofondo del fondale, il timore rincorre sicuro la paura, che parafrasa i sobbalzi d’umore lungo la carreggiata dei colpi di scena da fiato mozzato, oltre ad accellerare il battito cardiaco. Ovvio.
29 settembre 2009
A.A.A.
Cercasi pupille che si dilatano un millimetro di troppo, processi cognitivi nello sbattere di ciglia e teste che si voltano con eccessiva veemenza per nascondere interesse. Non astenersi perditempo: se non sapessi che tutto ciò che faccio ha una luce ridicola, non lo farei. Non telefonare ad ore pasti che, di solito, sto mangiando.
22 settembre 2009
TRALICCI SINAPTICI
Si, lo so, ho vissuto altre volte il momento cronologico in cui ricordo di averlo già vissuto altre volte, eccetera, eccetera, nei secoli dei secoli. Amen. La frase si sfracella nel mezzo e il momento cronologico si presenta come una tela, ragna, in cristalli liquidi. Magari mi sfugge qualcosa, ma mi pare bizzarro mantenersi selettivamente concentrati su uno stimolo limitatamente astratto e perfetto solo nei limiti come la realtà. C’è qualcosa di oscuro dove si fa luminosa la realtà.
16 settembre 2009
OMBRA GRAVITAZIONALE
Vetrina in allestimento: espongo i fatti.
Lo scopo primario è quello di non creare la possibilità di ambigue interpretazioni, un ruvido prurito che strida significativamente con la ricerca di buoni giri di frasi e metafisica delle sintassi, per pura presunzione ed egopatia. L’introspezione s’introduce negli elementi interni mentre cunicoli da alterazione sensoriale si formano a respiri alterni. Desidero prenderne coscienza con violenta bramosìa. Ghigno e sguardo malefico sono compresi nel prezzo.
11 settembre 2009
VISCERALTERAPIA
Quando le immagini riflettono le teorie in specchi di cartavetro, un attimo costruisce coi pensieri una pallina di carta. Una pallina di carta sul fondo di un cestino dei rifiuti, che tiene compagnia a bicchierini di plastica sporchi di caffè istantaneo e ricordi indesiderati, su cui ha preso dimora del muschio verdognolo. Domande arcane crescono ai crocicchi come fa l'erba gramigna. La mia risposta a queste domande è lasciare queste domande senza risposta.
8 settembre 2009
SUCCO DI MENINGI
Ogni riferimento fittizio a persone o fatti realmente accaduti
è volutamente casuale.
Due del mattino, con le mani dell'orologio che agevolmente ruotano intorno a un asse per appaiarsi ai numeri stampati. Ammutolito a scompiglio indefesso, traviso le virgolette. Una sintomatologia costituita da un'alleanza scritta molto simile ad una palude, più per collocazione catastale che in senso metaforico. Per quanto i personaggi ed i luoghi siano reali, altrettanto sono immaginari. Del resto chi ne segue la storia sa che hanno vita propria e non dipendono da me. La depersonalizzazione di un insano tendere non è certa, ma sempre indissolubilmente assoluta.
anìmum ad bonam spem proklivis
1 settembre 2009
MNEMONIMIE A PRESCISSIONE
L’Esso Blog, rimasto in balìa di sé stesso, desidera condividere un’intuizione che gli è balenata nelle crepe cerebrali, anche se avrebbe preferito di gran lunga scrivere un’infuocata accozzaglia d’indicibilità per suscitare una gravità tale da limitare le normali attività dell’Egli Curatore. Il rilevatore di polveri sottili davanti casa parla chiaro: c’è biossido per tutti. Nell'aria c'è molto più di un odore già sentito. C'è il suo riproporsi come già sentito. Si tratta dell’impressione di un ricordo, di un ricordo vero e proprio, di paramnesia o di precognizione? L'antefatto, confuso e artefatto.
