loading...
Visualizzazione post con etichetta profili. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta profili. Mostra tutti i post

martedì 10 settembre 2019

Chiusi i Profili di Casapound e Forza Nuova


Chiusi i Profili di Casapound e Forza Nuova

Ci vuole Facebook per far rispettare la Costituzione

Facebook (e la consociata Instagram) decidono di chiudere i profili di Casapound e Forza Nuova, quelli delle loro sezioni regionali e provinciali e già si scatena l’urlo indignato per la privazione della libertà. Eppure le regole dei due social sono ben chiare e definite. Stupisce piuttosto che sia arrivato Facebook a fare rispettare la nostra Costituzione.
Lì dove non arriva la legge, sempre piuttosto timida nell'applicare l'antifascismo che è un fondamento costituzionale alla fine ci è arrivata Facebook che oggi ha chiuso i profili di Casapound e di Forza Nuova (e di tutte le loro sezioni regionali e provinciali). I 280.000 fan della pagina nazionale di Casapound da qualche ora trovano chiuso. La spiegazione dell'azienda statunitense è chiara: "Le persone e le organizzazioni che diffondono odio o attaccano gli altri sulla base di chi sono non trovano posto su Facebook e Instagram. Candidati e partiti politici, così come tutti gli individui e le organizzazioni presenti su Facebook e Instagram, devono rispettare queste regole, indipendentemente dalla loro ideologia".

Chiusi i Profili di Casapound e Forza Nuova


Stupisce che si stupiscano piuttosto i dirigenti dei due partiti che ovviamente stanno già gridando al complotto internazionale (secondo il solito banale giochino di esistere solo se si hanno dei nemici da additare) e stupisce che possano pensare che l'iniziativa di Facebook coincida volutamente con la loro partecipazione alla manifestazione di oggi in piazza a Roma (convocata da Giorgia Meloni di FDI). Anzi, a ben vedere, è stata proprio la piazza romana a mostrarci per l'ennesima volta come i rigurgiti del fascismo (dai simboli alle mani tese) continuino a imperversare impuniti come se lo sdoganamento di quel tempo sia una pratica universalmente accettata.

Ci sarebbe da capire quando si deciderà una volta per tutte di non accontentarsi della rimozione di insegne su stabili abusivamente occupati ma ci si occuperà di una ritorno politico e culturale della violenza e dello squadrismo come arma di propaganda, lì dove tali soggetti non hanno nemmeno il coraggio di prendersi le proprie responsabilità. L'intolleranza con gli intolleranti, come diceva Popper, è un dovere giuridico e costituzionale che spetta agli uomini delle istituzioni non solo quando il vento tutto intorno rende comodo farlo. Combattere il ritorno del fascismo significa anche pretendere che i diversi pezzi delle istituzioni prendano le distanze da tutte le sue possibili manifestazioni, senza cedere a nostalgie utili per la propaganda.

Che poi ora (e per i prossimi giorni) i dirigenti di Casapound e Forza Nuova urlino tutto il loro sdegno per la democrazia negata rientra perfettamente nella forma mentis dei loro atteggiamenti: chi invoca il restringimento dei diritti degli altri inevitabilmente è il primo a lamentarsi quando l'erosione finisce per toccarlo. Chissà che non imparino cosa significhi il rispetto delle regole, una volta per tutte, e che imparino a fare politica rispettandole. E studiarle, magari. Anche studiarle.





.
Eseguo Siti Internet, Blog personali e pagine Social.
Creo il Vostro spazio Responsive, disegno Loghi e Marchi.
Realizzo Biglietti da Visita, Brochure, Banner e Gif Animate. 

Servizio rivolto a Privati, Aziende, Agenzie, Enti, 
Associazioni e Liberi Professionisti. 


Eseguo Siti Internet, Blog personali e pagine Social. Creo il Vostro spazio Responsive, disegno Loghi e Marchi. Realizzo Biglietti da Visita, Brochure, Banner e Gif Animate.  Servizio rivolto a Privati, Aziende, Agenzie, Enti, Associazioni  e Liberi Professionisti.

domenica 1 maggio 2016

Virus imperversa sui profili Facebook



«Sei stato menzionato in un commento»

 L’esca è fin troppo ghiotta: bastano pochi clic per essere contagiati dall’ultimo virus che si sta diffondendo a macchia d’olio sui profili Facebook.
Molti utenti i sembra che ne siano stati particolarmente colpiti, visto che già dalle prime ore di domenica 1 maggio in tantissimi si sono visti pubblicare in automatico un post relativo a un video. La catena di Sant’Antonio si alimenta grazie al primo commento sotto il post in cui viene taggata gran parte degli amici della persona colpita. Come non essere «contagiati»? Per prima cosa non si deve cliccare nel post del video. Evitate anche commenti e repliche. Segnalate il virus alla persona che vi ha inconsapevolmente taggato, nell’attesa che intervenga Facebook per eliminare il problema.

.
Sono Web Designer, Web Master e Blogger, creo siti internet , blog personalizzati.
Studio e realizzo i vostri banner pubblicitari con foto e clip animate. 
Creo loghi per negozi , aziende, studi professionali,
 campagne di marketing e vendite promozionali.
MIO SITO  :  http://www.cipiri.com/


 I TUOI SOGNI DIVENTANO REALTA'
 OGNI DESIDERIO SARA' REALIZZATO 
IL TUO FUTURO E' ADESSO .
MUNDIMAGO


martedì 9 aprile 2013

Anonymous ha hackerato Israele


#OpIsrael: tre miliardi di danni?

Oltre 100mila i siti colpiti, 19mila i profili Facebook hackerati. Anche Anonymous hackerato da gruppi indipendenti israeliani.

