Tolse il buio dalla propria visuale.
La cosa lo fece ridere non soltanto per la scoperta della luce, ma anche perchè finalmente la parola "colore" aveva un senso. Come "suono", come "rumore".
Adesso sarebbe diventato l'esatto contrario di "dolore". Quasi come "gioia".
Adesso la sua mania per la libidine trovava complicità nel darle una tonalità, anche se perdeva il senso di astrazione che aveva prima.
Ma non fu soltanto un bene.
Perchè oltre al colore, si materializzò il "caos" e credette di aver capito cosa fosse il "dolore", ma quella sensazione durò pochi istanti. Si mise ad inventare storielle che lo distraessero dalla realtà, chiudeva gli occhi in continuazione per vedere sempre cose nuove...ma niente.
Chiusi, aperti, chiusi, aperti.
Ripetè il gioco più volte, ma nulla.
Allora iniziò a gridare cercando zone d'ombra, correva all'impazzata gridando, ma niente, nemmeno l'ombra, dava ai suoi occhi la giusta tranquillità.
Perse completamente la voce rendendosi conto di non aver detto nulla, allora strabuzzò gli occhi sempre più cercando di notare qualcosa o qualcuno di conosciuto, ma si ricordò presto che niente era uguale, coi colori della realtà. Era la sua città quella? Davvero non aveva mai visto niente di tutto ciò prima? Come era possibile non se ne fosse mai reso conto?
Eppure tutti gli raccontavano storie diverse, le radio e le televisioni che spesso riusciva a sentire non parlavano di questo.
Ma così il "vero" era questo.
Pianse, uscirono lacrime come prima di allora dai suoi occhi e si sentì stupido per aver voluto sapere, per aver desiderato così ardentemente qualcosa ed esserne rimasto deluso.
Passarono i giorni e cercò di abituarsi a certi colori, certe facce, addirittura a certi atteggiamenti e comportamenti. Si convinse che la notte era il suo Mondo, ma anche e più fermamente che il Mondo non faceva per lui.
Due passi indietro e sarebbe caduto nell'oblio, ma quel passo in avanti gli ha dato tristezza, la tristezza che solo i colori della realtà sanno dare.
Rimpianse il buio al punto da tornarci ed ora è dietro un monitor a leggere la sua malinconia.
Dopo il punto, riaccenderà la luce.