23 agosto 2009
BACO DA SERA
La morale della favola non è tutta in bianco e nero, c’è anche un po’ di grigio ad unire i punti più controversi della questione. E qua la meravigliosa relatività del tutto gioca decisamente a mio favore. Travolto dall’accelerazione delle idee, appaio come atrofizzato. Non distinguendo la limitata realtà dal profilo onirico, interpreto sbalorditivi spettacoli di rimozioni forzate mentali con strattoni d'inquietudine e movimenti involontari rapidi. Essermi, a volte, è la cosa più divertente che ci sia.
12 agosto 2009
AMBO I LATI
Effetti Con Laterali.
Ciò che segue non è un medicinale, ma usare lo stesso con cautela. Tenere lontano dalla portata dei bambocci.
La mia percezione cognitiva, rimasta schiacciata nella differenza tra il proprio peso e quello degli eventi per cui tutto è un gioco di segnalibri e numeri di pagina non sequenziali, l'ho vista di sbieco mostrare angoli e superfici nuove, come un solido sorpreso in un momento sconosciuto della sua rivoluzione. Perchè ascese e discese non si ergono più al grado di movimenti. Che stupido, sono stato, a pensare che la proporzione si limitasse a quelle solite tre dimensioni. E’ colpa della perturbazione esaltatoria dei miei cinque sensi di marcia e della dimensione nella quale si concepisce e si misura il trascorrere degli eventi. Espressioni dell'interferire di due intenzioni, una delle quali precedentemente e permanentemente inconscia.
La mia percezione cognitiva, rimasta schiacciata nella differenza tra il proprio peso e quello degli eventi per cui tutto è un gioco di segnalibri e numeri di pagina non sequenziali, l'ho vista di sbieco mostrare angoli e superfici nuove, come un solido sorpreso in un momento sconosciuto della sua rivoluzione. Perchè ascese e discese non si ergono più al grado di movimenti. Che stupido, sono stato, a pensare che la proporzione si limitasse a quelle solite tre dimensioni. E’ colpa della perturbazione esaltatoria dei miei cinque sensi di marcia e della dimensione nella quale si concepisce e si misura il trascorrere degli eventi. Espressioni dell'interferire di due intenzioni, una delle quali precedentemente e permanentemente inconscia.
10 agosto 2009
STELLE SCADENTI
Dei desideri espressi da una stella che vede un uomo cadere.
-Questo è un post che non dovrei scrivere, lo so. E lo scrivo, dunque.-Siete pregati di afferrare una frusta e farla schioccare con un colpo secco. Siete pregati, con la mano libera, di brandire una seggiola. Siete pregati di cercare un fiore grande come la testa di un leone, o lasciare che sia lui a trovare voi. Siete pregati di aprirlo ed infilarvi la protuberanza cefalica. Siete pregati di ripetere quest'azione fino a quando non sia certo il vostro coraggio, oppure l'impollinazione.
Grazie,__
la Direzione
5 agosto 2009
ENCICLICOPEDIA
Spesso ho la netta sensazione che il mondo mi scoppierà addosso come una pellicola di vetro glassato.In un pagliaio di giorni il tempo cavalletta tra i deserti. Vengo colto da un attacco di ugole acute che mestiziano sottobanco risorse non rinnovabili quasi tutti i giorni. Insegne luminose a propulsione ionica, pulsano cardiache, cariche di appariscenza ipnotica. Dannazioni urbane. L'attenzione, la percezione e la cognizione del soggetto appaiono significativamente ridotte.
3 agosto 2009
TINTEGGIATURE DODECACOFONICHE
Tutto questo mentre le dita si contorcono nel loro solito dibattito, con il nervo ottico che non sa mai quale sarà la prossima parola a segnare il limite della frase, breve disarticolarsi convulsivo mentre il tremore delle mani scandisce le intenzioni: per cessione erronea, declino azioni figurate. Ad esempio, se la natura sa inventarsi un riflesso per giustificare l'impossibilità di un colore, dunque io mi coprirò di cieca consapevolezza e passerò attraverso, sarò dentro al nulla. Misteri della fisiologia umana e nessuna intenzione di combattere la significazione schizoide.
