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domenica 26 luglio 2009

La prima gita in bicicletta !

Oggi grande gita in bicicletta per l'inaugurazione dei nuovi mezzi mobili su due ruote arrivati ieri. Dotati della Cykelkarta con tutti gli itinerari suggeriti della zona, ne abbiamo scelto unodi circa una quarantina di chilometri che ci portasse fino allo Göta Kanal. L'impresa sembrava facile sulla carta, ma non è stata semplice nella prima parte del percorso.
Devo premettere una cosa: quando si gira in bici in città è praticamente impossibile condividere la stessa strada con le automobili. Le piste ciclabili qui a Norrköping sono ovunque, un dedalo di strade e stradine che spesso corrono in mezzo ai parchi o tra viali alberati. Una volta fuori città, lungo le strade che collegano i vari paesi, quando la pista ciclabile non può essere qualcosa a sé stante ma deve condividere la stessa sede con la strada normale, è veramente larga rispetto a quelle striminzite strisce di asfalto che in Italia si trovano oltre la riga bianca.

Ma torniamo alla nostra gita; appena lasciato il mondo civile qualche chilometro a sud dell'ospedale dove lavora Silvia, la strada ha iniziato ad inoltrarsi nei boschi in un saliscendi che ci ha messo alla prova e non poco. Le poche case sparse qui e là, si alternavano a qualche fattoria ed agli animali al pascolo, nei tratti in cui il bosco lasciava un po' di spazio ai campi coltivati.
Tutte le nostre fatiche sono state però presto dimenticate quando siamo giunti allo Göta Kanal lungo la ciclabile sterrata che lo costeggia per un lungo tratto. Guardare da vicino il lavoro dei "guardiani" che comandano manualmente le chiuse di legno e ferro per sollevare ed abbassare (dipende dal verso di percorrenza) le barche, è un po' come viaggiare nel tempo. Il guardiano della chiusa di Hulta oggi abita in una casa accanto allo sbarramento e durante il giorno attende le imbarcazioni all'interno di una minuscola casupola che nel 1900 era abitata dal guardiano di allora, Johan Erik Westling con la moglie ed i loro cinque figli.

Dopo essere transitati accanto ad una seconda chiusa, abbiamo lasciato il canale ed il percorso, abbandonati definitivamente i boschi, ci ha guidati in un dolce saliscendi (con il vento alle spalle) tra immensi campi coltivati. Qui tra mucche al pascolo e qualche cavallo ci siamo spinti fino alla residenza-castello di Löftstad lussuosa abitazione di una famiglia nobile.

Approfittando del bel parco non abbiamo resistito a stenderci con l'immancabile plaid svedese sotto un albero dalla grande chioma e, in completa solitudine, siamo rimasti ad ammirare il blu del cielo macchiato di tanto in tanto da qualche batuffolo di nuvola.
Ripensare a quando eravamo in Italia e non riuscivamo quasi mai a prendere la bicicletta per fare qualche bella gita ci fa sembrare oggi tutto questo quasi impossibile e ci spinge a riflettere a quanto sia giusta la nostra scelta di venire a vivere in Svezia !