Sylvain Chauveau - Abstractions (2012)
giudizio: B
Bello, più "facile" dell'ultimo album: sono tutti remix di cose collegate a uno dei vari progetti musicali di Chauveau.
Brano migliore, il suo "A_".
Oren Ambarchi - Audience of One (2012)
giudizio: C
Lui è uno che mi piace: chitarra e laptop, fa musiche quasi sempre interessanti.
Ha anche pubblicato tre dischi in meno di un anno, e questa è una cosa che mi piace meno.
E' un modo di fare piuttosto comune in alcuni ambiti, ne avevo già accennato parlando dei Nadja, che hanno prodotto qualcosa tipo 50 dischi in 5 anni: una specie di sfida all'incomunicabilità totale.
Quale fan potrà mai ascoltare e amare 50 dischi di uno stesso gruppo?
E in qualsiasi lasso di tempo, eh, figuriamoci in 5 anni...
Per quanto riguarda Ambarchi, i tre dischi di quest'anno sono tre dischi notevoli, che hanno pochissimo in comune e testimoniano una grande vivacità compositiva.
Ma a questi ritmi si fa in fretta a cominciare a pubblicare roba ignorabile...
Library Tapes - Sun Peeking Through (2012)
giudizio: C
Ci sono tutti gli elementi che in questo momento mi interessano di più: pianoforte, archi, chitarre via laptop.
La musica si colloca tra post rock, ambient e modern classical.
I pezzi sono però carini e nulla più.
Scolasticamente parlando, hanno le possibilità ma non si applicano abbastanza.
MV & EE - Space Homestead (2012)
giudizio: D
Me li aspettavo più ostici, e invece sono molto "rock", chitarre e batteria, con qualche divagazione folk/sperimentale, ad eccezione del devastante ultimo pezzo, “Porchlight>Leaves”.
Non male, ma basta.
Nils Frahm & Anne Muller - 7Fingers (2012)
giudizio: C
Nils Frahm in versione "mista", modern classical in alcuni pezzi e glitch/elettronico in altri.
Più facile di altri suoi lavori, ma anche meno interessante.
Julie’s Haircut - The Wildlife Variations (2012)
giudizio: D
Ep con quattro brani, ho cercato ripetutamente di farmelo piacere.
Comincia con un brano vagamente kraut, prosegue con una ballata barrettiana, poi ci sono due pezzi anonimi. Peccato, perchè mi piacciono diverse cose dei Julie’s e soprattutto il loro modo di essere gruppo. Sto disco, mah.
Barbara de Dominicis & Julia Kent - Parallel41 (2012)
giudizio: D
Modern classical più ambient più voce che recita in inglese/tedesco/italiano, per un paio di brani può essere interessante, tutto l’album no.
Brian Eno - Lux (2012)
giudizio: C
Eh...
Boh.
Ambient di classe?
Cioè sempre la solita zuppa fatta da uno che conta e di cui non si può dire male, tipo Donald Fagen, diciamo, o i Sonic Youth degli anni 2000?
Grazie, faccio senza volentieri.
Dirty Projectors - Swing Lo Magellan (2012)
giudizio: C
E' più che evidente: il massimalismo non fa per me.
Ho ascoltato Sweet Lo Magellan dei Dirty Projectors.
Non è male, ma sono quelle cose che difficilmente riascolto.
Come, per dire, gli Akron Family.
C'è dentro tanto: tante cose diverse, forse troppe per i miei gusti.
Troppi ingredienti, come in quei piatti troppo ricchi di contrasti.
Preferisco cose più semplici.
Sia in cucina che in musica, sono tendenzialmente uno che apprezza il minimalismo.
Che non vuol dire banalità, ma un modo di fare le cose diverso da quello dei Dirty Projectors.
Garth Stevenson - Flying (2012)
giudizio: C
Modern classical, tra Sylvian Chauveau e Nils Frahm (non neo-classical, eh, per quello mi vengono in mente i Dead Can Dance che qui non c’entrano nulla).
Bello.
Magari sarà difficile che lo riascolti, ma bello e interessante, nel suo mescolare archi e glitch in maniera non banale.
Joe Meek And The Blue Men - I Hear a New World (1959)
giudizio: E
Ne avevo letto bene da qualche parte su Facebook, come di musica in anticipo sui tempi.
Boh.
Non sono andato oltre il terzo pezzo, e non mi capita spesso di abbandonare un disco senza ascoltarlo tutto almeno una volta.
Max Richter - Vivaldi’s Four Seasons Recomposed by Max Richter (2012)
giudizio: D
Ah, qui sono in difficoltà: Vivaldi
Delle 4 stagioni “originali” conosco praticamente solo il maledetto pappà-parapà-pàppàppà che ci tormenta da innumerevoli centralini telefonici e publicità televisive.
Questa di Max Richter non è un’esecuzione, ma una riscrittura della partitura, secondo la sua sensibilità.
Non essendo in grado di paragonarla a un originale che non ho mai sentito, posso dire che mancano quasi tutte le parti zumpappeggianti che nel mio immaginario associo da sempre alla musica classica, e spesso c’è un accenno di drone in sottofondo che rende la cosa piuttosto moderna.
Interessante, anche, ma è un ascolto che sicuramente non riaffronterò: troppe sono le parrti che non mi dicono nulla.
Vanessa Rossetto - Exotic Exit (2012)
giudizio: E
Dove cazzo ne ho letto bene? non ricordo, malediz.
Per segnarmi il nome e non seguirne mai più il parere.
Disco inutile di non-musica.
Troppo anche per me.
Note e links:
Novità a partire da questa puntata: il giudizio sintetico.
A - Sicuramente lo riascolterò più volte.
B - Prima o poi lo riascolterò.
C - Lo lascio sull'iPod, ma difficilmente lo riascolterò.
D - Cancellato dall’iPod.
E - Cancellato dall’iPod e dal disco rigido.
Blog a chiusura estemporanea
("A mio parere, secondo me, io penso che, credo ma potrei sbagliarmi, la mia umile opinione è che, se non è troppo disturbo
mi azzarderei a sostenere che" - distribuire a piacere in ogni cosa da me scritta!)
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venerdì 30 novembre 2012
Ascolti recenti - novembre 2012 (parte 2)
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