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mercoledì 6 aprile 2011

Dottorandi cercasi in Svezia

Visto che il nostro blog é letto da diverse persone che sono interessate per un verso o per l'altro alla vita all'estero ho pensato bene di utilizzare queste nostre pagine per dare un'informazione che potrebbe magari interessare a qualcuno.
L'università di Stoccolma é alla ricerca di ben 68 dottorandi in diverse rami della ricerca scientifica. Si va dall'astronomia alla fisica, dalla fisiologia all'immunologia, dalla geologia alla chimica organica, dalla biochimia alla marina alla matematica, dalla gestione delle risorse naturali all'ecologia animale e molto altro.
La scadenza entro quale la domanda va inviata é il 2 maggio 2011, questo é l'annuncio in inglese.

venerdì 5 novembre 2010

Un corso ad Uppsala: qualche riflessione

Sono di ritorno da ad Uppsala dove sono stata con Giulia per un corso di formazione di 4 giorni. Tema del corso: approfondimento di neurologia d'urgenza. Target del corso: medici che nella loro attività quotidiana hanno a che fare con  tali problemi, siano questi medici semplici tirocinanti, specializzandi o già specialisti.
Il corso era molto ben fatto e fin dalla prima lezione ci sono stati forniti molti spunti concreti e subito applicabili alla pratica quotidiana (ovviamente presupponendo che la teoria sia già nota, come appunto dovrebbe essere).
Dimenticavo una cosa: il corso - compresi l'alloggio e il viaggio per venire fin qui - è stato interamente pagato dalle rispettive aziende sanitarie dove ognuno di noi partecipanti lavora (da Kiruna a Malmö).
E il mio pensiero non può che tornare al periodo della nostra formazione da specializzande, non molto tempo fa a Padova: durante i 5 anni di formazione, solo lezioni estremamente teoriche e con pochi riscontri applicativi, nessun corso pagato dalla scuola di specializzazione (alla quale in cambio lasciavamo poco meno di due migliaia di euro all'anno di tasse, oltre a lavorare - ma dove andavano questi soldi, ci si può chiedere), e la costante necessità di "far da sè" per raggiungere quelle competenze richieste nel lavoro di tutti giorni (con conseguenti dubbi amletici: "ma sarà proprio così ? Non ho nessuno a cui chiedere... non ci sono mai delle direttive chiare e univoche..." che oggi cerchiamo in tutti i modi di lasciarci alle spalle).  
E il pensiero va anche ad un articolo pubblicato qualche tempo fa su un'edizione locale del Corriere della Sera: una delegazione svedese si è recata non molto tempo fa in Italia - a Pavia - per reclutare medici da assumere con contratti a tempo indeterminato nel sistema sanitario svedese. Oltre a lavoro vero e proprio, vengono offerti anche aiuto per la sistemazione abitativa e corsi di lingua svedese. Nonché uno stipendio assolutamente lontano da quello che l'Italia può offrire: anche se la cifra citata nell´articolo - a buon senso - dovrebbe quella lorda - a meno che il lavoro non sia nell'estremo nord del Paese dove lo svantaggio climatico e la distanza non indifferente dal resto del Paese con conseguenti difficoltà di spostamento vengono compensati in vile denaro.
Il preside della facoltà di Medicina e Chirurgia pavese metteva allora in guardia di fronte alla previsione della penuria di medici che l'Italia si troverà ad affrontare a partire dal 2015, quando la generazione sanitaria formatasi negli anni '70 andrà in pensione: sembra che l'Italia tra qualche anno si troverà ad affrontare una situazione che la Svezia sta già vivendo da anni, e forse ci sarà la necessità di reclutare medici dall'estero. Ma siamo proprio sicuri che questi medici stranieri vogliano venire a lavorare in Italia piuttosto che in altri Paesi ? Che tipo di formazione o di condizioni lavorative saprà offrire il nostro Paese a quel punto ? Saranno competenti e ben formati i medici del futuro in Italia ? Quanto competitivo sarà il nostro Paese per quanto riguarda la formazione e l´aggiornamento continuo del personale ? La speranza è che non si continui a fare affidamento sulla buona volontà e sul senso del dovere di ognuno, ma che si inizi ad investire sulla formazione un po' di più dall'alto.

