Ultimamente sto pubblicando davvero poco, non perché abbia smesso di sperimentare in cucina (anche se rispetto al passato ho rallentato parecchio), ma semplicemente perché il tempo a mia disposizione da dedicare al blog sta diminuendo sempre di più.
Tra l'altro, da un pò di tempo mi sento anche meno motivata e sto prediligendo preparazioni veloci e quando preparo qualcosa di particolare, non ho voglia di mettermi a fare mille fotografie per trovare la giusta angolazione.
Non so spiegare da cosi dipenda questa mia mancanza di motivazione, spero soltanto che nel tempo non mi porti ad abbandonare del tutto.
La ricetta che propongo oggi l'ho preparata a febbraio in occasione del compleanno di una mia collega d'ufficio: pensate un pò da quanto tempo la tenevo in archivio, e come questa anche altre ricette.
Ingredienti:
300g di farina 00 Molino Chiavazza
200g di farina manitoba Molino Chiavazza
100g di gherigli di noce
120g di Gran Moravia grattugiato
150g di lievito madre
3 uova
fino a 2 dl di latte
50g di burro a pomata
olio di semi di arachide
burro
sale e pepe
Preparazione:
mettere il lievito madre nella planetaria, aggiungere le farine setacciate, 1 cucchiaio di olio di semi, il burro a pomata e cominciare ad impastare.
Sbattere il latte con le uova, sale e pepe e mettere tutto in planetaria. Azionare la planetaria con il gancio inserito (questo lavoro si può fare tranquillamente anche a mano) e poi unire poco per volta i gherigli di noce (spezzettati o interi a seconda di come li si preferisce), senza tritarli però. Mentre la planetaria continua ad impastare, unire poco per volta anche il parmigiano.
Quando l'impasto è pronto, metterlo a riposare in uno stampo da plumcake imburrato ed infarinato e lasciarlo crescere fino al raddoppio: se il lievito madre è molto forte basteranno anche 3 o 4 ore.
A questo punto, infornare a 170° per 30 minuti circa.
Aspettare che si intiepidisca prima di sformarlo e poi mangiarlo da solo a fettine oppure con del buon affettato. Io l'ho provato con il salame piccante e devo dire che era buonissimo!
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lunedì 2 settembre 2013
martedì 30 luglio 2013
Tortino di patate
In questo periodo non ho molta voglia di accendere il forno, ma per una ricettina sfiziosa come questa ho fatto un'eccezione.
Ingredienti:
3 patate di medie dimensioni
prosciutto cotto q.b.
galbanone affettato q.b. (o emmenthaler per un gusto più deciso) q.b.
Gran Moravia q.b.
rosmarino tritato q.b.
pangrattato q.b.
olio evo Dante
1 bicchiere di latte
sale, pepe e rosmarino tritato
Preparazione:
affettare sottilmente le patate (taglio chips) e, dopo aver unto una pirofila con olio evo Dante, disporle in fila una accanto all'altra, un goccino d'olio sopra, sale, pepe (con moderazione) e un pizzico di rosmarino tritato, quindi, galbanone, prosciutto cotto, Gran Moravia o parmigiano.
Disporre un'altra fila di patate, un goccio d'olio evo Dante, e ancora sale,pepe, rosmarino, galbanone, prosciutto cotto (il Gran Moravia l'ho messo a strati alterni per non farne prevalere il sapore) e via via continuare con gli strati fino a terminare gli ingredienti (io ho fatto 6/7 strati di patate in tutto).
Alla fine disporre uno strato di patate, un goccino d'olio, cospargere di pangrattato, irrorare con il latte lungo i bordi e cuocere a 200° per circa 40 minuti. Infine, prima di servire, lasciare riposare per una mezz'oretta, così il tortino si assesta e si può tagliare più agevolmente.
Cutter della linea Emsa |
martedì 19 marzo 2013
Gamberi fritti in pasta choux
La ricetta che propongo oggi è una variante che ho voluto provare dopo aver visto qualcosa di simile su una rivista di cucina.
Ingredienti:
220/230g di acqua
40g di burro
80g di farina 00 Molino Chiavazza
gamberi sgusciati q.b. (la codina va lasciata vicino il gambero)
3 uova
semi di sesamo (facoltativo)
sale q.b.
Procedimento:
portare a bollore in una casseruola l'acqua con il burro ed un pizzico di sale, dopodichè aggiungere tutta insieme la farina e mescolare con un cucchiaio di legno finchè l'impasto si staccherà dalle pareti.
A questo punto l'impasto va messo in planetaria o in un robot da cucina a farlo intiepidire, quindi si aggiungono una per volta le uova azionando il robot da cucina fino ad ottenere una pastella densa abbastanza da avvolgere i gamberi ma meno consistente della pasta choux per i bignè.
Avvolgere i gamberi nella pastella, cospargerci sopra dei semi dei sesamo (io l'ho fatto solo con alcuni gamberi) e friggere.
Appena la pasta si gonfia e diventa bella dorata prelevare i gamberi dall'olio e far scolare l'olio in eccesso su carta assorbente.
Io ho servito questi gamberi fritti in pasta choux in bicchierini per aperitivo (ho salato leggermente) e mangiato con gusto.
Ho alternato nei bicchieri i gamberi fritti con il sesamo e quelli senza.
A me sono piaciuti molto di più quelli con il sesamo.
Ho provato anche a metterci sopra alcuni qualche goccia di glassa al balsamico e, devo dire, che l'accostamento mi è piaciuto davvero molto.
martedì 12 marzo 2013
Panini al latte
In pratica non ho fatto altro che sostituire l'acqua che in genere utilizzo per impastare la farina con la stessa quantità di latte, tutto qui.
Il risultato è stato davvero eccezionale: dei panini soffici e gustosissimi che non sono arrivati al giorno dopo.
La prima volta ho fatto una dose ridotta proprio perché si trattava di una prova (che, vi ripeto, è riuscita benissimo!)
Ingredienti:
300g di farina Manitoba Molino Chiavazza
90g di lievito madre
180g di latte
7g di sale
Preparazione:
Ho impastato insieme tutti gli ingredienti ed ho formato una palla che ho lasciato riposare un paio d'ore, dopodichè ho formato tante piccole palline più o meno dello stesso peso, che ho lasciato crescere in una teglia rivestita di carta forno coperta con un panno (ma va bene anche la pellicola).
Quando i panini sono raddoppiati (il tempo dipende da quanto è forte il lievito madre), infornarli a 180/190° per 20/25 minuti. Io prima di infornarli li ho spennellati con un pò di latte.
Vi assicuro che sono ottimi e sofficissimi.
Quando li ho rifatti ho provato a spennellarli con l'uovo e a cuocerli con il ghiaccio in forno in modo da formare il vapore, ma il risultato mi è piaciuto meno rispetto a quando ho seguito il semplice procedimento che ho riportato sopra e che vedete in foto.
Alla prossima!!
domenica 10 marzo 2013
Schiacciatine di patate con acciughe e prezzemolo
Questa ricetta l'ho preparata il 12 febbraio scorso che, oltre ad essere il giorno di martedì grasso, era anche il giorno del cinquantesimo compleanno di mia sorella.
Con il piede dolente (qualche giorno prima era caduta mentre ero al lavoro), mentre mi accingevo a a preparare queste schiacciatine, apprendo tramite un'edizione straordinaria del tg che il papa si sarebbe dimesso il 28 febbraio alle ore 20.00.
Con il mio già precario equilibrio per poco non cadevo con tutto ciò avevo tra le mani per lo shock.
Mi capita spesso di postare con ritardo dei piatti che ho provato, ma mai come in questa occasione ricordo anche la data precisa in cui l'ho preparato, non potevo fare a meno di raccontarvi questa piccola chicca.
