28.12.11
12.12.11
19.11.11
7.11.11
Una lettera dal Bangladesh
Dio è grande! di p. Pierfrancesco
Corti
Dinajpur - ottobre 2011
Carissimi Amici e’ davvero difficile dimenticarvi! Siamo
lontani migliaia di chilometri, ma vi sento vicino e vi sono vicino più di
quando sono lì. E’ impossibile dimenticarvi, ma è molto difficile ricambiare il
tutto vostro affetto, quello che mi mostrate con preghiere, lettere, aiuti
chissà cos’altro. Mi aiuta e consola la fede in Colui che e’ molto più grande di
me e che vi ricolmerà con il centuplo per ciò che fate per me e per noi
missionari. Che Dio vi benedica,
Dio e’ grande! E’ l’espressione forse più comune per un
musulmano: “Allah akbar”! Qui in Bangladesh e’ una preghiera sempre sulla bocca
del fedele musulmano, ma qualche giorno fa, quando l’ho sentita per l’ennesima
volta, sono rimasto a bocca aperta.
Tutti gli anni durante il mese di luglio ed agosto ci sono
ragazzi e ragazze che attraverso un cammino preparato dal PIME di Milano vengono
a visitare le nostre missioni e a conoscere quello che facciamo. Accompagnando
una di queste persone a visitare un bellissimo tempio di Hindu’ a pochi
chilometri dalla nostra scuola, mentre eravamo in riva al fiume che lo
costeggia, osservando delle persone che salivano e scendevano dalla piccola
barca che le traghettava, un vecchio musulmano, con la sua barba bianca e il
tipico cappellino, non sapendo che potessi comprendere quello che stava dicendo,
guardando verso di noi, il colore diverso della nostra pelle, sentendo la nostra
lingua, vedendo il nostro diverso comportamento ed abbigliamento, inizia a
lodare Dio: “Allah akbar! Dio è il più grande” e ad un suo vicino diceva:
“Guarda cosa ha creato Dio! Per aver dato origine persone cosi diverse da noi,
che parlano un’altra lingua, Dio è proprio magnifico e grande!”
Mi ha lasciato senza parole! Quest’anno sono dieci anni che
vivo qui, e mai, mai nessuna persona mi ha detto: “Che cosa fai qui tu? Torna
nel tuo paese, qui siamo già in tanti!”. Mai nessuno mi ha fatto sentire
extra-comunitario, nonostante sia realmente una mosca bianca e quest’uomo
addirittura arriva a lodare Dio per la mia presenza qui! L’estensione del
Bangladesh è metà dell’Italia, i suoi abitanti sono quasi il triplo, non c’e’
cibo per tutti; eppure c’e’ posto, quell’uomo, vedendo me, uno straniero, ha
lodato e ringraziato Dio!
Perché sono rimasto meravigliato? Perché nel mio paese non
ho mai sentito nessuno lodare Dio per la presenza di uno straniero! A parte
Maradona e Gullit! Sento sempre maledizioni, imprecazioni, calunnie e bestemmie,
si bestemmie, per la presenza di persone straniere. Sento poi persone che
recitano il Padre nostro e gridano di difendere i veri valori cristiani, ma
contemporaneamente mi dicono che quello non e’ mio fratello, ha un altro Padre
che non e’ il nostro e non fa parte della nostra comunità, e’ un
extra-comunitario! E allora perché dicono di credere in un solo Dio e che questo
Dio è padre nostro? Nostro di chi?
Quell’uomo mi ha fatto ricordare che ci sono tre categorie
di persone per le quali Dio ha un affetto speciale, sono le più povere:
l’orfano, la vedova e lo straniero, “Il Signore protegge lo straniero, egli
sostiene l'orfano e la vedova” (Sal 146,9). Le ama cosi tanto che ci chiede di
fare altrettanto, di avere per loro la stessa cura che a Lui: “Circoncidete
dunque il vostro cuore ostinato e non indurite più la vostra nuca; perché il
Signore vostro Dio è il Dio degli dei, il Signore dei signori, il Dio grande,
forte e terribile, che non usa parzialità e non accetta regali, rende giustizia
all'orfano e alla vedova, ama il forestiero e gli dà pane e vestito. Amate
dunque il forestiero, poiché anche voi foste forestieri nel paese d'Egitto.” (Dt
10,16-19) Mi ha fatto ricordare che Gesù Cristo, suo figlio, nel Vangelo ci
ricorda che saremo giudicati anche su come avremo accolto lo straniero: “Allora
il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio,
ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo.
Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete
dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito,
malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.” (Mt
25,34-36)
Eh si! Quell’uomo con il cappellino e di un’altra religione
ha proprio ragione: “Dio è uno ed è proprio grande”! Non lo dimenticherò mai
quell’uomo… mi ha fatto sentire a casa!
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