martedì 3 agosto 2010

Semipanico polare

Ecco lo sapevo. Ho finito il liceo da "soli" 13 anni e, nonostante olimpiadi di matematica chimica e fisica ai tempi che furono, mi sono dimenticata già tutto di scienza e dintorni (non che quella medica non sia una scienza, ma...). Puff, vuoto totale. 
A parte il primo giorno introduttivo, come avrete capito oggi si è cominciato a fare davvero qualcosa al corso. Ops, non mi aspettavo che fosse così tosto. Abbiamo già una caterva di esercizi di calcolo da fare a casa su orbite di satelliti, forze di attrazione gravitazionale, nonchè il progetto pratico che consiste nella costruzione di un razzo che poi verrà lanciato tra 10 giorni. Il problema con questo progetto consiste nel progettare l'oggetto il più accuratamente possibile in modo che finisca in aria e non finisca a terra con traiettoria obliqua (ovvero bilanciando esattamente tra di loro centro di gravità e centro di pressione), e calcolare, in base alle dimensioni del razzo, al peso, al tipo e quantità di combustibile, l'altezza che si prevede di raggiungere (dovrebbe aggirarsi intorno ai 50-200 m) la quale a sua volta dipende dalla densità (e quindi resistenza) dell'aria e da tutta una serie di altri parametri. Ok. Se il razzo vola dritto e l'altezza stimata è vicina a quella calcolata, si passa la prova ovvero 1/3 dell'esame finale. Per fortuna che la cosa si fa in coppia, e la mia "compagna" (presumibilmente anglo-pakistana con tanto di velo nero e intabarrata dalla testa ai piedi, ma che è tosta più di quindici norrlandesi maschi messi assieme) ha fatto il primo anno di ingegeria aerospaziale, e almeno con integrali e derivate se la dovrebbe cavare. Da stasera si studia, quindi. E anche domani sera, mercoledì-giovedì-venerdì-sabato-domenica. Aiuto. 
Per il resto, passando alle "amenità" kirunensi, oggi siamo andati a far visita al centro studi della città, ovvero una biblioteca-sala studio gigante con tanto di laboratori informatici, sale da videoconferenza e collegamenti multimediali di vario tipo, dove avremo accesso 24/7 per tutta la nostra permanenza qui. I norrlandesi-circolopolariani saranno pure dispersi nel posto meno popolato d'Europa, ma le possibilità per studiare (anche con corsi universitari a distanza) non se le fanno mancare. 
Domani invece tocca la visita - gratuita - alla miniera. Seguiranno, appena possibile, foto ed altre amenità. Stasera è prevista anche un'aurora boreale da queste parti. Vedremo se il cielo sarà abbastanza sereno da permettere di vederla e soprattutto se ce la farò a stare sveglia... 