Ingredienti:
900g di patate
3 uova
200g di farina
120g di parmigiano grattugiato
4 filetti di acciughe
prezzemolo, sale, pepe,
olio per friggere
pangrattato per la panatura
Preparazione:
lavare le patate, porle in in una pentola con acqua salata e lessarle. Quando le patate saranno cotte, sbucciarle e passarle nello schiacciapatate.
In una ciotola raccogliete la purea di patate, le uova, la farina, il formaggio grattugiato e le acciughe spezzettate.
Ciotola Emsa
Mescolare per amalgamare il tutto.
Aromatizzare con il prezzemolo tritato e regolare di sale e di pepe.
In una casseruola scaldare abbondante olio.
Prelevare delle porzioni di composto, modellarle fra le mani a forma di polpettine schiacciate, passarle nel pangrattato e friggerle poche alla volta nell'olio caldo.
Quando le schiacciatine saranno dorate, scolarle su carta da cucina in modo da eliminare l'olio in eccesso e servire.
La stupenda ciotola che ho utilizzato per mescolare l'impasto per le schiacciatine fa parte dei prodotti che la l'azienda Emsa mi ha inviato:
mercoledì 23 gennaio 2013
Frittata di ricotta e gamberi
Ho preso spunto da una ricetta di Gianluca Nosari che ho poi modificato per adattarla ai gusti della mia famiglia.
Ingredienti:
4 uova
150g di ricotta (io ho usato quella vaccina, ma quella di pecora dà più sapore)
1 ricca manciata di parmigiano 40/50g
200g di gamberetti
il succo di mezzo limone
olio evo Dante
sale e pepe
Procedimento:
rompere le uova in una ciotola e condirle con un pizzico di sale. Aggiungere il parmigiano e lavorare con una forchetta, quindi, unire la ricotta, amalgamando accuratamente. Lasciare riposare per qualche minuto.
Intanto, marinare i gamberetti nel succo di limone per qualche minuto e, dopo averli scolati dal liquido di marinatura, unirli al composto di uova e mescolare bene.
Scaldare una padella antiaderente con un filo di olio evo Dante, versare il composto uova e gamberetti e lasciare cuocere. Quando la frittata si sarà rappresa girarla e continuare la cottura.
Una volta cotta, spegnere e lasciare intiepidire, quindi, trasferire su un piatto di portata, facendo attenzione a non romperla, e tagliare a triangoli o cubotti o come più si preferisce.
sabato 12 gennaio 2013
Pettole
Chi è pugliese come me sa come per noi le pettole siano un must immancabile durante il periodo natalizio.
Nella provincia di Taranto la prima pettolata si fa a S. Cecilia (22 novembre) e nel mio paese d'origine le pettolate proseguono fino a San Silvestro, passando per l'immacolata (8 Dicembre), S. Lucia (13 dicembre) e vigilia di Natale.
Fino a qualche anno fa, ora non so se si usa ancora farlo, nel mio paese di origine, il parroco organizzava una mega pettolata davanti al piazzale della chiesa a cui tutti erano invitati, ora che lui non c'è più non so se il suo successore abbia portato avanti questa usanza.
La caratteristica principale delle pettole è data dal tipo di impasto con cui sono fatte.
In realtà gli ingredienti sono i soliti: farina, acqua, lievito, sale. Ciò che cambia è la consistenza.
Infatti, l'impasto delle pettole è molto molle perchè ricco di acqua e proprio per questa sua consistenza viene fritto a cucchiaiate.
La tradizione vuole che una volte fritte vengano passate nello zucchero, ma io le ho sempre preferite con il sale, andando un pò controcorrente.
Mi piace molto anche tagliarle a metà e farcirle con formaggi e salumi o, come in questo caso, con il Bontazola Mauri.
Ingredienti:
1 kg di farina (io ho usato la 00 perchè mia madre usava sempre quella con ottimi risultati) Il Molino Chiavazza
800g di acqua
200/250g di lievito madre o in alternativa un cubetto di lievito di birra
18/20g di sale.
Preparazione:
Impastare tutti gli ingredienti come al solito, in planetaria o in una coppa, e far riposare fino al raddoppio (io l'ho fatto riposare 6/7 ore perchè il lievito madre ha bisogno di un riposo maggiore rispetto al lievito di birra).
Trascorso questo tempo friggere l'impasto a cucchiaiate (vedrete come si gonfieranno!) senza riempire troppo la padella che si usa per friggere.
Le pettole sono cotte quando hanno un bel colore dorato e non sono intrise di olio.
Per la frittura consiglio olio evo oppure olio di semi di arachidi, solo questi oli sono in grado di esaltare il sapore delle pettole.
Una volta cotte passare nello zucchero oppure spolverarle con un pò di sale o mangiarle come si preferisce (come faccio di solito io!)
Stavolta, ad es., mi sono gustata le mie pettole tagliandole in due e spalmandoci sopra del Bontàzola Mauri... divine!!! Non saprei neanche dirvi quante ne ho mangiate, considerate che ho consumato oltre metà confezione.
Nella provincia di Taranto la prima pettolata si fa a S. Cecilia (22 novembre) e nel mio paese d'origine le pettolate proseguono fino a San Silvestro, passando per l'immacolata (8 Dicembre), S. Lucia (13 dicembre) e vigilia di Natale.
Fino a qualche anno fa, ora non so se si usa ancora farlo, nel mio paese di origine, il parroco organizzava una mega pettolata davanti al piazzale della chiesa a cui tutti erano invitati, ora che lui non c'è più non so se il suo successore abbia portato avanti questa usanza.
La caratteristica principale delle pettole è data dal tipo di impasto con cui sono fatte.
In realtà gli ingredienti sono i soliti: farina, acqua, lievito, sale. Ciò che cambia è la consistenza.
Infatti, l'impasto delle pettole è molto molle perchè ricco di acqua e proprio per questa sua consistenza viene fritto a cucchiaiate.
La tradizione vuole che una volte fritte vengano passate nello zucchero, ma io le ho sempre preferite con il sale, andando un pò controcorrente.
Mi piace molto anche tagliarle a metà e farcirle con formaggi e salumi o, come in questo caso, con il Bontazola Mauri.
Ingredienti:
1 kg di farina (io ho usato la 00 perchè mia madre usava sempre quella con ottimi risultati) Il Molino Chiavazza
800g di acqua
200/250g di lievito madre o in alternativa un cubetto di lievito di birra
18/20g di sale.
Preparazione:
Impastare tutti gli ingredienti come al solito, in planetaria o in una coppa, e far riposare fino al raddoppio (io l'ho fatto riposare 6/7 ore perchè il lievito madre ha bisogno di un riposo maggiore rispetto al lievito di birra).
Trascorso questo tempo friggere l'impasto a cucchiaiate (vedrete come si gonfieranno!) senza riempire troppo la padella che si usa per friggere.
Le pettole sono cotte quando hanno un bel colore dorato e non sono intrise di olio.
Per la frittura consiglio olio evo oppure olio di semi di arachidi, solo questi oli sono in grado di esaltare il sapore delle pettole.
Una volta cotte passare nello zucchero oppure spolverarle con un pò di sale o mangiarle come si preferisce (come faccio di solito io!)
Stavolta, ad es., mi sono gustata le mie pettole tagliandole in due e spalmandoci sopra del Bontàzola Mauri... divine!!! Non saprei neanche dirvi quante ne ho mangiate, considerate che ho consumato oltre metà confezione.
martedì 8 gennaio 2013
Torciglioni e stuzzichini di pasta sfoglia
In questo post vi avevo parlato degli aperitivi e antipasti che avevo preparato per la cena di S. Silvestro. Uno di questi aperitivi sono stati questi torciglioni di sfoglia che sono facilissimi da preparate e buonissimi da mangiare, anche il giorno dopo (sempre che avanzino, naturalmente!)
