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mercoledì 18 agosto 2010
Il sogno di un bambino
Sono l'ultimo arrivato al corso ma non per questo affronto questa nuova avventura formativa con minore entusiasmo. Per di più le lezioni di questa terza ed ultima settimana si stanno rivelando molto piacevoli e particolarmente interessanti dal punto di vista scientifico. Tra gli attori principali ci sono personaggi di tutto rispetto, di quelli ai quali potresti tranquillamente chiedere un autografo alla stregua di un famoso sportivo. Tra questi un astronauta tedesco in carne ed ossa che ci ha guidato per mano nella conoscenza del vero significato del concetto di "Esplorazione Spaziale" nel passato, presente e futuro. Parte delle lezioni vertevano su materie molto pratiche come "tute spaziali" che a primo acchito potrebbe significare ben poco ma che quando l'argomento viene sviscerato nasconde un'infinità di argomentazioni scientifiche e che per chi ama la scienza è come il miele per l'orso!
Uno dei messaggi principali che ci è stato trasmesso è stato che la nuova era spaziale che possiamo dire possa iniziare ora (a confronto con la vecchia era spaziale iniziata con il lancio da parte dei russi del primo satellite artificiale - lo Sputnik - e che per certi versi si può considerare conclusa con il pensionamento dello Shuttle ed il completamento della ISS, la Stazione Spaziale Internazionale) può rappresentare il tavolo al quale una comunità veramente internazionale si può sedere ed iniziare a discutere su dove portare l'uomo nel prossimo futuro. Se nei prossimi dieci anni ci sarà la volontà di portare l'uomo su Marte questo potrà avvenire solo tramite una collaborazione a 360° tra attori come Stati Uniti, Russia, Cina ed Europa che dovranno lavorare gomito a gomito condividendo una visione comune realizzando qualcosa che purtroppo ancora manca in altri settori, vedi ad esempio il clima.
Per degli appassionati di "spazio" come noi, potere assistere a delle lezioni di tale livello, con una quantità e qualità di dettagli tecnici che possono soddisfare un'infinità di curiosità e perché no, togliersi pure lo sfizio di infilare la mano in un vero guanto dell'ultimo modello di tuta spaziale russa, beh è come realizzare il sogno di un bambino!
Tra qualche anno lo spazio sarà alla portata di coloro che oltre ad un sogno hanno anche un bel gruzzolo da spendere e questa città al di là del Circolo Polare Artico che adesso sembra così remota agli occhi di qualcuno, diventerà uno dei centri eccellenza a livello mondiale per gli studi sullo spazio e per il turismo spaziale. Per chi ha già sentito parlare di Virgin Galactic, beh qui le cose si stanno facendo serie, non si tratta più di bella pubblicità con grafica accattivante, qui si sta progettando una nuova città: Kiruna Sky City 2010.
I sogni sono lì per essere realizzati... noi sicuramente non avremo i 200.000 dollari per fare questo "salto" spaziale ma come abbiamo dimostrato venendo qui, ci sono molti modi per realizzare i propri sogni...
lunedì 9 agosto 2010
Non solo scienza...
Questa vacanza-studio in terra lappone, oltre ad avere uno scopo principale (il corso di studi spaziali) e uno scopo secondario (esplorazione della zona, anche in vista del prossimo viaggio invernale a caccia di aurore boreali), si sta rivelando interessante anche per i rapporti interpersonali e sta diventando spunto per qualche riflessione "antropologica". Ovvero: che cosa accomuna 35 persone che scelgono di fare questo corso ? E come socializzano tra di loro ?
La risposta ovvia alla prima domanda sarebbe che la maggioranza dei partecipanti è rappresentata da studenti di ingegneria aerospaziale, i quali naturalmente sono interessati alla materia. Questa appunto è la riflessione più superficiale. Il corso in realtà (e grazie al cielo) è molto poco tecnico rispetto ad un qualsiasi corso di ingegneria o di fisica/meccanica del volo, ed in sé non dà "punti di vantaggio" per l'accesso ad eventuali altri corsi.
La caratteristica comune di tutti i partecipanti è invece la curiosità, non solo nei confronti della materia principale, ma del "pacchetto-corso" in generale: curiosità di fare qualcosa che si discosti dal "solito" (insomma, 3 settimane nella Lapponia svedese non sono quanto di più comune ci sia per passare il mese di agosto), di saperne di più (oltre alle mere nozioni di fisica qui ne stiamo sentendo di tutti i colori, dalle aurore boreali, alla storia di Kiruna, e molto altro), di sentire più punti di vista (con più di 10 nazionalità diverse sarebbe strano il contrario), di sognare al di là di quella che è la realtà a portata di mano qui ed ora (e qui, l'argomento "esplorazione spaziale" lascia ampio spazio alla fantasia...). Insomma si tratta soprattutto di persone aperte e curiose, e in generale socievoli e predisposte al lavoro di gruppo. Eh sì, perché una parte della valutazione finale si baserà su un progetto di gruppo, e i gruppetti che si sono formati non sono assolutamente mononazionali.
