L'armadio non ha abbastanza spazio per contenere tutti i vestiti che potrò
comprare vendendo questo post a qualche giornale.
Il miglior post che abbia mai scritto in assoluto. Finalmente qualcosa di bello
in questo sgraziato blog. Che poi ora tutti hanno un blog. Anche gli stronzi.
Un pò come la miglior foto che riesci a fare con una stronzissima Lomo che non
sai usare ma che fa figo appoggiata sulla giacca a quadri. Io la uso così, sempre
insieme ai Repsol che si piegano. Faccio pubblicità? Mi pagano.
Non so ancora come spenderò i soldi di questo fantastico post, scritto troppo
bene perchè pensato.
L'ho pensato mentre ero all'aperitivo ieri sera. 5 euro spesi bene. Ne farò a palate
di 5 euro. Voglio metterne insieme un pò.
Mi farò pagare con mazzette di 5 euro, come i migliori pusher. Cambio pronto.
Avete un consiglio sulla moda da seguire con i soldi che farò con questo post.
Sicuramente darà un valore alla depressione di questo blog. "Cazzo" finalmente
un post bello. Bellissimo.
Forse il primo caso di un post pagato oro e linkato da tutti.
Chi non lo condivide è uno sfigato che gira con la digitale quanto tutti hanno la
reflex. Mi pagherò un analista, un massaggio al centro cinese e un bloody mary.
Sempre a bere, vero. Ma va di moda e poi ora ho i soldi.
Potrò finalmente fare battute razziste e insultare le vecchie sui mezzi pubblici.
Sono eccentrico ed esuberante.
Soldi per bere, per la erre moscia, per il taxi, per le mance. Il tutto per la
bellezza di questo post. Ti consiglio anche di condividerlo su Facebook finchè
puoi, finchè è gratis.
Puoi anche dire che mi conosci. Alla fine se siamo amici sul social siamo amici
davvero. Ora lo finisco questo post, perchè è troppo bello.
Condividilo e convivilo, come un monolocale in zona Colonne, proprio sopra il
bancone dell'happy hour.
Il sorprendente post che mi darà il successo. Nei secoli dei secoli. Amen.
L'angolo adatto per nani, ballerine, cantanti, troie, alcolizzati e illusi. Ovviamente qui nulla è serio...se sei dei nostri...benvenuto, entra pure
mercoledì, settembre 28, 2011
lunedì, settembre 26, 2011
La difficoltà di sintonizzare un apparecchio rotto a frequenze falsate dal caso.
Il suono lo senti dentro nonostante i giri veloci dati dal programma scelto per la lavatrice.
Ritmo cadenzato, una batteria che picchia forte senza tempo, un tempo dato da un'armonica.
Era una bocca quella su cui poggiava il desiderio oppure erano insulti indirizzati al cielo?
Sincronizzi il battito del cuore al ritmo storto di una vecchia cassa. Non sei nato per quello
ma vorresti vivere di quello. Non è un sogno amico, ma neppure un'opinione.
Ogni giro sempre meno controllo, ogni giro sale la consapevolezza che solo la birra può
sciacquare e portare lontano.
Non sei nato per questo, è vero, ma puoi sincronizzartici al meglio.
Il peso degli oggetti è dato dalla loro voglia di essere spostati. Si stabilisce un contatto fisico e solo quello addolcisce la mente. Legno, ferro, ossa e carne, una fusione che solo un vortice potrebbe unire. E disunire. Sincronizzi il battito del cuore al peso morto di un qualsiasi oggetto per dargli vita e da lì una forma e un colore. Non ami questo, ma potresti vivere di quello se la necessità ti obbligasse. Non è un incubo amico, ma neppure un errore.
Il rumore delle cose che sbattono tra di loro all'interno dell'oblò ti tiene sveglio e lava la coscienza che forse uscirà meno scura e meno incazzata.
Non puoi vivere per questo, è chiaro, ma puoi sincronizzartici per non morirne.
Le notizie belle nascondono sempre un doppio fondo. Di verità, di gioia e sopratutto di paure.
Come quando dopo un temporale viene sempre il sole e l'arcobaleno lo testimonia. Passare dalla gioia al pianto è più semplice di quanto si possa credere. Il lavaggio è quasi finito, il sapone sta scemando e resta solo il tempo di chiedersi se ci saranno ancora momenti così.
Non si vive solo di questo, amico, non si mangia con questo, non si dorme con questo. Lo so amico. Ma di queste emozioni son fatti i sogni e gli attimi che restano.
Non sei nato per questo e forse non morirai di questo, ma per il tempo è vissuto in pieno, per invecchiare sorridendo e non avere la consapevolezza di chi si è. Del dove si è.
Il lavaggio è finito e mi sento più sporco e meno utile. Fallito e triste eroe al centro di un
fumetto in bianco e nero finito sotto il divano o in mezzo a un altro libro.
Mi sintonizzo su un nuovo programma e provo a girare di nuovo.
Ritmo cadenzato, una batteria che picchia forte senza tempo, un tempo dato da un'armonica.
Era una bocca quella su cui poggiava il desiderio oppure erano insulti indirizzati al cielo?
Sincronizzi il battito del cuore al ritmo storto di una vecchia cassa. Non sei nato per quello
ma vorresti vivere di quello. Non è un sogno amico, ma neppure un'opinione.
Ogni giro sempre meno controllo, ogni giro sale la consapevolezza che solo la birra può
sciacquare e portare lontano.
Non sei nato per questo, è vero, ma puoi sincronizzartici al meglio.
Il peso degli oggetti è dato dalla loro voglia di essere spostati. Si stabilisce un contatto fisico e solo quello addolcisce la mente. Legno, ferro, ossa e carne, una fusione che solo un vortice potrebbe unire. E disunire. Sincronizzi il battito del cuore al peso morto di un qualsiasi oggetto per dargli vita e da lì una forma e un colore. Non ami questo, ma potresti vivere di quello se la necessità ti obbligasse. Non è un incubo amico, ma neppure un errore.
Il rumore delle cose che sbattono tra di loro all'interno dell'oblò ti tiene sveglio e lava la coscienza che forse uscirà meno scura e meno incazzata.
Non puoi vivere per questo, è chiaro, ma puoi sincronizzartici per non morirne.
Le notizie belle nascondono sempre un doppio fondo. Di verità, di gioia e sopratutto di paure.
Come quando dopo un temporale viene sempre il sole e l'arcobaleno lo testimonia. Passare dalla gioia al pianto è più semplice di quanto si possa credere. Il lavaggio è quasi finito, il sapone sta scemando e resta solo il tempo di chiedersi se ci saranno ancora momenti così.
Non si vive solo di questo, amico, non si mangia con questo, non si dorme con questo. Lo so amico. Ma di queste emozioni son fatti i sogni e gli attimi che restano.
Non sei nato per questo e forse non morirai di questo, ma per il tempo è vissuto in pieno, per invecchiare sorridendo e non avere la consapevolezza di chi si è. Del dove si è.
Il lavaggio è finito e mi sento più sporco e meno utile. Fallito e triste eroe al centro di un
fumetto in bianco e nero finito sotto il divano o in mezzo a un altro libro.
Mi sintonizzo su un nuovo programma e provo a girare di nuovo.
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