Io li ho preparati in due modi: con prosciutto cotto tritato e provola dolce; salame piccante fontina e nduja.
Ho utilizzato anche due metodi diversi per prepararli: i primi (quelli al cotto e provola) li ho fatti stendendo su un rettandolo di sfoglia la provola tritata e il prosciutto tritato, ho sovrapposto un'altra sfoglia, ho pressato per far aderire bene, ho tagliato dei rettangoli di pasta lungo la lunghezza della sfoglia e poi li ho attorcigliati e posti su una teglia rivestita di carta forno. Li ho spennellati con uovo battuto e poi li ho cotti in forno a 190° fino a doratura.
I secondi li ho fatti spennellando di uovo battuto un rettangolo di sfoglia. Ho posizionato sulla stessa la 'nduja spezzettata, la fontina a dadini piccolissimi e sopra la spianata piccante calabrese che è un salame piccante buonissimo.
Stavolta non ho messo altra sfoglia sopra, ho solo tagliato i rettangoli di pasta e attorcigliato fino a non far quasi vedere il ripieno. Per la cottura ho proceduto allo stesso modo degli altri torciglioni, cioè ho spennellato con uovo battuto e cotto in forno a 190° fino a quando la sfoglia si è gonfiata e dorata per bene.
Tra tutti e due ho preferito in assoluto i torciglioni con la 'nduja. Erano sì piccantissimi e se uno non è abituato è meglio evitarli, ma speciali, davvero speciali, anche perchè si sentiva di più il ripieno rispetto agli altri che avevano una doppia sfoglia.
Quelli che vedete in foto sono i torciglioni ripieni di prosciutto e provola, gli altri sono finiti prima di fotografarli!
Ora passiamo agli altri stuzzichini che ho preparato sempre a S. Silvestro: il forno invocava pietà!
Sono molto simili a questi che ho postato tempo fa anche se si differenziano notevolmente per il ripieno e, quindi, per il sapore.
L'altra volta avevo utilizzato i salamini Beretta, questa volta, invece, ho utilizzato la salsiccia di maiale, ma non una qualsiasi bensì quella di Palizzi il paese di origine di mio suocero, dove la salsiccia la fanno ancora come una volta, mettendoci solo carne di maiale di prima qualità e senza aggiunta di salse o qualsiasi cosa possa modificare il sapore della carne. Si capisce che questa salsiccia è buona anche perchè durante la cottura resta sempre dello stesso spessore, altre salsicce sembrano scomparire.
Anche in questo caso, ho tagliato a misura delle salsicce la pasta sfoglia, l'ho spennellata con l'uovo battuto (operazione necessaria se non si vuole un ripieno che scappa da tutte le parti) ed ho coperto con altra pasta sfoglia tagliata anch'essa a misura e spennellata di uovo battuto dal lato a contatto con la carne.
Ho fatto aderire bene le due sfoglie e chiuso ad incastro la salsiccia tra le stesse. Visto che la salsiccia era molto spessa si sono potuti fare al massimo due occhielli, ma è bello e scenografico quando se ne riescono a fare anche tre o quattro.
A questo punto, essendo la salsiccia più delicata rispetto ai salamini Beretta ed avendo, quindi, la tendenza a sbriciolarsi durante l'operazione di taglio ho pensato di fare un passaggio più lungo in congelatore (dalle 2 alle 3 ore), andando di tanto in tanto a controllare che non si congelasse tutto.
Passato questo tempo ho potuto tagliare delle strisce di pasta per lungo dello spessore di circa 1cm o poco più, ho spennellato con l'uovo battuto solo dalla parte della sfoglia ed ho cotto in forno a 190° fino a doratura della sfoglia e cottura della carne.
Anche questi stuzzichini hanno riscosso un gran successo.
E questa è la focaccia rustica, la cui ricetta la trovate qui, ho solo sostituito il lievito di birra con 150g di lievito madre. La mia soddisfazione più grande è stata il fatto che mi è venuta identica in tutto e per tutto a quella di mia madre (che bello ritrovare i suoi sapori ora che lei non c'è più, ne avevo proprio bisogno).
Io li ho preparati in due modi: con prosciutto cotto tritato e provola dolce; salame piccante fontina e nduja.
Ho utilizzato anche due metodi diversi per prepararli: i primi (quelli al cotto e provola) li ho fatti stendendo su un rettandolo di sfoglia la provola tritata e il prosciutto tritato, ho sovrapposto un'altra sfoglia, ho pressato per far aderire bene, ho tagliato dei rettangoli di pasta lungo la lunghezza della sfoglia e poi li ho attorcigliati e posti su una teglia rivestita di carta forno. Li ho spennellati con uovo battuto e poi li ho cotti in forno a 190° fino a doratura.
I secondi li ho fatti spennellando di uovo battuto un rettangolo di sfoglia. Ho posizionato sulla stessa la 'nduja spezzettata, la fontina a dadini piccolissimi e sopra la spianata piccante calabrese che è un salame piccante buonissimo.
Stavolta non ho messo altra sfoglia sopra, ho solo tagliato i rettangoli di pasta e attorcigliato fino a non far quasi vedere il ripieno. Per la cottura ho proceduto allo stesso modo degli altri torciglioni, cioè ho spennellato con uovo battuto e cotto in forno a 190° fino a quando la sfoglia si è gonfiata e dorata per bene.
Tra tutti e due ho preferito in assoluto i torciglioni con la 'nduja. Erano sì piccantissimi e se uno non è abituato è meglio evitarli, ma speciali, davvero speciali, anche perchè si sentiva di più il ripieno rispetto agli altri che avevano una doppia sfoglia.
Quelli che vedete in foto sono i torciglioni ripieni di prosciutto e provola, gli altri sono finiti prima di fotografarli!
Ora passiamo agli altri stuzzichini che ho preparato sempre a S. Silvestro: il forno invocava pietà!
Sono molto simili a questi che ho postato tempo fa anche se si differenziano notevolmente per il ripieno e, quindi, per il sapore.
L'altra volta avevo utilizzato i salamini Beretta, questa volta, invece, ho utilizzato la salsiccia di maiale, ma non una qualsiasi bensì quella di Palizzi il paese di origine di mio suocero, dove la salsiccia la fanno ancora come una volta, mettendoci solo carne di maiale di prima qualità e senza aggiunta di salse o qualsiasi cosa possa modificare il sapore della carne. Si capisce che questa salsiccia è buona anche perchè durante la cottura resta sempre dello stesso spessore, altre salsicce sembrano scomparire.
Anche in questo caso, ho tagliato a misura delle salsicce la pasta sfoglia, l'ho spennellata con l'uovo battuto (operazione necessaria se non si vuole un ripieno che scappa da tutte le parti) ed ho coperto con altra pasta sfoglia tagliata anch'essa a misura e spennellata di uovo battuto dal lato a contatto con la carne.
Ho fatto aderire bene le due sfoglie e chiuso ad incastro la salsiccia tra le stesse. Visto che la salsiccia era molto spessa si sono potuti fare al massimo due occhielli, ma è bello e scenografico quando se ne riescono a fare anche tre o quattro.
A questo punto, essendo la salsiccia più delicata rispetto ai salamini Beretta ed avendo, quindi, la tendenza a sbriciolarsi durante l'operazione di taglio ho pensato di fare un passaggio più lungo in congelatore (dalle 2 alle 3 ore), andando di tanto in tanto a controllare che non si congelasse tutto.