26 luglio 2009
FRUTTO GASTRICO
Corbezzoli!
C'è un istante, all'apice della parabola, in cui sono fermo, immobile, privo di peso e di volontà. Oscillazione tra il pronunciare con tono serio una banalità, inducendo così l'ascoltatore a chiedersi se sotto quelle parole non ci sia un significato ulteriore e più nuovo, come giocattoli di plastica che vanno bene solo per teste dello stesso materiale ed un mostro di fine quadro sotto forma di quesito, un enigma le cui alternative sono tutte valide, pronto a scaricare una logorrea indesiderata dietro sé. Cielo caldo macchiato, panna a parte.
22 luglio 2009
ACCUSATIVO ESCLAMATIVO
Calpestando lo spazio-tempo sul passaggio pedonale-terrestre. Il dado è tratto e retrattile. Non credo che tu esista. Per quel che possa valere, non credo d'esistere nemmeno io. Potremmo essere soltanto un’immaginazione. Questa rivelazione mi solleva da tutte le responsabilità, tranne quella di scoprire le definizioni più nascoste tra le pieghe di questa creazione, pic-nic ipnotici. Questa rivelazione è la causa che mi rende estranei, all'improvviso, persone ed oggetti familiari, nessuna giustificazione. Questa rivelazione mi da una libertà massacrante ed insieme una disperazione strutturalmente confortante.
19 luglio 2009
SICCOME CHE
Quando i fantasmi si contendono
il sogno migliore intorno al mio letto. Il rimorso postumo di un passato che non ho lo scrivo come se fosse remoto, a nutrire chissà quale volontà. Ma in qualche modo, devo pur fissare questa vita alla mia pelle. Il mio moto inerziale mi fa bucare l’alba con un punteruolo di plastica, immagini teatrali di deleghe intramuscolari. Per il momento ogni irrequietezza è stata inibita dalla preparazione della medesima. Discipline mistiche si rendono utili.
14 luglio 2009
GIUSTAPPUNTO FAGOCITANDO
Una nuvola di soporifera insonnia o un’altra di quelle manifestazioni del grande privilegio di poter essere brevi, concisi e di poter dire solo quello che si vuole dire? Anche se, secondo fonti bianche e buchi neri d’inchiostro, esistono sostenitori del contrario. Non saprei, così, su due piedi, ma sta di fatto che quando vengo colto dall'imprevedibile e sensibile esistenza del mio essere materia viva non totalmente controllabile, mi sento a disagio e aderisco a un sistema di credenze completamente inattendibili, provandoci gusto. In altre parole, attenzioni d’un prosaico rispetto verniciate di eccentricità, abdicano ondate dispersive.
12 luglio 2009
PATOLOGIE FOTOVOLTAICHE
Il cielo si è dissolto e hanno messo un pannello bianco per nascondere il vuoto lasciato. Altro giro di brandy, Signori?
C’erano tante cose strane in quella situazione che sondava i limiti del luminoso tutto: il tempo non trascorreva più ma si limitava a passare, punti di vista psicomotori permettendo, non si poteva più ascoltare ma solo sentire e non si prestava più attenzione a quello che circondava. La perfetta discordanza con la realtà. Ci si limitava a guardare tutto, anche sé stessi, da lontano, senza interesse. Succede.
6 luglio 2009
EPILOGO
Leggere lentamente le avvertenze, rispettando la punteggiatura, sillabando ogni labiale ed ogni nasale. La bocca dovrà aprirsi nelle e, spalancarsi nelle a, unire i dentini nelle i, ululare le u e stupirsi nelle o. Ogni smorfietta dovrà essere perfetta. Grazie.
