Nei varchi tra la notte
e l'impossibile,
sotto un velo di neve,
ti ho inteso gridare le forme delle piaghe
e nella tenda del silenzio soffrivi l'eco:
condividevi il terrore con il tuo assassino,
aprivi il petto al vento,
mettevi catene alla passione
e per il pianto...
E' la Notte del Destino,
perciò strappati il manto della sopportazione,
e sacrifica gli occhi ai numi della guerra,
finché le tue visioni non verran meno...
E' notte di ghiaccio
ed è di fuoco,
è notte
che gli specchi del cielo vedono
infrangersi
...e ne scendono lune,
come fossero pioggia di pietra...
Fisso così il tuo nome
ed il tuo volto,
fisso la morte finché arriva il giorno.
Ma intanto, tu
spartisci il mio tormento e poi scompari,
ti trasformi in miraggio dell'infanzia,
penetri nel segreto del deserto
e il tuo cuore fiorisce sulla sabbia,
simile a un girasole, un canto funebre.
Intanto, tu
diventi il riso di bambino che la vita ha ucciso
e in questa notte rinasce, quando
Dio scende, plenilunio triste,
sopra i due fiumi,
e sugli schieramenti delle palme.
Grazie del tuo passaggio e della tua intrusione. Il mio blog è li apposta per ospitare commenti, specie quelli di spiccata sensibilità come il tuo
RispondiEliminaCiao
Andrea
Ciao Andrea
RispondiEliminaNon so se sbaglio, ma ho visto un servizio su un fotografo che dopo aver fotografato questa bambina (potrei anche sbagliare bambina eh), volle ritrovarla dopo anni, e trovo una donna segnata dalle linee del tempo e la fotografò nuovamente. Visto che la foto l'hai presa tu, sei l'unica che mi può dire se è la bambina che dico io!
RispondiEliminaAiutooo...mi sono ingarbugliata tra le parole, spero sia comunque comprensibile :)
Si Melinda, si tratta della bambina di cui parli( Sharbat Gula) la puoi rivedere immortalata 10 anni dopo,nel post dedicato a Steve McCurry autore delle foto ...facile riconoscere questi occhi...
RispondiEliminaP.s. ti sei spiegata ottimamente ...un abbraccio Elisabetta