Passato questo tempo ho potuto tagliare delle strisce di pasta per lungo dello spessore di circa 1cm o poco più, ho spennellato con l'uovo battuto solo dalla parte della sfoglia ed ho cotto in forno a 190° fino a doratura della sfoglia e cottura della carne.
Anche questi stuzzichini hanno riscosso un gran successo.
E questa è la focaccia rustica, la cui ricetta la trovate qui, ho solo sostituito il lievito di birra con 150g di lievito madre. La mia soddisfazione più grande è stata il fatto che mi è venuta identica in tutto e per tutto a quella di mia madre (che bello ritrovare i suoi sapori ora che lei non c'è più, ne avevo proprio bisogno).
venerdì 4 gennaio 2013
Panettone gastronomico
Qual è il peggiore incubo di una blogger appassionata di cucina? Sentirsi dire il 30 di dicembre che la sera del 31 si cena a casa sua e avere il timore di non avere il tempo di organizzare una cena all'altezza dell'evento.
Le cose sono più o meno andate in questo modo: domenica 30 dicembre sono andata a pranzo a casa di mia suocera e lei mi dice"allora, domani siamo qua?" e io le rispondo di sì e lei incalza e dice "voglio dire, domani siamo a casa tua? Tuo marito ci ha invitati tutti!" e io pur cadendo dalle nuvole ho detto "sì, per me va bene".
In realtà sono stata anche troppo contenta di organizzare la cena di S. Silvestro, l'unico problema è che non avendo avuto preavviso ho dovuto studiarmi in tutta fretta un menù che fosse all'altezza dell'occasione e, cosa più importante, ho dovuto cercare di gestirmi al meglio il tempo perché il 31, oltretutto, dovevo anche lavorare.
Nel pomeriggio mi sono studiata il menù che comprendeva una serie di stuzzichini e aperitivi e due primi, per il secondo aveva detto mia suocera che avrebbe provveduto a preparare cotechino con contorno di lenticchie e purè di patate.
I miei aperitivi e stuzzichini sarebbero stati: panettone gastronomico, focaccia rustica pugliese, alici ripiene, torciglioni di pasta sfoglia e stuzzichini di sfoglia di diversi gusti.
I due primi, invece, erano. tagliolini agli scampi su cialda al parmigiano e lasagne ai gamberi (la sfoglia da preparare rigorosamente a mano!)
E, infine, il mio panettone alle gocce di cioccolato.
Come al solito ho scelto un menù ambizioso e ricco e fino all'ultimo ho temuto di non farcela, ma alla fine, grazie anche al fatto che ho cominciato a fare qualcosa dalla sera del 30 e che non mi sono fermata un momento da quando sono tornata dal lavoro il 31, sono riuscita a mettere tutto in tavola e con ottimi risultati.
Tornando al panettone gastronomico, era la prima volta che lo facevo e avendo trovato diverse ricette in rete non sapevo su quale orientarmi e alla fine ho deciso di fidarmi di una trovata sul sito enogastronomico Cookaround e devo dire che il risultato è stato davvero fantastico, ho ricevuto tanti di quei complimenti che non posso fare a meno di consigliare anche a voi questa ricetta.
La ricetta non la riporto integralmente perché ho inserito il link diretto per trovarla su Cookaround (dove c'è anche un utilissimo passo passo), mi limiterò a dirvi la lista degli ingredienti e a dirvi alcune varianti che ho adottato.
La lista degli ingredienti è composta da:: 250g di farina manitoba Il Molino Chiavazza, 250g di farina, 250g di latte, 80g di burro morbido, 40 g di zucchero, 15g di lievito di birra, 10g di sale, 3 tuorli.
Le varianti che ho applicato rispetto alla ricetta originale sono le seguenti: al posto del lievito di birra ho usato il lievito madre, ho prolungato i tempi di riposo e ciò ha fatto sì che l'impasto si triplicasse anzichè raddoppiasse e ciò chiaramente lo ha reso più leggero e soffice e, infine, durante la cottura, per mantenere umidità all'interno del forno, ho disposto su una placca ad un livello inferiore del panettone dei cubetti di ghiaccio.
Un'ultima cosa che ho fatto, ma che sconsiglio vivamente di fare, è stato praticare un incisione a croce sull'impasto prima di cuocerlo, la stessa incisione che si pratica sui panettoni dolci, questa operazione ha sgonfiato, fortunatamente solo di qualche millimetro, l'impasto che comunque in forno è cresciuto ancora.
Per quanto riguarda la farcitura è composta da:
1° strato - maionese e prosciutto cotto (ci andava bene anche una foglia di lattuga, ma mio marito me l'ha portata troppo tardi!)
2° strato: mozzarella di bufala a fettine piuttosto spesse e prosciutto crudo
3° strato: salsa tonnata, fettine di salmone affumicato e due fili di erba cipollina tagliuzzati
4° strato: fettine di mozzarella di bufala, pomodorini tagliati a rondelle, olio, sale e pepe (in pratica, una caprese)
5° strato: salame napoli e sottilette Inalpi
Dopo aver guarnito a piacere il panettone gastronomico, e prima di metterlo in tavola, l'ho tagliato in 4 parti, così ognuno ha potuto decidere quale farcitura scegliere, fetta dopo fetta.
Vi ripeto che è stato un successone!
giovedì 3 gennaio 2013
vol-au-vent con mortadella e taleggio
Il 26 dicembre scorso, a S. Stefano quindi, mio marito per paura di mangiare gli avanzi del giorno di Natale a casa di mia suocera, mi ha chiesto di restare a casa nostra e di preparare io qualcosa.
Pur venendo da due abbuffate consecutive, quella della vigilia e quella del giorno di Natale, non me la sono sentita di far passare questo giorno di festa in sordina, mangiando magari un brodo di dado e mi sono studiata un menù dell'ultimo momento che ha comunque soddisfatto me e mio marito, le bimbe sono rimaste a pranzo dalla nonna.
Come aperitivo ho preparato dei vol au vent alla mortadella e bon tàleggio Mauri e come primo un risotto agli asparagi e salsiccia, ma la ricetta del risotto la riporterò appena avrò un minuto libero nel mio blog dedicato alle verdure V di Verdura.
Occupiamoci ora dei vol au vent alla mortadella e bon taleggio Mauri.
Ingredienti:
10 vol-au-vent di pasta sfoglia già pronti
120gr di mortadella in fetta unica
70gr di bon taleggio Mauri
una trentina di pistacchi sgusciati
un pizzichino di sale
latte q.b. (se serve)
Preparazione:
per prima cosa, passare i vol-au-vent per qualche minuto in forno caldo a 180°, per renderle fragranti.
Tagliare a dadini la mortadella e passarla nel mixer insieme al formaggio, una ventina di pistacchi, un pizzichino di sale e un goccio di latte per rendere cremosa la mousse.
Trasferire il composto in un sac a poche e riempire con la mousse i vol-au-vent e guarnire con i pistacchi rimasti tritati al coltello.
A me sono piaciuti davvero tanto e in più sono anche molto scenografici.
Pur venendo da due abbuffate consecutive, quella della vigilia e quella del giorno di Natale, non me la sono sentita di far passare questo giorno di festa in sordina, mangiando magari un brodo di dado e mi sono studiata un menù dell'ultimo momento che ha comunque soddisfatto me e mio marito, le bimbe sono rimaste a pranzo dalla nonna.
Come aperitivo ho preparato dei vol au vent alla mortadella e bon tàleggio Mauri e come primo un risotto agli asparagi e salsiccia, ma la ricetta del risotto la riporterò appena avrò un minuto libero nel mio blog dedicato alle verdure V di Verdura.
Occupiamoci ora dei vol au vent alla mortadella e bon taleggio Mauri.