Questo blog non è null’altro che un vecchio foglio. La carta è ingiallita e la quadrettatura sbiadita. E’ un foglio per raccoglitori ad anelli, sul lato ci sono, infatti, quattro fori di mezzo centimetro. Sul bordo di uno dei buchi è rimasto attaccato un cerchiolino di carta, evirato da un qualche tipo di meccanismo rilegatore. Il perimetro è circondato dalla sottile peluria della carta strappata. A metà, lungo la linea di piega del foglio, c'è un minuscolo rigonfiamento, simbolo delle decine di volte in cui è stato piegato e dispiegato. In un angolo la superficie della carta si fa grinzosa, forse una mano emozionata ha stretto quel lembo con troppo ardore. Dove le gocce hanno baciato il foglio, l'inchiostro si è spanso in macchie diafane dai bordi frastagliati, come meduse azzurre sospese in un'enormità lattiginosa. Negli stessi tratti la scrittura si fa indecifrabile, le grazie della bella grafia corsiva iniziano a gonfiarsi e, prossimo agli abissi più profondi, ogni simbolo si confonde e fa misterioso.
30 giugno 2009
LOCOMOTIVAZIONE
Solo una breve considerazione sul post precedente: alcune cose vengono considerate incomprensibili, illogiche, casuali o scriteriate. Rappresentano, invece, un’altra soluzione possibile, perfettamente valida, solo con una giustificazione molto più complessa.Solo una breve considerazione sul post corrente: bisogna prevedere tutto quanto da prima, scrivere le proprie volontà di comodo su un foglio sigillato e darle al notaio. Ma non per salvare la faccia, un tarlo che scala gli stolti con disinvoltura avveduta. Ma per beffare il destino. Chiusa parentesi, inchino e sberrettata.
28 giugno 2009
L'ESSICO
Esercizi di vita: io è un altro. Io chi?
Aperta parentesi. A più sembianze fingo il buio a sorsi rincorsi, derapando sui cordoli, ispirato da univoche solvenze e destinazioni ammanettate. Buoni propositi d’indecenza di tavoli banditi e banditi a tavoli imbanditi esplodono briosi in attriti ladri di piacere. Mi oppongo alle pareti a crepuscolo, vincolo i fremiti sotto ombre di schiuse piume in malacarne. E’ l'oblio del frastuono che s'incastra sotto la superficie liscia della cartilagine. E l’ultimo chiuda la parentesi.
19 giugno 2009
OMBRA D'URTO
Lo sguardo arriva fino ad un determinato e preciso punto, ma crede di abbracciare qualunque prospettiva. Di questo inganno è figlia la supposizione che tutto si riduca ad una distesa di onde che si agitano, si toccano e si spintonano l'un l'altra. C'è veramente tanto che viene sospinto in superficie, ma ancora di più è quello che scorre sul fondale, velocissimo, sulla cresta dell'ombra. La prassi nei pressi, attese mondane dai posteriori ed ipnotici effetti. Come la personalità e l'inconscio.
15 giugno 2009
DISGIUNZIONI A CATENA
La chiarezza che solo una notte di giugno può portare. Retrocessi al passo evolutivo, si rimane perplessi allo stupore del fermo e si cola a tracolla. La prassi, in questi casi, è concentrare sé stessi verso momenti di fragile lucidità con una sana dose d’ipermetropia dell’atteggiamento del consorzio umano. Un lungometraggio di cunicoli, sospiri a spirale e nient’altro che possa tangibilmente turbare. Mi mischio al muschio e muggisco.
Αχέρων
4 giugno 2009
DIRITTO DI PRE DECENZA
L'autore, replicando alle accuse, inveisce contro il fastidioso monoteismo della mente.Questione di dettagli e relazione fra gli stessi, laudate lacune latenti, tumulate nel controsoffitto. Peccato, però, che quelli che per alcuni sono dettagli, per altri siano elementi imprescindibili e non per il solo fatto di essere parte di un tutto, sempre procedendo con questi concetti tanto funzionali quanto grossolani, senza soluzione di continuità. Dubbi? No, nessuno.
