Taj Mahal Travellers |
24. Magical Power Mako - Jump (1977). Kurita abbandona le variegate fioriture del precedente Magical power per addentrarsi con forza verso zone marcatamente rock e progressive. Ogni brano è un piccolo gioiello compositivo delineato con gusto e sicurezza. Da sentire, ovvio. Makoto Kurita, voce, chitarra, tastiere, batteria, percussioni; Chew, chitarra; Jun, tastiere; Kid, basso; Nishima, basso; Takumi, batteria; Nabe, batteria; Hagiwari, percussioni
23. Taj Mahal Travellers - Live Stockolm July 1971 (2008; recordings 1971). Due registrazioni di un’ora ciascuna. Drone, doom, psichedelia con qualche decennio di anticipo. Inutile baloccarsi: questo è un capolavoro e i loci communes sul ‘viaggio interiore’ vengono bruciati dalla verità che il disco profonde a piene mani. Invece di perdere tempo con Ballarò, stendetevi al buio (mogli, mariti e figli neutralizzati) sul vostro divano preferito e iniettatevi questo itinerario mentale direttamente in vena.
22. Magical Power Mako - Magical Power (1973). Già recensito qui.
21. Toshiyuki Miyama & His New Herd: Masahiko Satō - Yamataifu (1972). Tre brani: quasi jazz per grande orchestra. Masahiko Sato, influenzato da Chick Corea, e tastierista elettrico, dirige l’ensemble che, nelle prime due tracce, quelle più lunghe, Ichi (19’20’’) e Ni (12’15’’), eccelle rispettivamente in un’improvvisazione liquida e incalzata dalla sezione ritmica (e molto seventies) e in uno sperimentalismo più irto che lambisce, senza cadervi, i territori della cacofonia. Notevole. Masahiko Sato, tastiere; Bunji Murata, Kenichi Sano, Koji Hadori, Kunio Fujisaki, tromba; Masamichi Uetaka, Seiichi Tokura, Takeshi Aoki, Teruhiko Kataoka, trombone; Kazumi Oguro, Shinji Nakayama, sassofono alto; Kiyoshi Saito, Shoji Maeda, sassofono tenore; Miki Matsui, sassofono baritono; Kozaburo Yamamoto, chitarra; Yoshinobu Imashiro, tastiere; Masao Kunisada, basso; Masaru Hiromi, batteria.