lunedì 2 agosto 2010

Inizio corso

Giornata piena oggi: sveglia di buon'ora per fare colazione, reimpacchettare la valigia, andare all'agenzia immobiliare a ritirare le chiavi dell'appartamento e prendere il bus per l'IRF (Istituto di fisica dello spazio) che si trova ad una ventina di minuti di strada da Kiruna. Già lì ho avuto modo di dare una prima occhiata ai nuovi compagni di corso (abbastanza prevedibilmente eravamo noi gli unici sul bus per Jukkasjärvi): suppergiù una trentina, di età approssimativamente tra i 20 e i 25, con predominanza maschile. All'IRF per prima cosa ci aspettava la registrazione al corso e qualche informazione generale sul programma, il tour dell'istituto per poi procedere con pranzo e prima lezione nel pomeriggio. Il tutto non prima di fare le presentazioni ufficiali: ognuno ha dovuto spendere qualche parola su di sè, e così si è scoperto che in tutto siamo di 12 nazionalità diverse (inglese, tedesca, portoghese, belga, olandese, danese, russa, svedese, italiana, giordana, finlandese, indiana - in ordine di prevalenza; di italiana ci sono solo io) e che la stragrande maggioranza dei partecipanti (a parte 3 eccezioni) è rappresentata da studenti di ingegneria aerospaziale (tra le eccezioni una studentessa di informatica, la sottoscritta e una laureata in chimica). Un'altra bella sorpresa è stata scoprire che c'era qualcuno che mi sorpassava abbondantemente in età (una signora - la laureata in chimica - alle soglie della pensione !). Insomma un bel gruppo, che ha iniziato subito a socializzare già nella pausa pranzo, per concludere poi la giornata con un bel bowling in compagnia (organizzato e pagato dall'università !!). 
Ora finalmente, appena tornata a casa, ho finalmente tempo di dare un'occhiata all'appartamento: piano terra con terrazzo, posizione su una collina con vista sulla parte est della città. Equipaggiato con tutto il necessario, pulito, tranquillo (almeno finora), a 15 minuti a piedi dalla stazione dell'autobus e con il supermarket a 5 minuti. Insomma devo dire che ci è andata molto bene anche questa volta :-)
Avrei voluto postare anche delle foto (di interni ed esterni) ma purtroppo per problemi tecnici devo rimandare a tra qualche giorno... ma a presto per gli aggiornamenti !

domenica 1 agosto 2010

A Kiruna

Con il 1° agosto è arrivato finalmente il momento delle sospirate vacanze. Non che prima non ne avessi fatte, visto che tra giugno e luglio sono stata in Dalarna e poi direttamente in Italia per una breve visita. Ma queste vacanze - quelle di agosto - sono 3 settimane che rappresentano il coronamento di un piccolo sogno nato circa 9 mesi fa in una tiepida serata novembrina dall'altra parte dell'oceano Atlantico, non lontano da Cape Canaveral. Proprio allora, sull'onda del rinnovato entusiasmo per gli studi dello spazio, decidevamo di informarci su eventuali corsi relativi all'argomento e - cercando cercando - trovavamo su internet informazioni relative ad un corso "singolo" all'università di Umeå - sede staccata di Kiruna. 
Ebbene, dopo parecchi mesi di scartoffie, test di lingua e paziente attesa, ecco arrivato il grande giorno: bus da Norrköping a Stoccolma, treno fino ad Arlanda, volo fino a Kiruna e finalmente sono qui ! Purtroppo da sola, visto che Gabriele mi potrà raggiungere, per questioni di lavoro, solo il 13 agosto. 
Arrivata appena un'ora fa, ho appena fatto in tempo a dare uno sguardo all'aeroporto (microscopico) e al paesaggio che si vede nel tragitto in bus di linea dall'aeroporto al centro città. Insomma, non molto ancora, ma tra un po' uscirò per un giretto perlustrativo. Per adesso posso dire che il paesaggio è molto alberato, più ondulato rispetto all'Östergötland, ci sono molti specchi d'acqua e la città è circondata da colline. Ovviamente si nota la bassa densità abitativa, ma questo è abbastanza ovvio.

La prima notte in città la passerò allo Scandic Ferrum (molto carino, devo dire, e inaspettatamente pieno di gente). Da domani invece si trasloca, perchè da bravi universitari (anche se in età un po' avanzata) abbiamo avuto la possibilità di affittare un appartamento per studenti: un bilocale arredato di 35 m2, di proprietà del comune e situato in una residenza universitaria. Domani mattina, prima dell'inizio delle lezioni, vado a ritirarne le chiavi: sono proprio curiosa di vedere come sarà. 
Per il resto, ho il vago sospetto che anagraficamente sarò la più "anziana"del corso (almeno fino a quando arriverà Gabriele !) ma d'altra parte vecchio è solo chi smette di stupirsi delle cose che lo circondano, di imparare e di sognare, o no ? :-)

lunedì 3 maggio 2010

Un sogno... spaziale !