Ingredienti:
10 vol-au-vent di pasta sfoglia già pronti
120gr di mortadella in fetta unica
70gr di bon taleggio Mauri
una trentina di pistacchi sgusciati
un pizzichino di sale
latte q.b. (se serve)
Preparazione:
per prima cosa, passare i vol-au-vent per qualche minuto in forno caldo a 180°, per renderle fragranti.
Tagliare a dadini la mortadella e passarla nel mixer insieme al formaggio, una ventina di pistacchi, un pizzichino di sale e un goccio di latte per rendere cremosa la mousse.
Trasferire il composto in un sac a poche e riempire con la mousse i vol-au-vent e guarnire con i pistacchi rimasti tritati al coltello.
A me sono piaciuti davvero tanto e in più sono anche molto scenografici.
sabato 22 dicembre 2012
Peperoni ripieni di tonno e patate
Lessare 3 patate e schiacciarle, metterle in un mixer e unire 1 scatoletta di tonno da 160g ben sgocciolata, 4 filetti di acciuga, qualche oliva (preferibilmente nera), un pò di prezzemolo, qualche cappero dissalato, un filo di olio evo Dante e frullare il tutto.
Tagliare il cappello a 3 peperoni medi o 2 grandi, svuotarli eliminando le parti bianche interne e farcirli riempiendoli a filo.
E' importante non riempire oltre l'orlo i peperoni perché il ripieno tende a gonfiarsi in cottura e potrebbe fuoriuscire.
Richiudere i peperoni, cospargerli di olio evo Dante e porre in forno a 180° per 25 minuti.
giovedì 20 dicembre 2012
Cozze gratinate
Possono mai mancare le cozze sulle nostre tavole natalizie? Io direi proprio di no!
Quantomeno non possono mancare sulla mia tavola.
Sono cresciuta vedendo mia madre sgusciare kg e kg di cozze, lei diceva che le cozze migliori si trovano nei mesi senza la "r", quindi, da maggio fino ad agosto.
Benchè lei avesse senz'altro ragione, io, quando posso, mangio le cozze anche nei mesi con la "R" e dicembre con i suoi cenoni ne è la dimostrazione.
La caratteristica di queste cozze gratinate è che il ripieno è molto morbido e cremoso e, anche dopo la cottura, mantiene le cozze belle umide e non asciutte.
A me sono piaciute molto.
Ingredienti:
cozze q.b.
qualche pomodorino
olio evo Dante q.b.
1 ciuffo di prezzemolo
1 spicchio d'aglio (facoltativo)
capperi sotto sale q.b.
100g di pangrattato
sale e pepe
Lavare le cozze sotto acqua corrente, eliminare le barbe, aprirle a crudo eliminando una valva per ciascuna cozza, avendo cura di raccogliere e conservare il liquido contenuto al loro interno.
Lavare i pomodorini, tagliarli a metà, eliminare i semi e l'acqua di vegetazione e farli a dadini.
Sciacquare i capperi per elimianre il sale di conservazione, quindi asciugarli con foglio di carta assorbente da cucina.
Raccogliere nel bicchiere del mixer il pangrattato, il prezzemolo sminuzzato, i capperi e l'aglio (io non l'ho messo). Aggiungere 5-6 cucchiai di olio evo Dante, l'acqua delle cozze e frullare alla massima velocità (se l'acqua è molta, ridurre la quantità di olio).
Condire con un pizzico di sale (meglio non esagerare perché le cozze sono già sapide), profumare con una macinata abbondante di pepe e frullare ancora.
Trasferire tutto in una ciotola con la dadolata di pomodori e mescolare.
Riempire la valva delle cozze con il composto ottenuto e disporre su una teglia, infornare a 160°/170° a forno già caldo e far cuocere per una decina di minuti.
Sono ottime sia calde che fredde.
Non dimenticate che sulla pagina Facebook “Olio Dante” è stata lanciata l’iniziativa “Ci vediamo in Piazza Dante”, per richiamare l’italianità del brand e scoprire i luoghi dedicati al “Sommo Poeta” in ogni città d’Italia: strade, statue, monumenti maestosi, vicoletti caratteristici, piazze turistiche e viali trafficati che ci raccontano ogni giorno il nostro meraviglioso Paese.
Pubblicando le foto di questi siti sulla bacheca di Olio Dante, sarà possibile taggare gli amici e commentare episodi legati a quel particolare luogo, partecipando al contest che si concluderà il 12 gennaio 2013: tra le immagini più apprezzate dal popolo di Facebook, ne saranno selezionate 12 per realizzare il calendario 2013 di Olio Dante "100% Italiano"!
E non finisce qui: ogni settimana la foto più popolare sarà scelta come immagine della copertina del diario di Olio Dante!
Siete pronti a far scoprire le vostre città ed a scegliere le vostre foto preferite?
Di seguito, inoltre, potrete leggere il comunicato stampa sull'iniziativa degli Oleifici Mataluni, che daranno la possibilità a giovani laureandi di svolgere un tirocinio formativo nell’Area Digital.
Obiettivo del progetto “Io merito…un’opportunità” - ideato dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Benevento, in collaborazione con la Facoltà di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università degli Studi del Sannio - è di istituzionalizzare il rapporto tra mondo accademico e mondo economico, finalizzato a creare opportunità concrete per gli studenti più meritevoli.
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OLEIFICI MATALUNI,
TIROCINI FORMATIVI PER I TALENTI DEL DIGITALE
Lo stage
aziendale offrirà a giovani laureandi la possibilità di formarsi
e specializzarsi nell’Area Digital
Giovani, creativi e
nativi di internet è il profilo degli studenti universitari che avranno la
possibilità di svolgere un tirocinio formativo nell’Area Digital degli Oleifici
Mataluni di Montesarchio (Benevento).
Dopo aver aderito al
progetto “Io merito…un’opportunità” - ideato dal Gruppo Giovani Imprenditori di
Confindustria Benevento, in collaborazione con la Facoltà di Scienze Economiche
e Aziendali dell’Università degli Studi del Sannio - gli Oleifici Mataluni
accoglieranno in azienda cinque giovani laureandi dell’Ateneo sannita, che avranno
l’opportunità di analizzare ed ideare progetti social destinati ad aumentare il
grado di interattività delle pagine facebook di Olio Dante e Olio Condisano.
E’ già tempo, dunque, di lasciarsi
alle spalle i banchi di scuola e di passare dietro alla scrivania per Anna Maria De Stefano, Consiglia Sebastianelli e Dario Sistini, iscritti
alla Facoltà di Scienze Economiche e Aziendali (indirizzo Manageriale), che
hanno partecipato al corso di Social Media Marketing curato dalla Prof.ssa Giuliana Saccà, Docente di Marketing
Territoriale.
Proprio recentemente, i tre
universitari si sono classificati al secondo posto in occasione del XXIV Premio
Marketing Edizione 2012, prestigiosa competizione organizzata dalla Società
Italiana di Marketing, che ogni anno si rivolge ai laureandi in Economia per valutare
i migliori piani marketing su casi aziendali reali. E non solo.
Sempre nell’ambito
della nuova strategia comunicativa dedicata a social network e web 2.0, gli
Oleifici Mataluni affiancheranno gli stagisti Antonello D’Avino ed Ester
Porciello, laureandi del Corso in Economia e Commercio dell’Università
degli Studi di Benevento (indirizzo Aziendale), e Donatella Zampelli, iscritta al Master in Comunicazione
Multimediale dell’Enogastronomia dell’Università Suor Orsola Benincasa di
Napoli e del Gambero Rosso.