27 maggio 2009
PRIMA FILA
Gli angeli si stupirono di quanto si affannasse a dimostrare di non essere e tentarono di sedurlo e dissuaderlo, ma risultarono oggettivamente poco aggraziati e veritieri. E lui, demiurgo dello stile puro e sublime, clinico osservatore del carnevale umano, nutre la nobile soggettività del suo Io interiore sbirciando dallo spiraglio lasciato dalla quinta poco prima di entrare in scena. Vomiterà sul palco e, conoscendolo, anche sulla platea. La ricerca degli applausi è servile. Sarà un trionfo.
22 maggio 2009
DETRITO ATTRITO
L'opposto dell'analisi non è la sintesi, ma l'interezza. Espongo i fatti di pianta sana, se è vero che i mezzi giustificano la fine. Preso l'insieme di ciò che avanza a scatti e quello di ciò che subisce un moto, il mio brusco comportamento compulsivo appartiene, senza esagerare, all'intersezione di questi due insiemi. Trapelo, tracimo, mi alludo. Malinteso senso del dovere.
13 maggio 2009
NEURITMICO
A volte questo blog mi sa di vecchio mentre altre sembra sia stato fatto apposta per me.
E' tutto un disegno cosmico, ora è più chiaro! Geometrico, per giunta. Un planetario individuale su cui Chicchessia o Chi Per Esso ha unito i puntini. Rabbrividisco al solo pensiero. E sorrido. Scuotere violentemente e spasmodicamente la testa non potrà essermi d'aiuto questa volta. Prodigiose immagini di violazioni di sosta.
E' tutto un disegno cosmico, ora è più chiaro! Geometrico, per giunta. Un planetario individuale su cui Chicchessia o Chi Per Esso ha unito i puntini. Rabbrividisco al solo pensiero. E sorrido. Scuotere violentemente e spasmodicamente la testa non potrà essermi d'aiuto questa volta. Prodigiose immagini di violazioni di sosta.
11 maggio 2009
COAGULAMI
Sulla stessa lunghezza d’ombra, caro il mio giaciglio di spine e nemmeno il pensiero di non volerne essere rapiti. Quante volte avrei voluto dirtelo! Ma l’attesa ha reso il gioco valerne la candela e tutta la sua cera, che prima si scompone in pozze di sussurri e poi si coagula in densità di respiri. Se mi scuoti puoi sentire la luna piena agitarmi la cassa toracica, squilibrando il battito, e l'arcobaleno frusciarmi nelle tempie. Ora che ne hai capito di più, le regole potremmo anche decretarle, ma le infrangeremmo a suon di sfrigolii metallici. Lo sappiamo. Il resto viene da sè.
5 maggio 2009
CONTROINDICAZIONI A CAPITOLO
Poniamo che non sia una qualche paura ancestrale di una qualche piaga biblica, ma semplicemente una qualche fisima a ostacoli. Ogni tanto la lucidità riaffiora. Per quanto io voglia negare l'eternità sono costretto a spendere energia per difendermi dai suoi attacchi, dalla sua ombra lunga che cerca di assalirmi in forma di dubbio o di tentazione. Ma non era questo che avevo in mente. Lische di monosillabi flessibili, masticate e sputate sul pavimento, casomai.
26 aprile 2009
CONVERGENZIALMENTE PARLANDO
A livello conoscitivo il discrimine c'è stato quando sono passato dal credere la circostanza esteticamente migliore a quella più accostabile alla realtà. Che ridere. Che poi c’è gente che ci crede, gente che ci ha creduto e gente che fa finta di crederci. Non sono io a sedurli. Sono loro a sedursi di me. E non è proprio il caso di fissarsi sui dettagli di un arlecchino sciupato e sbiadito. Mi rendo conto esserci un solo filo conduttore che va spezzato. Un filo conduttore mentale, elettrico e infestante. Ma non diciamoglielo.
