Dottor K
i matti stanno proprio tutti fuori
Ipertermia
Sei bellacome ti vedono i miei occhi quando li chiudo. Avrei voluto anch’io esserti accanto, averti con me, appartenerti. Avrei voluto appoggiare il capo sul tuo respiro, ascoltare l’inesorabile scivolare di calde gocce sul tuo petto incerto. Distillato di felicità dove avrei voluto immergermi. Non posso evitarlo. Mi solletichi in queste notti umide pensieri impudichi che mi accompagnano nell’aspro sonno e nella veglia del giorno che tracima. Cacciatore di voluttà t’inseguo verso l’abbraccio che mi dà vita. Rabdomante di purezza in un mondo di mistificazioni ti agogno. E sei per me l’unica cosa vera.
Zucchero e miele
Trecce bionde,
ciocche di vita
sospinte dal vento. Sguardo lontano,
a cavallo dell’onda
e ancora più in là.Occhi languidi, come torrone
che si scioglie sotto i raggi del sole. Lacrime bianche, così lontane da ogni idea di amarezza.
Confusione
Amare non basta.Non basta
dare tutto se stessi.
Non sarei dovuto esser qua
non oggi di tutti i giorni.
Pare strano capirlo solo ora
dopo ore di sonnacchiosa noia.
Sembra ieri, eppure…
…eppure mi adagio invano
su questo schermo scuro
che mi separa, stanco,
dall’attimo che attendo.
Respiro il tuo sorriso
che ancora mi accompagna
dal dì che senza stimoli
assaporai i tuoi fluidi.
Era ieri? Oppure…?
Precauzioni
Al contrario,
mia cara, t'adoro. Se t'incontrassi perderei di sicuro la testa. Ma, come Ulisse,
preferisco ascoltarti incatenato a quest'albero maestro.
Pelle su pelle
La poesia è un vampiro
d’emozioni.
Mi spreme fino in fondo,
goccia su goccia.
Di me si nutre
e alimenta le mie angosce.
Non v’è parola senza dolore,
ad ogni sillaba il suo singhiozzo.
La sua musica mi lega l’anima
e la incatena a te.
Riempie lo spazio vuoto
tra i nostri corpi,
satura l’aria tra ventre e ventre.
E’ il tessuto connettivo
dei nostri spiriti...
e trasmette moltiplica riscalda
l’unisono dei nostri cuori.
Luci e colori
Altro tassello
nel mosaico
dagli infiniti pezzi. Pezzi che siamo noi,che sono diversi
per ognuno
che li osserva.
Pezzi che ognuno di noi
diversamente compone.
Ogni quadro è unico
ed ognuno assolutamente vero.
Indissolubili legami
Pianti.
Sorrisi.
Alternati
come il susseguirsi
delle maree,
un ordine naturale.
Vivere seguendo i ritmi
del pianeta che respira.
Che sorride.Che piange.
Confini ed orizzonti
Non ho voglia di dimenticare.
Rifiuto con ostinazione
la cultura dell’oblio.
Nessuna rimozione
per poter andare avanti,
nulla da parcheggiare
in qualche scatola mentale.
Niente scura terra
che debba ricoprire
il fardello dei ricordi.
Profeti della dimenticanza
ci spingono a piene mani
nel baratro della nostra vacuità.
Costruttori di narcotici
ci offuscano i sensi.
Per rimpiazzare un vuoto
con un altro
di colore diverso.
Ma attutire col nulla
ciò che sento
è un’inutile follia.
Cullo questo mio
malinconico rimpianto
e lo nutro
delle mie speranze.
Fluttuazioni
Nella scala decimale
della felicità
mi assesto comodo
sul pianerottolo
del meno due.
Soavemente
infelice.
O, se preferite,
galleggio placido
in questo brodo tiepido,
liquido amniotico
di notti umide.
Sorrido isterico
e un po’ intontito.
Affogo lento
nel non pensiero.
Mi annullo candido
nella mia assenza.
Ma non sto male,
mi limito
a non stare.
Lucide apparenze
Io la vidi e al suo sorrisoscintillar mi parve il sole.
Non è mia, lo so. Ammetto questo piccolo furto. Ma la melodia no, non riuscirò a rubarla ché di musica si tratta. Danza multicolore
che ritmicamente
scandisce i battiti
del mio stesso cuore.
La luce del suo volto illumina il mio cielo scuro.
Ed io, di riflesso,
mi specchio
in questo
armonico stridore.Solo il suo sguardo ne smorza il calore.
Mi fa capire
il suo tormento,
la sensazione
che non c’è niente
ch’io possa fare.
In lontananza
E poi ci siamo noi,
i senza terra.
Gli sradicati
che l'ossimoro
ce l'hanno dentro.
Quelli che non sono a casa
da nessuna parte.
Perennemente in bilico
tra poli opposti
che innumerevoli
tra loro, indifferenti,
lottano.
Ci siamo noi,
quelli che un'identità
mai l’hanno avuta,
che se la devono creare
inestricabilmente
giorno per giorno.
Ci sentite parlare
e non capite
da dove veniamo.
Restiamo indefinibili
come fantasmi d'aquiloni
sospinti dai respiri
delle domande
che continuamente
inquisitoriamente
ci ostinate a fare.
Riflusso
La marea si ritira
ed io con essa,
trascinato in fondo
a questo gorgo nero.
L’ultima luce
muore strozzata
ed i miei pensieri
si assopiscono
nel suo fragore.
Mi sfibro mi allungo.
Vivo dimensioni intersecate.
Questa spirale
in controtendenza
si avvita su stessa.
Oggi è dura.
Il ritorno è duro.
Frantumato come polvere passo al setaccio dei mille occhi
e dei mille desideri.
Perdo fiducia negli altri
che forse
sono io stesso.
Il viaggio
Isola mia,
isola dei miei ricordi
e della mia infanzia,
isola ch’è terra solida
e intorno polvere e sole.
Cammino queste strade
e per queste strade mi perdo.
Osservo foto sbiadite
che l’occhio distorce nel pianto.
Confuso e accecato
ritrovo la strada di casa.
Isola lontana
e dimenticata,
isola che non c’è,
isola che sono io
e intorno acqua e sangue.
Sporco questo sentiero
e non ne rimango pulito.
Mi lavo e il mio corpo
si tinge di rosso.
Bagnato e ferito
mi scopro riflesso.
Isola disperata,
isola solo sognata
e lungamente desiderata
isola ch’è il mio cuore
e intorno lacrime e sudore.
Abbraccio questo dirupo,
mi ritrovo sospeso nel nulla.
Il silenzio ricopre la vetta,
la sola che posso salire.
E come in volo, dall’alto,
ritrovo un tesoro celato.
Mille isole in viaggio,
riflessi di molte più di stelle,
riuniamoci infine
e nell’attimo saremo completi.
Soli non siamo.
4 Comments:
davvero bella :)
complimenti...
la sento molto mia
Grazia mille. Come vedi alla fine non ho attuato i miei propositi di ritiro dalle scene ;)
ritirarti? e perchè mai?
non farlo per favore... è sempre così piacevole leggerti...
Se anche volessi farlo, dopo queste parole, sarei costretto a ad abbandonare l'idea.
Non ti preoccupare tengo duro.
Anche perchè, se tutto va bene, tra una decina di giorni tornerò a respirare di nuovo l'aria di casa.
Quell'aria che tu conosci così bene.
Grazie di cuore Gav.
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