“L’obiettivo
- spiega Vincenzo Mataluni,
Amministratore Delegato degli Oleifici Mataluni - è proprio quello di istituzionalizzare il rapporto tra mondo
universitario e mondo economico, finalizzato a creare opportunità concrete per
studenti meritevoli, e a formare nuove professionalità nel campo digitale. I giovani rappresentano la nostra prima risorsa. Basti pensare che la
media di età in azienda è di 29 anni su circa 200 dipendenti, scendendo fino a
26 anni se ci riferiamo solo agli uffici. I social network - conclude Mataluni - sono decisivi per ringiovanire il nostro target,
interagire con i consumatori e condividere i nostri valori in rete, creando una
vera e propria comunità virtuale attraverso nuovi linguaggi e strumenti
innovativi che solo i nativi digitali sanno intercettare e interpretare”.
Continua, dunque, la
politica di valorizzazione dei giovani del territorio che contraddistingue da
sempre gli Oleifici Mataluni. Dopo aver siglato una convenzione con il Centro
per l’Impiego della provincia di Benevento per l’inserimento di 11 neodiplomati
e dopo aver partecipato al MeetJob 2012, selezionando tre studenti del corso di
laurea in Tecnologie Viticole, Enologiche, Alimentari dell'Università di
Oristano per un tirocinio ad alto contenuto di specializzazione nella Divisione
Ricerca e Sviluppo, gli Oleifici Mataluni hanno confermato anche l’adesione al
bando promosso dalla Regione Campania sui dottorati di ricerca in azienda, che
incontrano l’esigenza di ricerca del mondo accademico e la necessità di
innovare e di essere maggiormente competitivi delle industrie.
mercoledì 5 dicembre 2012
Stuzzichini di pasta sfoglia
Per la mia cena finger food, di cui vi ho parlato qui, ho realizzato dei pratici e gustosi stuzzichini realizzati semplicemente con pasta sfoglia e salamini Beretta.
Ecco come ho fatto: ho srotolato un rotolo di pasta sfoglia confezionata e l'ho spennellato di uovo battuto.
Ho poi posizionato sulla stessa, distanziandoli, dei salamini beretta fino a raggiungere la metà della larghezza della sfoglia, quindi, l'altra metà gliel'ho avvolta sopra cercando di attaccarla bene e delineare lo spazio tra un salamino e l'altro.
Ho messo a riposare la sfoglia in congelatore per una mezz'ora circa, quando l'ho ripresa ho tagliato i miei stuzzichini con uno spessore di meno di un cm, li ho spennellati con altro uovo battuto e li ho infornati a 190° fino a doratura.
Vi assicuro che sono buonissimi!
Ecco come ho fatto: ho srotolato un rotolo di pasta sfoglia confezionata e l'ho spennellato di uovo battuto.
Ho poi posizionato sulla stessa, distanziandoli, dei salamini beretta fino a raggiungere la metà della larghezza della sfoglia, quindi, l'altra metà gliel'ho avvolta sopra cercando di attaccarla bene e delineare lo spazio tra un salamino e l'altro.
Ho messo a riposare la sfoglia in congelatore per una mezz'ora circa, quando l'ho ripresa ho tagliato i miei stuzzichini con uno spessore di meno di un cm, li ho spennellati con altro uovo battuto e li ho infornati a 190° fino a doratura.
Vi assicuro che sono buonissimi!
martedì 27 novembre 2012
Focaccia rustica
Avendo i minuti contati, vi riporto subito gli ingredienti senza dilungarmi nella presentazione della ricetta.
Ingredienti:
400g di farina
1 cubetto di lievito di birra
150g di latte
75g di burro morbido
75g di strutto
1 uovo
100g di fontina tritata finemente
60g di prosciutto cotto tritato finemente
60g di mordadella tritata finemente
50g di parmigiano grattugiato
1 pizzico di sale
olio extravergine di oliva Dante q.b.
Procedimento:
Sciogliere il lievito nel latte. Se, come nel mio caso, si usa la planetaria, inserire al suo interno la farina, un abbondante pizzico di sale, strutto e burro e azionare la foglia e lasciarla in funzione finchè l'impasto risulterà sbricioloso. Incorporare, quindi, l'uovo e il latte con il lievito. Riazionare la foglia e dopo qualche secondo aggiungere il prosciutto, la mortadella e i formaggi tritati e impastare il tutto finchè risulterà un impasto liscio. La lavorazione va effettuata per tutto il tempo a bassa velocità.
Raccogliere l'impasto dalla planetaria e lavorarlo un pò a mano e formare la classica palla che andrà fatta lievitare fino al raddoppio.
Oleare per bene una teglia e quando l'impasto sarà ben lievitato, riprenderlo e allungarlo leggermente con il mattarello per portarlo alla misura della stessa, aiutandosi anche con le mani.
Con i rebbi di una forchetta fare dei buchi sulla superficie della focaccia, salare in superficie e far lievitare per altri 10 minuti prima di infornare a 200° per 20/25 minuti.
E' buona calda, ma fredda, secondo me, è anche meglio.
In realtà questa focaccia dovrebbe venire meno spessa di quanto si vede in foto, ma io ho preferito usare una teglia più piccola, quindi, la mia focaccia è risultata un pò spessa.
Lo spessore della focaccia incide sulla sua morbidezza, se la preferite più asciutta allora optate per una focaccia più sottile, altrimenti un pò più spessa vi donerà una focaccia più soffice ed umida al suo interno.
.
Se vi fa piacere, qui sotto potrete leggere il comunicato stampa inerente il riconoscimento assegnato a Milano agli Oleifici Mataluni, che si sono aggiudicati il "DM Awards 20123" per il miglior sito internet nella categoria Industria di marca. Il concorso, giunto alla sua III edizione e patrocinato da ADM (Associazione della Distribuzione Modena) e da Assodigitale, ha registrato 77 siti web candidati (63 in rappresentanza dell'Industria di marca e 14 della Distribuzione). Nen 3221 le preferenze espresse per il sito oliodante.com, di cui 2971 voti da parte degli utenti che hanno votato online, e 250 da una giuria qualificata.
Un risultato ancora più importante, considerato che il sito è attivo solo dal primo settembre 2011 ed è stato sviluppato internamente dall'Area Grafica e Comunicazione degli Oleifici Mataluni, con il supporto della Core e Pixsael ICT Solution, società sannite specializzate nella realizzazione di sistemi informatici e siti web.
GLI OLEIFICI MATALUNI VINCONO I “DM AWARDS 2012”
Oliodante.com eletto miglior
sito delle Industrie di marca da consumatori ed esperti
Gli Oleifici Mataluni si aggiudicano l’edizione
2012 dei “DM Awards”, il riconoscimento assegnato da consumatori ed esperti di
settore che premiano ogni anno il miglior sito internet delle aziende del largo
consumo.
Il sito web di Olio Dante è risultato
vincitore nella categoria Industria di marca, per la sezione “Contenuti” che valuta
il grado di interesse e fruibilità delle notizie pubblicate.
Ben 3221 le preferenze espresse per il
sito oliodante.com, di cui 2971 voti da parte degli utenti che hanno votato
online, e 250 dalla giuria qualificata, composta da Daniele Tirelli, Presidente di Popai, Salvatore Sagone, Direttore del quotidiano online ADV Express, Sabrina Bellodi, Field Marketing
Manager di IBM e Armando Brescia,
Direttore di Distribuzione Moderna.
Per quanto riguarda la classifica
finale su un totale di 48.250 voti, gli Oleifici Mataluni hanno ottenuto il punteggio
più alto in assoluto, superando in ordine di preferenze anche i vincitori della
categoria Distribuzione.