22 aprile 2009
ACQUARAGIO
Andrà ora in onda una versione ridotta di me per venire incontro alle mie capacità mentali, disponibilità temporali e abilità sociali.Malsano Diario,
annuisco alla mia severità concettuale con una sequela intermittente di soliloqui mimati. Però! Ma per una buona evoluzione neurale è, oltretutto, necessario fissare nel subconscio azioni imparate razionalmente. Immagini pubbliche di regole e regolette. E invece Io è un altro e il mio soggetto non lo conosco, lo agisco soltanto. Interpretazione introspettiva nell'immediatezza dei fatti, tutto sotto controllo.
19 aprile 2009
TERICOLESO
Non sapevo se dopo quel momento sarei rimasto me stesso, iniettato di nausea anche nello spazio tra i muscoli e le ossa. Pesanti pennellate d'ombra sulla fragilità, splendidi dettagli minimali in primo piano. Essere più ombra che consistenza da non riuscire nemmeno a suscitare l'attrazione della forza di gravità. Non dev’esser stato uno di quei momenti in cui avevo voglia di sintonizzarmi con la logica, mi sa. Deframmentiamo che è meglio.
10 aprile 2009
UN METRO D'ETILO
Trame adiacenti che vanno formandosi, arrampicandosi: gradi di separazione pulsano paralleli all'idea romantica che le cose hanno delle cose. Un groviglio di sensazioni ordinarie, ordinate per metro quadro, gratuito come pattuito. Riporto quello che sento, risento quello che porto, semplicemente trascrivo, nessuna attitudine sociale, per carità, meglio non essere troppo vaghi.
5 aprile 2009
ETIMO INCERTO
Tutto ciò che finora ho considerato casuale e insignificante nei miei atti psichici, è diventato per me oggetto di attento studio. Accidenti!Bando alle ciancie. Da un paio d’ore circa non capisco se le scene si stiano ripetendo o sia una sequela di deja vu. Tutto è così definito da darmi il mal di testa. Io, che finisco sempre con l’immedesimarmi, accendo i miei pensieri in sequenza, come spie luminose che annunciano il susseguirsi dei piani. Sono vittima di una maledizione, una malia, oppure si tratta della semplice interruzione del flusso sanguigno verso la corteccia cerebrale?
29 marzo 2009
AL TROVE
Preferisco essere una pecorella smarrita piuttosto che seguire il gregge, caro il mio pastore.La differenza tra azione ed oggetto sfuma, lo spazio che mi è stato assegnato non mi basta più. Non mi accontento della materia con cui sono fatto e ne cerco dell’altra, alla quale trasmettere la sensazione di estraneità a me stesso. Sensazioni di dispercezione corporea, sovrapposizioni di pensieri putridi. Tripudi. Simboli floreali per carta da parati.
23 marzo 2009
SPIGOLATURE D'OSSIDIANA
Ossia ossidio
Tento di soddisfare il mio bisogno di spiegazioni ponendomi come obiettivo la casualità. Accade, di notte, ch'io senta delle urla. Sono le urla delle matite colorate chiuse nel cassetto. Hanno incubi. Incubi che noi creature policromatiche non possiamo concepire. Gli incubi di coloro che sono costretti a far uscire dalla testa quello che hanno dentro. Ed io non riesco a dormire, la drammaticità si fa sempre più pesante.
20 marzo 2009
INTENZIONE MALVAGIA
Anche io ho studiato filosofia, ma non all'università. Per strada, contromano. In alcuni momenti concentro la mia determinazione e le mie intenzioni e riesco a fingere marcatamente di stare dalla parte del Bene. Un Bene talmente marcato e fermo che finisco per rimanerne coinvolto e perdere l'attimo per sferrare il colpo decisivo. E alla fine perdo. Perdiamo, io e il Male. E il Male mi piace. E il Male da la colpa a me! Ma il Male si lascia distrarre, mentre io devo pensare a tutti e due!
