Sono le nove di sera di un venerdì americano. Sono qui da qualche giorno, a lavorare; niente vacanze al momento, solo l'intensità del lavoro con altri e del poco tempo a disposizione. Sono le nove di sera qui, in un altro mondo, in un luogo così lontano dal mio quotidiano, da sembrarmi un altro pianeta. Eppure ci sono venuta spesso in questo paese. Ma qui, in questa città, erano tre anni che non ci venivo. Sono qui a chiudere un cerchio, un mandala fatto di eventi impensabili, un oggetto creato dall'improbabile più che dal probabile. Un oggetto fatto di minuti, ore, giorni, anni, che sono trascorsi da allora e hanno fatto di me, oggi, qualcosa che non si poteva immaginare tre anni fa.
Cammino tra i boschi, guido per queste strade, parlo con le persone di qui. Come tre anni fa, con la stessa voce, gli stessi occhi, eppure è tutto diverso. La casa a cui tornerò è un'altra, gli amici a cui tornerò sono diversi, anche coloro che sono qui hanno vissuto cambiamenti straordinari, per loro come per me, chi contava non conta più e chi sembrava non poter mai essere vicino, ora lo è, o almeno così sembra.
Il mandala si completa, i granelli di sabbia colorata che lo compongono stanno andando al loro posto. Resteranno là, nel disegno di ciò che è stato, fino al soffio di vento che li riporterà al loro essere solo sabbia. Altri granelli già scorrono tra le dita, vanno, con il tocco dei minuti presenti, a comporre la nuova immagine, quella di cui ancora non so neppure intuire il colore.
Cammino tra i boschi, guido per queste strade, parlo con le persone di qui. Come tre anni fa, con la stessa voce, gli stessi occhi, eppure è tutto diverso. La casa a cui tornerò è un'altra, gli amici a cui tornerò sono diversi, anche coloro che sono qui hanno vissuto cambiamenti straordinari, per loro come per me, chi contava non conta più e chi sembrava non poter mai essere vicino, ora lo è, o almeno così sembra.
Il mandala si completa, i granelli di sabbia colorata che lo compongono stanno andando al loro posto. Resteranno là, nel disegno di ciò che è stato, fino al soffio di vento che li riporterà al loro essere solo sabbia. Altri granelli già scorrono tra le dita, vanno, con il tocco dei minuti presenti, a comporre la nuova immagine, quella di cui ancora non so neppure intuire il colore.
2 commenti:
Farly, bellissima la leggerezza che si legge nelle tue parole, stasera...è una leggerezza che è forza intensa, perchè sa prendere il divenire come dato naturale, senza lasciarsi segnare, ma solo fluendo insieme ad esso...
Bacini Zen :-)
ciao gilly caro, sì c'è un bel senso di leggerezza in questi giorni, molto concreta da un lato e molto svolazzante dall'altro :-) bacini americani
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