Un po' di tempo fa avevamo accennato alla nostra intenzione di intraprendere un corso universitario qui in Svezia, e oggi finalmente sveleremo di cosa si tratta.
L'idea era nata nel novembre dello scorso anno, complici un viaggio in Florida e un paio di giorni trascorsi alla visita del Kennedy Space Center, ripercorrendo le orme degli astronauti statunitensi dai primi voli suborbitali fino allo sbarco sulla Luna, e anche oltre. Questa visita, corredata da esposizioni, video, e non da ultimo dall'esperienza unica di poter assistere di persona ad uno degli ultimi lanci dello Shuttle, aveva riacceso in noi la mai sopita passione per lo spazio: un sogno che forse tutti hanno avuto da bambini, e che per noi è rimasto tale anche da adulti. Tant'è che nel 2008, avevamo tentato per gioco anche la selezione per astronauti bandita dall'ESA: ma con 8.000 domande sapevamo già che la probabilità di essere presi sarebbe stata certamente molto bassa.

Ma insomma, mai darsi per vinti, o no ? E, pensa pensa, la sera stessa della nostra visita a Cape Canaveral abbiamo pensato ad un "diversivo", ad una via alternativa per almeno avvicinarci al nostro sogno, e l'idea è subito caduta su una famosa compagnia americana che dal 2012 inaugurerà i primi voli suborbitali per "turisti spaziali". Guarda caso, la suddetta compagnia ha deciso di lavorare in Svezia. Guarda caso, noi ora abitiamo qui. Due click su internet, e scopriamo che per questi voli è stata scelta la base spaziale di Kiruna, nell'estremo nord del paese, dove già si trova la sede dell'agenzia spaziale svedese. Altri due click: guarda caso, l'università di Umeå organizza proprio a Kiruna, nell'estate 2010, un corso universitario di 3 settimane - gratuito - dal titolo "Human spaceflight and exploration".

Detto fatto: dal motel floridense scriviamo una mail alla responsabile del corso e ci addormentiamo con la testa tra le nuvole, anzi nell'esosfera. Al nostro risveglio ecco pronta la risposta nella nostra casella email: tutte le informazioni per iscriversi al corso e un link al programma dettagliato. L'iscrizione deve avvenire attraverso il sistema centralizzato delle ammissioni all'università svedese. E quindi da qui inizia un percorso fatto di TOEFL, traduzione e spedizione di certificati e documenti vari, application on-line e paziente attesa.
Sapevamo che la selezione sarebbe avvenuta in questi giorni, e ormai da una settimana controllavamo con trepidazione la casella di posta. E finalmente, oggi la bellissima notizia che entrambi siamo stati accettati ! Dall'1 al 22 agosto saremo a Kiruna !

Le mie ferie mi erano già state da tempo accordate, ora rimane solo la piccola incognita di quelle di Gabriele, il cui capo è comunque a conoscenza dei nostri progetti e ha manifestato buoni propositi per accontentarlo nei limiti del possibile...
Altri due click: ecco acquistato un biglietto A/R per la Lapponia.
Realizzare un sogno non ha prezzo. Per tutto il resto c'è Mastercard.

venerdì 12 marzo 2010

Strani sospetti...

Questa sera finalmente ho avuto le conferme ai miei sospetti che mi portavo dietro da diverso tempo, diciamo pure da quando io e Silvia ci siamo conosciuti. I sospetti riguardano quella che oggi è mia moglie... e si sono materializzati in maniera più importante in due occasioni quando rispettivamente avevo capito che Silvia era riuscita ad imparare lo svedese in pochi mesi e quando mi è capitato sotto mano il suo certificato di laurea con esami.
Nel primo caso penso che non sia assolutamente normale imparare una lingua straniera, per di più ostrogota, in soli quattro-cinque mesi e in modo più che buono (tanto da superare tutti i livelli del SFI e SAS in un sol colpo). A dimostrazione di questo i pazienti che Silvia riceve in ospedale non capiscono la sua origine vista la mancanza di accenti particolari.
Nel secondo caso non mi sembra del tutto normale che su 34 esami universitari nella facoltà di medicina di Padova sul certificato di laurea ci siano solo due 28, il resto sono TUTTI 30 e 30 e lode... mi è venuto male solo a guardarlo quel certificato...
Tanto per raccontarvene un'altra che adesso mi viene in mente, se ci mettiamo a leggere un libro e partiamo a leggere la stessa pagina nello stesso momento, quando io arrivo circa a metà facciata lei già vuole girare pagina; secondo me ha due linee di scansione contemporanee, cioè legge due righe alla volta !!
Ecco, i miei sospetti sono questi: secondo me Silvia è una persona decisamente fuori dal normale, diciamo pure che potrebbe venire tranquillamente da un altro pianeta ! Ma è anche questo che mi ha fatto innamorare di lei...