Scusate lo sfogo cutaneo.
13 marzo 2009
A CHIAVE
Scagli la prima pietra chi è senza peccato e l'ultimo chiuda la porta!Mi sono alzato dalla seggiola, sono andato ad aprire la porta e indovinate chi c'era? Nessuno. In effetti nessuno aveva bussato, suonato o chiamato. Ma quindi perchè sono andato ad aprire la porta? Perchè ciò che la mia protuberanza cefalica elabora è uscito dai miei occhi e ho potuto vedere, per una marginale frazione di tempo, la realtà denudata dai preconcetti dell'abitudine. Nulla di che, ci mancherebbe, mi sono semplicemente ricordato di un paio di sciocchezze che donano leggerezza al modo che ho di approcciarmi all'esistenza.
7 marzo 2009
OCCLUSIONE GRAVATA
Mangio specchi perchè mi si infranga l'immagine nello stomaco.
Stimatissimo Signor Me, mi hai insegnato a dimenticare il timore d’essere colto dal disgusto nell’ascoltare le solite voci e nel vedere i soliti volti fastidiosi, perché lo schifo cosmico è in ogni angolo e, seppur di malanimo, ci si abitua. Hai cercato di insegnarmi a non averci mai creduto ed è successo che ho imparato a non crederci mai più. Perché se giochiamo alla roulette russa, c'è un metodo per vincere sicuro, garantisco. E’ un metodo singolare della definizione di vittoria, ma è pur sempre una vittoria. Circoscriviamo la calma con la parola “possibile” e la parola “immaginabile”, entrambe con i propri limiti perché è tempo che ognuno di noi segua l’improprio destino.
Come si dice? Ah si: grazie.
Come si dice? Ah si: grazie.
Tuo
Signor Io
1 marzo 2009
IMPREVISIONI DEL TEMPO
Forse la smania razionalizzatrice mi sta togliendo la forza del torbido, dell'oscuro. O forse è solo stanchezza.Ahem. Due aggiornamenti in poche ore. Momenti di giubilo ed isteria collettiva delle mie attività cerebrali, presumo.
Se la Terra si fermasse per x tempo ed impiegasse x tempo per riprendere la propria rotazione e la propria velocità, ma in senso orario, dovremmo quantomeno pensare ad una riforma dell’ora e del calendario. Impiegheremmo tempo per ritrovare il tempo, per sezionarlo nuovamente in minuti e secondi, per attribuire un nome ad ogni istante, ad ogni attimo come siamo abituati, perchè potrebbe essersi spostato, durante l'x transizione, fosse solo di qualche millesimo di secondo. Roba che anche i metronomi impazzirebbero. Vorrei che si risezionasse con una misura più ampia, più estesa, che permettesse il giusto e necessario respiro nel suo svolgersi perpetuo. Dopotutto, dei millesimi di secondo, non me ne faccio nulla.
Se la Terra si fermasse per x tempo ed impiegasse x tempo per riprendere la propria rotazione e la propria velocità, ma in senso orario, dovremmo quantomeno pensare ad una riforma dell’ora e del calendario. Impiegheremmo tempo per ritrovare il tempo, per sezionarlo nuovamente in minuti e secondi, per attribuire un nome ad ogni istante, ad ogni attimo come siamo abituati, perchè potrebbe essersi spostato, durante l'x transizione, fosse solo di qualche millesimo di secondo. Roba che anche i metronomi impazzirebbero. Vorrei che si risezionasse con una misura più ampia, più estesa, che permettesse il giusto e necessario respiro nel suo svolgersi perpetuo. Dopotutto, dei millesimi di secondo, non me ne faccio nulla.
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