lunedì 12 marzo 2012

Sogno o incubo?



Il n° 160 (marzo 2012) di Luoghi dell'infinito, mensile di Avvenire, è dedicato al grattacielo e s'apre con l'editoriale scritto da Massimiliano Fuksas, dal titolo: "Il grande sogno: una vita tra le nuvole".
Siccome sono rimasto basito e deluso dalla scelta editoriale di far scrivere alla nota archistar l'editoriale, mi sono permesso di fargli le pulci e con ciò mettere alla berlina la scelta del direttore di Avvenire, Marco Tarquini e/o del coordinatore del mensile, Giovanni Gazzaneo.

"L'umanità ha sempre desiderato andare "oltre", superare i limiti, vedere quel che sta al di là dell'orizzonte".
Fuksas usa tre formule: "andare oltre, superare i limiti, vedere al di là dell'orizzonte" per descrivere ciò che abita il cuore dell'uomo: il desiderio. Ma il desiderio, quantunque contenga nel suo significato etimologico la relazione con gli astri che muovendosi in cielo attraggono verso l'alto il cuore dell'uomo, non è in se stesso buono o cattivo, ma è informe e necessita d'essere educato. Andare oltre significa non lasciarsi fermare dagli ostacoli, o non accontentarsi di una tappa raggiunta, ma talvolta è proprio necessario fermarsi se non si vuol cadere in un precipizio. Superare i limiti è altrettanto equivoco, ci sono limiti che devono essere superati, come la predisposizione al male, ma vi sono limiti da non violare mai e sempre da rispettare, come il primato di Dio che nella retta coscienza parla all'uomo. Vedere al di là dell'orizzonte, ci sono orizzonti ristretti che delimitano la casa della schiavitù e dai quali Dio ci ha liberato, ed orizzonti al di là dei quali vedremo solo a tempo debito.
In sintesi, non tutto ciò che il cuore umano desidera è anche desiderabile, non tutto ciò che l'ingegno tecnico può fare è anche lecito. Desiderio ed ingegno devono sottomettersi alla suprema legge della Verità.
Magritte, Il Castello dei Pirenei (1959)
Fuksas afferma in modo apodittico che il grattacielo è: "qualcosa di straordinariamente nuovo, che stabilisca una relazione prima ignota tra essere umano e natura".
Non lasciamoci irretire da giudizi privi di giudizio e ingiustificati, invece chiediamoci: Il grattacielo che relazione crea tra l'uomo e la natura?
Con notevole arguzia l'archistar osserva che prima del primo grattacielo tale relazione era ignota. Ovviamente anche al sottoscritto era ignota la paternità prima di avere la mia primogenita.
Reputo che il grattacielo separi l'uomo dalla natura, lo allontana lanciandolo nell'informe inconsistenza dell'aria, lasciandolo sospeso tra cielo e terra, senza radici e perciò senza futuro. Relazione fatta di fuga dalla realtà per precipitare nel sogno/incubo, fatta di abbandono della terra assegnata agli uomini da Dio come domus, tesa al dominio su tutti e tre i piani cosmici (inferi/terra/cielo), al possesso teso a superare i limiti, come scrive l'editorialista, fino al delirio d'onnipotenza...
Questa è una relazione buona e vera, oppure una contraddizione e una rottura delle ordinate relazioni con i tre piani cosmici: gli inferi come destino post-mortem in attesa del Giudizio, la madre terra quale casa dei viventi - adamah (terra) affidata alle cure di adam (terrestre, uomo) - , i cieli sede di Dio?

J.R.R. Tolkien, La Torre e l'Occhio di Sauron a Isengard
Poi Fuksas mette sullo stesso piano la torre di Babele e le cattedrali gotiche, equiparando l'una alle altre, ma ciò è erroneo per due motivi.
Anzitutto perché i due oggetti paragonati appartengo a due categorie diverse, così eterogenee da risultare imparagonabili. La prima, infatti, è un ente simbolico, mentre le altre sono enti concreti. Confondere la realtà virtuale con la realtà reale è proprio di una grave patologia psico-spirituale.
Inoltre perché i rispettivi significati sono agli antipodi. La torre di Babele è simbolo dell'orgoglio umano, punito con la confusione delle lingue e sanata nella Pentecoste. Le cattedrali gotiche e anche quelle paleocristiane, romaniche, rinascimentali e barocche, sono concreti edifici di culto, furono edificate da comunità vive ed esprimono l'umile fede in Dio e nell'ingegno umano dei costruttori e sono plasmate dal miracolo della Pentecoste che avviene in ogni divina Eucaristia in esse celebrata.
Burj Khalifa, Dubai (828 m)
Falso è affermare che le cattedrali gotiche concretizzino l'ambizione babelica di raggiungere il cielo. Infatti sono e presuppongono il contrario, ovvero che il cielo è disceso sulla terra, che la luce gentile ha brillato nella tenebra del mondo. Le cattedrali gotiche, a differenza degli edifici di culto contemporanei, tranne poche eccezioni, non esprimono l'umana ambizione di raggiungere il cielo, ma l'umile volontà credente di glorificare Dio per essersi rivelato ed aver preso dimora presso di noi per salvarci. Il Verbo ha posto la sua tenda tra noi, una tappa decisiva della sua divina discesa et incarnazione. I grattacieli, a differenza delle cattedrali gotiche che fanno spazio alla luce e ne sono plasmate, portano lo slancio umano fino alle nuvole ed oltre, un chiaro, evidente, dichiarato contrasto con le cattedrali e in diretta ed esatta continuità con la torre di Babele, antitesi delle cattedrali.
Monet, Cattedrale di Rouen al mattino
Finalmente una affermazione vera e perciò condivisibile: "Il destino dell'essere umano è di intrecciare rapporti di reciproca fiducia". Ma i grattacieli sono funzionali alla ricerca di un tale destino, oppure vi si oppongono? La fiducia reciproca può nascere dall'orgoglio luciferino di salire in cielo e di raggiungere Dio con le sole proprie forze? O viceversa nasce dall'umile riconoscimento del proprio essere creature, peccatrici, salvate e unite dal desiderio di glorificare il Creatore  e Redentore, così come edificato nelle cattedrali?
Monet, Cattedrale di Rouen alla luce pomeridiana
Talvolta accade che il sogno si riveli un incubo e senza dubbio ciò è vero per i grattacieli, odierne torri di Babele, sognate, decantate e progettate da Fuksas e altre archistar, incubo per i comuni mortali che vi lavorano, sia prima della loro costruzione, sia durante la loro edificazione, sia dopo. A tal proposito ecco il risultato di una ricerca fatta da Barclays Capital e divulgata da Asianews, l'agenzia del P.I.M.E., dove si mette in evidenza che Costruire grattacieli è segno di crisi economica.

Non mi meraviglia che Fuksas sia Fuksas e promuova le proprie idee babeliche cui sono strettamente legati i suoi legittimi interessi economici, ma resto allibito che Luoghi dell'infinito, mensile di Avvenire quotidiano della CEI, faccia proprie tali idee antievangeliche ed antiumane. Non abbiamo bisogno della fatua luce elargita da un'archistar, nè di una firma nota da esibire nell'illusione che ciò significhi essere accettati dal mondo che conta.  Ecco l'incipit della seconda lettura di ieri: "Mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi invece annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani" (1Cor 1,22). Non si può evacuare impunemente lo scandalo e la stoltezza della Croce, sempre che sia ancora "spes unica".