Un risultato ancora più importante, dunque, considerato che il sito è attivo solo dal primo settembre 2011 ed è stato sviluppato internamente dall’Area Grafica e Comunicazione degli Oleifici Mataluni, con il supporto della Core e Pixsael ICT Solution, società sannite specializzate nella realizzazione di sistemi informativi e siti web.
Un risultato ancora più importante, dunque, considerato che il sito è attivo solo dal primo settembre 2011 ed è stato sviluppato internamente dall’Area Grafica e Comunicazione degli Oleifici Mataluni, con il supporto della Core e Pixsael ICT Solution, società sannite specializzate nella realizzazione di sistemi informativi e siti web.
Con uno stile minimalista, oliodante.com
propone contenuti dinamici, aggiornati quotidianamente e di facile fruizione,
grazie anche ad una piattaforma integrata di accesso alla pagina Facebook, al
canale YouTube e ai principali Food Blog. Nel corpo superiore del sito, trova
spazio il menu generale da cui si accede alla storia del brand, alla vetrina
prodotti con le schede nutrizionali, all’area stampa, alla sezione “salute e benessere”
che ospita interessanti articoli e suggerimenti dei ricercatori degli Oleifici
Mataluni. Ma il vero fiore all’occhiello del “Sommo Poeta” in versione web 2.0,
è rappresentato dal ricettario interattivo, arricchito ogni giorno dai food
blogger ed aperto al contributo di utenti e gourmet.
Il concorso, giunto alla sua III edizione
e patrocinato da ADM (Associazione della Distribuzione Moderna) e da
Assodigitale, ha registrato 77 siti web candidati (63 in rappresentanza dell’Industria
di marca e 14 della Distribuzione).
Sei i riconoscimenti conferiti a
Milano: per la categoria Industria, hanno vinto gli Oleifici Mataluni - Olio
Dante nella sezione “Contenuti”, Sisma Group - Cotoneve (Design) e La Molisana
(Interattività); per il settore Distribuzione, si sono aggiudicate il concorso
le catene Crai (Contenuti), Sigma (Design) e Billa (Interattività).
Alla cerimonia di premiazione, sono intervenuti Gianpaolo Costantino, Business Solutions Director di SymphonyIRI; Carolina Gerenzani, Retail &
Shopper Specialist di TNS; Giuseppe
Convertini, di TradeLab; Eugenia
Burchi, Social Media Analyst di Blogmeter; Thomas Campaner, Digital Marketing Specialist di Ikea Italia, e Armando Brescia, Direttore della testata Distribuzione Moderna che
ha ideato il concorsoDa non perdere anche il comunicato stampa relativo alla puntata di "Ricette di famiglia", condotta su rete 4 da Davide Mengacci ed andata in onda giovedì 22 novembre, alle ore 10.50, da Cerreto Sannita (BN), dove ha visitato i luoghi più suggestivi del Sannio alla ricerca dei sapori del territorio.
RICETTE DI FAMIGLIA, ALLA RICERCA DELL’OLIO SANNITA
Giovedì 22 novembre, alle ore 10,50, il programma di Mengacci fa tappa a Cerreto Sannita
Giovedì 22 novembre, alle ore 10,50, il programma di Mengacci fa tappa a Cerreto Sannita
L'inconfondibile gusto dell'olio
sannita arricchirà le pietanze della prossima puntata di "Ricette di
Famiglia", il programma all'insegna della tradizione e della gastronomia
tipica, condotto ogni giorno su Rete4 da Davide Mengacci e dall'inviata
speciale Michela Coppa.
Giovedì 22 novembre, alle ore 10,50,
la trasmissione itinerante farà tappa anche a Cerreto Sannita (Benevento),
visitando i luoghi più suggestivi del Sannio alla ricerca del buongusto e dei
sapori del territorio.
Nella puntata dedicata al principe dei condimenti, non potevano mancare gli Oleifici Mataluni, il complesso agroindustriale oleario di Montesarchio che raggruppa 23 marchi storici tra cui Dante, Topazio, Olita, OiO e Vero.
Nella puntata dedicata al principe dei condimenti, non potevano mancare gli Oleifici Mataluni, il complesso agroindustriale oleario di Montesarchio che raggruppa 23 marchi storici tra cui Dante, Topazio, Olita, OiO e Vero.
Nel corso del programma, sarà
intervistata Maria Savarese, ricercatrice del Centro di ricerca degli
Oleifici Mataluni, in qualità di assaggiatrice esperta di oli di oliva e capo
panel.
“L’olio di oliva del Sannio - afferma la ricercatrice Maria Savarese - rappresenta una eccellenza del nostro territorio. E' un olio di elevata qualità nutrizionale e sensoriale, caratterizzato da un fruttato medio intenso con note erbacee di mela e pomodoro, ottimo per esaltare i prodotti tipici sanniti”.
Quindi, toccherà ad una cuoca improvvisata e ad uno chef professionista mettersi alla prova, cimentandosi con i fornelli e preparando le tipiche ricette beneventane, accompagnate anche dai prodotti di alta qualità degli Olelifici Mataluni, tra cui Olio Lupi, Dante e Condisano, il nuovo Olio Extravergine "100% Italiano" arricchito con la vitamina D.
“L’olio di oliva del Sannio - afferma la ricercatrice Maria Savarese - rappresenta una eccellenza del nostro territorio. E' un olio di elevata qualità nutrizionale e sensoriale, caratterizzato da un fruttato medio intenso con note erbacee di mela e pomodoro, ottimo per esaltare i prodotti tipici sanniti”.
Quindi, toccherà ad una cuoca improvvisata e ad uno chef professionista mettersi alla prova, cimentandosi con i fornelli e preparando le tipiche ricette beneventane, accompagnate anche dai prodotti di alta qualità degli Olelifici Mataluni, tra cui Olio Lupi, Dante e Condisano, il nuovo Olio Extravergine "100% Italiano" arricchito con la vitamina D.
domenica 29 luglio 2012
frollini al pistacchio e parmigiano
Questo aperitivo l'ho proposto qualche sera fa a cena ed ha riscosso molto successo. Certo i salumi mi sono solo limitata a tagliarli e a metterli nel vassoio, ma i frollini li ho fatti io uno per uno. Sono davvero gustosissimi ed anche molto facili da preparare e poi con i salumi sono davvero eccezionali.
Ingredienti:
100gr di farina
100gr di burro
100gr di grana grattugiato
50gr di pistacchi
un uovo
pepe
salumi a piacere
Procedimento:
Con questa dose vengono circa 24 frollini. Impastare la farina con il burro tagliato a tocchetti fino a ottenere un composto sbriciolato. Incorporare il grana, i pistacchi (precedetemente sbollentati, spellati e tritati), una macinata di pepe e l'uovo leggermente sbattuto. Lavorare tutti gli ingredienti velocemente fino a formare una palla. Coprire l'impasto con la pellicola e riporlo in frigo per un'oretta. Trascorso questo tempo. stenderla su un piano leggermente infarinato in una sfoglia di 5mm circa di spessore da cui, con un tagliapasta tondo, si ricaveranno i frollini. Di volta in volta l'impasto avanzato lo ristendevo e ricavavo altri frollini, fino ad esaurimento dell'impasto stesso. Cuocere i frollini sulla placca foderata di carta forno giù caldo a 180° per 10 minuti. I frollini sono eccezionali da mangiare freddi e il giorno dopo addirittura sono più buoni.
sabato 30 giugno 2012
Focaccia o pizza?
In genere la focaccia la mangio come da tradizione e mi diverto invece a condire in svariati modi la pizza, ma
A sx si vede la versione con prosciutto cotto e mozzarella, mooolta mozzarella (la base sotto è sempre quella della focaccia classica al pomodoro). I pezzi centrali raffigurano la focaccia classica e in alto, sempre al centro, la focaccia (base classica) arricchita con provola affumicata a fette e una dadolata di gamberi saltati in padella con olio e insaporiti con sale e pepe.