E poi arriviamo a quello che è successo questa sera, quando stavamo tranquillamente cenando a lume di candelina e abat-jour (come ogni sera d'altronde). Tutto ad un tratto, nel bel mezzo della cena, mentre stavo stavo portando alla bocca una bella forchettata di una mia creazione, Silvia esordisce in tutta tranquillità, come niente fosse con questa frase: "Non capisco come voi terrestri riusciate a mangiare la frittata !". "Scusa puoi ripetere per favore?" gli rispondo io non sicuro di aver capito le esatte parole. Ma poi quando lei mi ripete parola per parola allora tutti i miei sospetti trovano finalmente la conferma che attendo da tempo: ho sposato una bella aliena !

giovedì 10 dicembre 2009

Burocrazia italiana che delizia - parte 2

Con la giornata di oggi è iniziato il processo che, speriamo, ci porterà entrambi all'iscrizione di un corso universitario qui in Svezia. La richiesta di iscrizione di per sè non è per nulla complicata, e viene inviata in modo telematico attraverso un sito centralizzato che serve tutte le università svedesi. I documenti che vengono richiesti, anche qui, non sono nulla di speciale: si tratta semplicemente del diploma di maturità e del certificato di laurea con esami e crediti universitari mentre il risultato del TOEFL viene spedito automaticamente. Il tutto non costa assolutamente nulla, e la cosa ormai ci sembra abbastanza normale. 
Non avevamo fatto i conti con la burocrazia italiana, però (anche se temevamo il momento in cui avremmo dovuto affrontarla) !
Per questioni connesse al riconoscimento dell'abilitazione professionale, io mi ero già premunita prima di partire dall'Italia di un bel numero di tali certificati, mentre Gabriele ha bisogno di un banale certificato di laurea che riporti i crediti universitari, possibilmente in inglese (mah ?).
Decidiamo stamattina di telefonare alla segreteria studenti dell'università di Padova per chiedere lumi. Dopo 3 tentativi riusciamo a parlare con una gentile impiegata, che ci dirotta su una pagina web dedicata al servizio, dove è presente un numero di telefono o, in alternativa un indirizzo email. Ok, procediamo: il numero di telefono è in realtà un fax, quindi decidiamo di tentare la strada della mail, che tuttavia torna indietro ("bad address": eppure ricontrolliamo, era scritto giusto).
Richiamiamo il primo numero, che suona a vuoto per un bel po', e dopo 3 altri tentativi riusciamo a parlare con una seconda persona che ci fornisce le seguenti informazioni: 
- il numero indicato e corrispondente al servizio certificazioni è solo un fax (ma allora, perchè scrivete "telefono" ??)
- dell'indirizzo email non funzionante non ha la più pallida idea
- per richiedere il certificato di cui abbiamo bisogno, dobbiamo mandare un fax al numero di cui sopra (ok...), una copia del documento di identità (ok...) e - udite udite ! - una marca da bollo da 14,62 euro se il certificato viene usato all'estero ! Eh certo, come se fosse possibile acquistare una marca da bollo in Svezia !!! 
- ovviamente il certificato viene emesso in italiano (d'accordo, le nostre speranze di poterlo avere in inglese erano davvero utopistiche...) quindi dovremo farlo tradurre.

