Oggi
è il 31 dicembre e senza voler fare bilanci di quanto è ormai
passato o fare buoni e lucidi propositi per quello che verrà,
accolgo tutte le novità che il 2014 sicuramente mi riserva con la
speranza e la curiosità dell'intraprendere un nuovo viaggio che, se
proseguono i cicli precedenti della mia vita, potrebbe interessare
almeno una decade. Oggi però voglio concentrarmi su questo giorno
particolare dove molti sono intenti a preparare o a prepararsi per la
cena che porterà al notturno brindisi che sancirà al contempo la
fine e l'inizio di un capitolo di vita.
Sulle piste da sci questa
mattina erano in pochi, infatti ne ho trovati moltissimi ammassati
davanti al bancone del piccolo 'supermercato' del paese montano ad
acquistare tutto ciò che tra questa sera e domani sarà
ingurgitabile. Tra ieri ed oggi gli autobus hanno scaricato molti
giovani sorridenti con valigioni contenenti maglioni pesanti per il
giorno ed abitini adatti a farsi notare al veglione organizzato negli
hotel in vista della zona. Su facebook numerosa è la risposta
all'invito alla festa dove magari già l'anno scorso ci si era
conosciuti o si aveva partecipato con grande divertimento. I 'Ci
sarò' o 'mi piace' fioccano come una promessa che coinvolge molte
persone indipendentemente dal fatto che si conoscano appena o per
nulla. In piazza è tutto pronto per i festeggiamenti
notturni a diversi gradi sotto zero, e i fuochi d'artificio
illumineranno ancora una volta i profili delle silenziose montagne
innevate che assumeranno i colori più straordinari visibili durante
l'anno. Poi calerà il silenzio del primissimo mattino del primo
giorno del nuovo anno.
Osservando questo e pensando a quello che sarà
nelle prossime ore, mi è venuto in mente un racconto di Charles
Dickens che descrive i festeggiamenti dell'ultimo dell'anno nella
Londra del 1836 e interessanti sono le similitudini che a distanza di
quasi due secoli si possono ancora intravvedere. Il racconto si
intitola 'L'Anno Nuovo' e Dickens, prima di immedesimarsi nel
racconto della festa che si sta svolgendo nella casa dalle persiane
verdi di fronte alla sua, da cui osserva il via e vai degli ospiti e
della servitù con i rifornimenti, introduce con queste parole:
“..Devono
pur esserci alcune circostanze dell'anno vecchio che possiamo
rievocare con un sorriso di allegra reminescenza, se non con un
sentimento di sincera gratitudine. E ogni norma di giustizia ed
equità ci impone di dare credito all'Anno Nuovo di essere buono,
finchè non si dimostri indegno della fiducia che gli accordiamo”.
Osservando
i preparativi della festa, l'abbigliamento e le acconciature dei
primi ospiti in arrivo, Dickens intuisce che la festa che si sta
svolgendo è senza alcun dubbio un 'ricevimento con ballo di
quadriglia', probabilmente organizzata da un alto funzionario
pubblico, che quindi richiamerà persone di altrettanta levatura
sociale.
Fra questi vi è un tal Mr Tupple, un giovane azzimato in
carriera, che essendo stato invitato per il semplice motivo che
lavora nell'ufficio del padrone di casa, si fa accogliere, accettare
e gradire da tutti riuscendo sia ad intrattenere le signore con le
buone maniere e discorsi vari e superficiali al punto giusto, sia
sollevando applausi di riconoscimento del pubblico maschile al
padrone di casa ossequiandolo con mille complimenti e più. Questo
Mr Tupple è l'emblema dell'invitato mezzo sconosciuto che riesce ad
attirare l'attenzione per essere 'l'ospite modello' nell'ambito dei
rituali dell'alta società, dove le frasi fatte, gli opportuni elogi
al pubblico maschile e le giuste galanterie a quello femminile,
nonchè la giusta dose di musica e alcolici rendono lieta anche la
festa più scontata. Così conclude la descrizione della festa
Dickens:
“..Giovanotti
già troppo timidi per ballare prima di cena ora trovano favella e
compagna di danza; i musicisti mostrano inequivocabili sintomi di
avere, in assenza dei convitati, accolto l'anno nuovo con libagioni;
e il ballo si prolunga fino alle ore molto avanzate del mattino
dell'anno nuovo.”
E
allora nel ripetersi della festa che annuncia i dodici rintocchi
solenni che sanciscono l'inizio di un'altra pietra miliare della
nostra vita non mi resta che augurare a tutti