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giovedì 2 febbraio 2012

Oggi, lutto.

Qui giace come virgola antiquata
l'autrice di qualche poesia. La terra l'ha degnata
dell'eterno riposo, sebbene la defunta
dai gruppi letterari stesse ben distante.
E anche sulla tomba di meglio non c'è niente
di queste poche rime, d'un gufo e la bardana.
Estrai dalla borsa il tuo personal, passante,
e sulla sorte di Szymborska medita un istante.

(io ci volevo un sacco bene a Wislawa. Un pensiero per lei, senza tristezza. Promesso.)

martedì 29 giugno 2010

Cosa dire di Pietro Taricone?

"Ho trentotto anni. Sono un poco grasso e ho i capelli un po’ bianchi perché mia madre dice che pure mio padre ce li aveva. Di mestiere faccio il culo alla gente."

A me Pietro Taricone stava istintivamente simpatico.
Non me ne è mai fregato un tubo del Grande Fratello ma lui, Taricone, se lo incrociavo in qualche intervista tv, mi fermavo ad ascoltarlo.
Mi piaceva come riusciva a descrivere il suo modo di guardare le cose, una specie di ragionamento in progress più fatto di domande e dubbi che di risposte.
Per cui me ne frega poco dei sospetti di buonismo: quando oggi, alla radio, ho sentito che Pietro Taricone era morto, la prima cosa che ho pensato è stata "mi dispiace".

Oltre a quello per la morte di una persona che quando vedevo in tv mi stava simpatica, resta il dispiacere che, alla fine, il progetto di adattare in un film diretto da Francesco Patierno il romanzo Pericle il Nero di Giuseppe Ferrandino non sia andato in porto (progetto che pare sia stato da poco preso in mano da Abel Ferrara).
Nella versione di Patierno il personaggio di Pericle lo avrebbe dovuto interpretare lui, Taricone, che – dicono – per un anno si fosse fisicamente sfasciato proprio per assomigliare maggiormente al personaggio immaginato da Ferrandino, quell'uomo-cane specializzato nel sodomizzare i nemici del boss camorrista – ma anche quelli che più semplicemente sgarrano – che, per qualunque attore, sarebbe una sfida non così facile da accettare.

Tanto per la cronaca, Abel Ferrara ha comunque già dichiarato che il suo Pericle sarà Riccardo Scamarcio.

Semplicemente, mi dispiace.

domenica 24 gennaio 2010

Precog.


Questa funzione "pianifica la pubblicazione del post" è una figata. Un po' da disadattati borderline (te l'avevo detto Cagliostro che non potevi battermi?) ma una figata.

E così non posso esimermi dall'affibbiare a questo post del 24 gennaio un'etichetta "non ci sono più…", ovviamente per commentare la notizia che oggi svetta su tutte le prime pagine dei quotidiani internazionali: la tragica ma ugualmente farsesca dipartita del nostro Premier (ormai ex Premier) Silvio Berlusconi.

Cioè, volete mettere una botta da precog così?

Se c'ho preso, a parte la soddisfazione, il successo è assicurato (oltre alla galera e la compagnia dei servizi segreti sotto casa dei miei parenti per i prossimi vent'anni per capire come cazzo ho fatto. E giocate 82 e 5 sulla ruota di Bari).

Se non c'ho preso, chi se ne frega? È la rete e la marea di cazzate che ogni giorno vengono postate ci mette pochissimo a cancellare il ricordo di qualsiasi cosa.

(ma se c'ho preso…)

venerdì 7 agosto 2009

Il mondo è un posto ingiusto.

Se vogliamo parlare di chi è riuscito a raccontare gli adolescenti, allora dobbiamo dedurne che l'universo è un posto ingiusto.
Altrimenti non si spiega che Federico Moccia continui a produrre puttanate mentre John Hughes è morto.
Da una parte Babi e Step e dall'altra Ferris Bueller.


In segno di lutto, stasera tutti con un reggiseno in testa.