Conclusione della faccenda (tra telefonate e attese varie, il tempo perso ammonta a 2 ore, quasi quasi facevo prima a prendere la Ryanair in giornata): assodato che trovandoci fisicamente in Svezia non riusciremmo ad avere il fantomatico certificato uso estero e che dovremmo sfruttare la pazienza di qualche genitore volonteroso munito di delega e marca da bollo nel borsello (e già qui, vi sembra normale ?), abbiamo deciso che richiederemo ugualmente il certificato via fax, e appositamente ci dimenticheremo di dichiarare che il certificato andrà tradotto e usato in Svezia. Ovviamente qui della marca da bollo italiana non gliene importa un fico secco, e di questo ne abbiamo già avuto la prova qualche mese fa (dopo furente discussione sempre alle segreterie universitarie a Padova).
Insomma, siamo nell'Unione Europea: se la marca da bollo non serve per l'uso in Italia, perchè dovrebbe servire in un altro stato dell'EU che oltretutto ne ignora l'esistenza ?
O che sia il caso che i nostri amici che ci vengono a trovare dall'Italia, oltre a portarci scorte di sopressa e culatello, ci portino anche qualche marca da bollo di riserva ?

venerdì 4 dicembre 2009

Full-immersion di inglese

La nostra iper-attività non ci lascia tregua e ci fa sempre guardare avanti alla ricerca di qualcosa di nuovo, di interessante, di stimolante dove sperimentare le nostre menti... e così, da quando siamo tornati dagli States, la nostra passione per lo spazio e le tematiche scientifiche ha ritrovato nuovo vigore.
Ci siamo quindi chiesti: visto che l'istruzione in Svezia è gratuita a tutti i livelli, perché non vedere di trovare un bel corso universitario (e non) da seguire, magari d'estate, magari scegliendo anche tra le tantissime offerte di "distant learning", ossia di corsi via internet dove non è richiesta la presenza in aula.
Nel mio caso (visto che Silvia è già impegnata a tempo pieno con l'ospedale), potrei anche tentare la via di un master post universitario, perché no anche qui in città a Norrköping, in fin dei conti la sede è ad un tiro di schioppo da dove abitiamo. Ovviamente l'attenzione e la ricerca deve essere limitata ai corsi in lingua inglese, perché il mio svedese è a livello base per ora. L'unico "ostacolo" da superare, che ora rappresenta la nostra prossima meta, è il TOEFL.

Per coloro che non sapessero cos'è il TOEFL (Test of English as a Foreign Language) è un esame atto a valutare le capacità linguistiche di studenti non di madrelingua inglese che è richiesto da college, università, agenzie governative ed anche aziende. Esiste un punteggio minimo che deve essere superato per risultare idonei, punteggio che deve essere raggiunto con lo svolgimento di quattro prove distinte che valutano la capacità di comprendere un testo scritto (Reading), di capire delle conversazioni (Listening), di esprimere opinioni oralmente (Speaking) ed infine di scrivere un testo correttamente (Writing).
Il TOEFL in versione iBT (Internet Base Test) non è una passeggiata e richiede un po' di preparazione, visto che tutto è perfettamente schedulato da una tempistica molto rigida. Ci sono prove che valutano anche le varie capacità in maniera integrata (reading-listening-speaking). Faccio solo un esempio: dopo aver letto in un minuto un testo ed ascoltato in cuffia una persona esprimere un parere personale, si ha a disposizione 15 secondi per riflettere e 45 secondi per esprimere il proprio punto di vista.
Non serve quindi solo "studiare l'inglese" ma anche capire le dinamiche del test per risultare a proprio agio il giorno del test e non sprecare così tempo prezioso nella comprensione di quello che deve essere fatto.
Quindi l'obiettivo è fissato: abbiamo prenotato il test per un sabato prima di Natale a Stoccolma, ora inizia la fase di full-immersion in inglese (e come se non bastasse devo tenermi comunque allenato nel mio svedese basico).
Oltre ai vari test che si possono trovare su internet abbiamo deciso per le prossime due settimane di provare a parlare in casa inglese e svedese (cercando di limitare l'italiano alle situazione di emergenza). La TV poi è un'altra preziosa fonte di esercizi visto che la maggior parte dei canali è in inglese...