E' poi interessante scoprire giorno per giorno queste persone attraverso le piccole cose, come per esempio i pranzi e le chiacchierate in comune: dal folto gruppo di portoghesi che la sera cucina delizie del palato e rallegra l'atmosfera con il calore mediterraneo, ai nordeuropei che non tengono molto in considerazione la questione culinaria - gli inglesi che già dal primo giorno hanno acquistato fish and chips surgelati a quintalate e subito sono stati attratti dall'offerta alcolica del Systembolaget, il pallidissimo finlandese che mangia unicamente (dal giorno in cui ha messo piede a Kiruna) fiskbullar in scatoletta che apre sempre con il coltellino svizzero appeso alla cintura e beve dalla borraccia anch'essa appesa alla cintura dall'altra parte, l'olandese che invece è abbonato - ogni santo giorno - al pane e Nutella per pranzo (!!!).
E poi i meticolosi, silenziosi e riservati russi che cercano di spremere ogni goccia di scienza da questo corso sapendo che è per loro un'opportunità da cui trarre il massimo, l'indiano i cui ragionamenti sanno molto di spirituale e molto poco di pratico, gli organizzatissimi scandinavi con matlåda di ordinanza e incrollabile predilezione per il "möte" organizzativo preliminare a qualsiasi attività, e la mia ormai affiatatissima compagna di avventura velata che al di là di ogni possibile pregiudizio si è rivelata oltremodo piena di interessi ed iniziativa, lungimirante e di aperte vedute (alla faccia della questione religiosa...).
In ogni caso, al di là delle differenze ed abitudini nazionali, sono persone che pensano in modo aperto e positivo. E io che ero scettica temendo un'interminabile noia in compagnia di pischelli ventenni...
mercoledì 4 agosto 2010
Attività ludiche
Dopo una giornata tosta come quella di ieri, ci voleva un po’ di relax e di sano divertimento… Il programma di oggi prevedeva in mattinata la visita alla miniera di magnetite di Kiruna, che già ben si vede, nella sua parte all'aperto, già dal centro storico della città. E non solo si vede, ma anche si “sente”: ogni notte all’1:30 è il momento dell’esplosione delle cariche sotterranee per l’apertura di nuove gallerie, e stanotte non pochi tra quanti abitano nello studentato in centro si sono svegliati per le vibrazioni (loro pensavano ad un terremoto, e invece…). Ma fossero solo le vibrazioni a costituire un problema…? Come qualcuno ben sa, tanto si è scavato sotto al centro città che il terreno sta cedendo e nel prossimo autunno si deciderà dove spostare l’intera città prima che finisca nelle viscere della terra.
Insomma: stamattina visita alla miniera, che è la più profonda della Svezia e una delle più profonde al mondo: solo noi, da semplici “turisti”, siamo scesi fino a circa 540 m di profondità, ma gli scavi stanno procedendo per raggiungere, almeno preliminarmente, una profondità di 2000 m. La foto a sinistra ritrae un’incisione con uno schema della miniera, in cui le ultime espansioni verso il basso non sono ancora state raffigurate. Per fortuna dei lavoratori, ormai tutti gli scavi e la raccolta del materiale sono automatizzati e comandati da remoto, e ormai le condizioni di lavoro non sono più disumane come un tempo (a 775 m c’è anche un ristorante !), ma fa ancora una certa impressione pensare che ogni giorno circa 900 "minatori" scendono a quelle profondità per restarci tutto il giorno (e poi risalire per non vedere nemmeno la luce del sole – d’inverno !).
Nel pomeriggio invece ci aspettava un’attività molto attesa, ovvero l’inizio del laboratorio di costruzione del nostro razzo. A partire da un kit contenente tutto il necessario (acquistabile da chiunque per circa 10 euro su internet – qui gentilmente fornito dalla casa), eccoci all’opera nel montaggio:
Sembrerebbe un gioco da bambini – e infatti lo potrebbe anche essere. La difficoltà sta tutta nel rendere il prodotto finale ben funzionante. Nel nostro caso, nonostante avessimo applicato alla lettera tutte le istruzioni, il bilanciamento è risultato cosa molto difficile da ottenere e ha richiesto notevoli sforzi immaginativi per risolvere il problema. Alla fine, per rendere più pesante il “naso” della nostra creatura, l’abbiamo riempito di pellets di magnetite di cui ci avevano fatto gentile omaggio alla miniera: quale migliore combinazione delle due attività odierne ?
Il nostro team si è rivelato ottimo e affiatato, ed ecco il prodotto finito e verniciato: a domani per i test di stabilità, le misurazioni finali e l'inizio dei nostri calcoli su altezza massima prevista.
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