Quando mi alzo molto presto perché uno dei miei figli parte,
il mio caffè è particolare. Saluto il mio bimbo-ormai-cresciuto alle 5.30 e poi
non riesco a tornare a letto perché tutti i miei pensieri sembrano mettersi d’accordo
per non farmi riaddormentare.
Le luci dell’albero di Natale sfavillano già da un po’, il
presepe e la capanna sono illuminate e così metto sul fuoco la mia moka.
Vecchia, un po’ bruciacchiata per le volte in cui ero a fare qualcosa e il
fuoco continuava a bruciare, ma sempre pronta a fare un caffè buonissimo, o
forse mi sembra perché è il mio.
In ogni caso il primo caffè del mattino è speciale, mi aiuta a
sistemare le idee, a trovare tra i miei pensieri quelli più positivi, ad
organizzare la mia giornata come fosse un collage, che se sbaglio un orario o
tardo un po’ non riesco più a recuperare i pezzetti e devo toglierne alcuni.
Al mattino presto, invece, riesco a trovare qualche attimo per
me, faccio due righe a maglia e mi sciolgo, ho qualche punto da dare a mano
libera con l’ago per sistemare dei buchetti, mi dedico al mio blog che sto
trascurando e sto bene.
Il cielo è ancora nero, aspetterò l’alba, accenderò il fuoco
della stufa, andrò al lavoro e dopo una giornata lunghissima so che al ritorno
il mio albero sarà ancora acceso e non sentirò molto la stanchezza perché questo
mio primo caffè mi ha regalato qualcosa che è tutto mio, un momento che mi
accompagnerà per tutta la giornata.
Buona
giornata a tutti.
Alla
prossima.
Lara.