Una vera goduria per il palato.
L'impasto della focaccia l'ho realizzato con:
500g di farina per pizza Rosignoli
1 bustina di lievito per pizza
325g di acqua
10g di sale
Preparazione:
sciogliere il lievito nell'acqua e poi versare a pioggia la farina, quindi cominciare ad impastare e poi aggiungere il sale. Impastare finchè l'impasto diventa liscio e metterlo in una coppa leggermente oleata, o una bulle (io uso dei contenitori tupperware), coprire e far crescere fino al raddoppio.
Quando l'impasto avrà riposato a sufficienza, distenderlo in una teglia oleata, farcire e infornare alla massima potenza, prima nella parte inferiore del forno e poi in quella superiore. I tempi di cottura dipenderanno dallo spessore della focaccia, quindi, andranno stabiliti di volta in volta.
Buon appetito!
venerdì 20 aprile 2012
Frittelle di bianchetti
Immagino che molte di voi saranno mamme e sapranno bene di cosa parlerò in questo post.
Ho una bimba di 21 mesi che adoro più della mia stessa vita, ma che ha un grande difetto: non mi fa riposare come vorrei.
Quando è nata, e durante i primi mesi di vita, mi ha illusa con un carattere mite e con dormite lunghissime (credo di essere stata una delle poche neo mamme che ha potuto dormire la notte durante i primi mesi di vita del proprio bambino).
Non avendomi creato problemi per dormire i primi mesi di vita, credevo che sarebbe stata una passeggiata crescere questa figlia.
Macchè, pura illusione!
Intorno ai 9/10 mesi di vita, quando ha appoggiato il primo piedino a terra, ha cominciato a tormentarmi di notte (riuscire a dormire per più di 2/3 ore di seguito era diventata pura utopia).
Ho pensato: "è solo un periodo, passerà. Devo solo avere pazienza".
E' proprio vero che "chi di speranza vive, disperato muore!", perchè ha continuato a non avere un sonno regolare fino a circa un anno e mezzo.
Negli ultimi tempi stavo finalmente riassaporando le dolci dormite notturne, quando alle 4.07 di stamane, il mio frugoletto si sveglia e comincia a camminare per la casa, accendendo tutte le luci che incontra sul suo passaggio. L'ho seguita in cucina e le ho dato il suo biberon di acqua, pensando: "forse avrà sete" e l'ho riportata a letto.
Credete che si sia addormentata? E' stata sveglia fino a 5 minuti fa!
Ora, ho un sonno da paura, ma non posso rimettermi a letto perchè tra meno neanche mezz'ora mi dovrei alzare per andare al lavoro, non prima di aver preparato l'altra mia bimba per l'asilo.
Cosa faccio, allora, alle 6 di mattina se a letto non posso rimettermi e non posso fare rumore di alcun tipo per non svegliare la casa? E' chiaro, posto una ricetta!
Questa ricetta l'ho realizzata il giorno di Pasquetta e c'è tutta una storia da raccontare, ma la rimando ad un'altra volta per non annoiarvi.
Ingredienti:
500g di bianchetti
250 g di farina
1uovo + 1 albume
birra fredda q.b.
succo di limone q.b.
olio evo o olio di semi di arachide per friggere q.b.
sale q.b.
Procedimento:
Setacciare in una casseruola 2/3 di farina ed aggiungerci la birra gelata poco per volta, fino a raggiungere una consistenza collosa. Aggiungere poco per volta la restante farina e, sempre mescolando, sale, pepe, un uovo intero e un pò di succo di limone.
In un'altra ciotola montare a neve l'albume con un pizzichino di sale (questo albume servirà a conferire sofficità al composto). Dopo aver aggiunto l'albume montato a neve, inserire nella pastella anche i bianchetti e mescolare brevemente per non sciuparli.
Friggere le frittelline a cucchiate in olio bollente (cresceranno e si gonfieranno tantissimo) e poi, dopo averle scolate su carta paglia, servirle con una spolverata di sale sopra e con un bel bicchiere di birra (magari la stessa che è stata usata per la pastella). Sono buonissime!
Ho una bimba di 21 mesi che adoro più della mia stessa vita, ma che ha un grande difetto: non mi fa riposare come vorrei.
Quando è nata, e durante i primi mesi di vita, mi ha illusa con un carattere mite e con dormite lunghissime (credo di essere stata una delle poche neo mamme che ha potuto dormire la notte durante i primi mesi di vita del proprio bambino).
Non avendomi creato problemi per dormire i primi mesi di vita, credevo che sarebbe stata una passeggiata crescere questa figlia.
Macchè, pura illusione!
Intorno ai 9/10 mesi di vita, quando ha appoggiato il primo piedino a terra, ha cominciato a tormentarmi di notte (riuscire a dormire per più di 2/3 ore di seguito era diventata pura utopia).
Ho pensato: "è solo un periodo, passerà. Devo solo avere pazienza".
E' proprio vero che "chi di speranza vive, disperato muore!", perchè ha continuato a non avere un sonno regolare fino a circa un anno e mezzo.
Negli ultimi tempi stavo finalmente riassaporando le dolci dormite notturne, quando alle 4.07 di stamane, il mio frugoletto si sveglia e comincia a camminare per la casa, accendendo tutte le luci che incontra sul suo passaggio. L'ho seguita in cucina e le ho dato il suo biberon di acqua, pensando: "forse avrà sete" e l'ho riportata a letto.
Credete che si sia addormentata? E' stata sveglia fino a 5 minuti fa!
Ora, ho un sonno da paura, ma non posso rimettermi a letto perchè tra meno neanche mezz'ora mi dovrei alzare per andare al lavoro, non prima di aver preparato l'altra mia bimba per l'asilo.
Cosa faccio, allora, alle 6 di mattina se a letto non posso rimettermi e non posso fare rumore di alcun tipo per non svegliare la casa? E' chiaro, posto una ricetta!
Questa ricetta l'ho realizzata il giorno di Pasquetta e c'è tutta una storia da raccontare, ma la rimando ad un'altra volta per non annoiarvi.
Ingredienti:
500g di bianchetti
250 g di farina
1uovo + 1 albume
birra fredda q.b.
succo di limone q.b.
olio evo o olio di semi di arachide per friggere q.b.
sale q.b.
Procedimento:
Setacciare in una casseruola 2/3 di farina ed aggiungerci la birra gelata poco per volta, fino a raggiungere una consistenza collosa. Aggiungere poco per volta la restante farina e, sempre mescolando, sale, pepe, un uovo intero e un pò di succo di limone.
In un'altra ciotola montare a neve l'albume con un pizzichino di sale (questo albume servirà a conferire sofficità al composto). Dopo aver aggiunto l'albume montato a neve, inserire nella pastella anche i bianchetti e mescolare brevemente per non sciuparli.
lunedì 26 marzo 2012
Parmigiana di melanzane
Questa è la mia versione di parmigiana di melanzane. La parte iniziale della ricetta è molto simile a quella della "Parmigiana con la pasta", cioè si friggono le melanzane a fettine, dopo averle passate in farina e uovo, si salano leggermente e poi si comincia a comporre la parmigiana sporcando con un sughetto semplice una teglia che sarà ricoperta a strati di: melanzane fritte, parmigiano, prosciutto cotto, mozzarella e sugo. Io sono riuscita a fare ben 3 strati di questi ingredienti, dopodichè ho fatto un quarto strato di melanzane fritte, ho cosparso con abbondante sugo e poi parmigiano a gò gò e subito in forno a 180° per 25/30 minuti. Appena la parmigiana si è intiepidita l'ho servita.
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