 - Ieri l'attacco hacker del gruppo Anonymous ha preso di mira Israele. Dopo l'annuncio dei giorni scorsi che si proponeva di cancellare Israele da internet, ieri è stato il giorno di #OpIsrael. Durante la giornata, molti siti governativi e istituzionali israeliani hanno smesso di funzionare, da quello del Mossad a quello del Ministero degli Interni, dal sito dell'ufficio del primo ministro a quello della Knesset, fino alle principali banche del Paese.

In totale, sarebbero stati 100mila i siti web target del gruppo, 40mila le pagine Facebook, 5mila i profili Twitter e 30mila conti bancari. Nelle homepage dei siti colpiti sono apparsi slogan pro-Palestina, canzoni, il logo di #OpIsrael e la foto del prigioniero palestinese in sciopero della fame, Samer Issawi.

Secondo le autorità israeliane, i danni non sarebbero stati ingenti. Diversa la versione degli hacker, ripresa anche da alcuni media internazionali: Israele avrebbe perso tre miliardi di dollari ieri nell'attacco cibernetico. Ad essere colpiti, tra le 40mila pagine Facebook anche 19mila profili di molti esponenti delle istituzioni israeliane: gli hacker hanno modificato i loro status, facendogli dire di sostenere la causa palestinese.

Ma l'operazione non pare terminata. Nel video apparso su YouTube, Anonymous promette tre fasi di attacco. La prima è andata, la seconda e la terza restano una sorpresa.

Eppure anche gli hacker sarebbero stati hackerati: gruppi indipendenti israeliani affermano di essere entrati nel sito di Anonymous e di averne cambiato la homepage dove invece di messaggi anti-israeliani, l'audio del sito è diventato l'inno nazionale di Tel Aviv, "Hativkvah". Yitzhak Ben Yisrael, capo del National Cyber Bureau, ha detto che #OpIsrael è stata un fiasco: "Per quello che ci si aspettava, non ci sono stati veri danni. Anonymous non ha le capacità per colpire le infrastrutture vitali del Paese. E se anche questa fosse stata l'intenzione, non avrebbe dovuto annunciarlo prima".

Anche il sito del Cyber Bureau, però, ieri è rimasto al buio. Un caso?

http://nena-news.globalist.it/Detail_News_Display?ID=70443#OpIsrael-tre-miliardi-di-danni-

.
iscrivendoti a questi siti guadagni ogni giorno
.

 
.
  Guadagna soldi

.

.

.

clicca sui banner per saperne di piu'
.

.

giovedì 1 settembre 2011

Facebook: il ministero degli Interni ITALIANO , ha ottenuto le chiavi per entrare nei profili



Facebook


il ministero degli Interni ITALIANO 


ha ottenuto le chiavi per entrare nei profili


 - Senza dirlo a nessuno il ministero degli Interni italiano ha ottenuto dai vertici di Facebook le chiavi per entrare nei profili degli utenti anche senza mandato della magistratura. Una violazione della privacy che farà molto discutere.

Negli Stati Uniti, tra mille polemiche, è allo studio un disegno di legge che, se sara approvato dal Congresso, permettera alle agenzie investigative federali di irrompere senza mandato nelle piattaforme tecnologiche tipo Facebook e acquisire tutti i loro dati riservati.

In Italia senza clamore, lo hanno già fatto. I dirigenti della Polizia postale due settimane fa si sono recati a Palo Alto, in California, e hanno strappato, primi in Europa, un patto di collaborazione che prevede la possibilità di attivare una serie infinita di controlli sulle pagine del social network senza dover presentare una richiesta della magistratura e attendere i tempi necessari pei una rogatoria internazionale. Questo perchè, spiegano alla Polizia Postale, la tempestività di intervento è fondamentale per reprimere certi reati che proprio per la velocita di diffusione su Internet evolvono in tempo reale.
Una corsia preferenziale, insomma, che potranno percorrere i detective digitali italiani impegnati soprattutto nella lotta alla pedopornografia, al phishing e alle truffe telematiche, ma anche per evitare inconvenienti ai personaggi pubblici i cui profili vengono creati a loro insaputa. Intenti forse condivisibili, ma che di fatto consegnano alle forze dell'ordine il passepartout per aprire le porte delle nostre case virtuali senza che sia necessaria l'autorizzazione di un pubblico ministero. In concreto, i 400 agenti della Direzione investigativa della Polizia postale e delle comunicazioni potranno sbirciare e registrare i quasi 17 milioni di profili italiani di Facebook.

polizia_postaleMa siamo certi che tutto ciò avverrà nel rispetto della nostra privacy? In realtà, ormai da un paio d'anni, gli sceriffi italiani cavalcano sulle praterie di bit. Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza e persino i vigili urbani scandagliano le comunità di Internet per ricavare informazioni sensibili, ricostruire la loro rete di relazioni, confermare o smentire alibi e incriminare gli autori di reati. Sempre più persone conducono in Rete una vita parallela e questo spiega perche alle indagini tradizionali da tempo si affianchino pedinamenti virtuali. Con la differenza che proprio per l'enorme potenzialità del Web e per la facilità con cui si viola riservatezza altrui a molto facile finire nel mirino dei cybercop: non è necessario macchiarsi di reati ma basta aver concesso l'amicizia a qualcuno che graviti in ambienti "interessanti" per le forze dell'ordine.

A Milano, per esempio, una sezione della Polizia locale voluta dal vicesindaco Riccardo De Corato sguinzaglia i suoi "ghisa" nei gruppi di writer, allo scopo di infiltrarsi nelle loro community e individuare le firme dei graffiti metropolitani per risalire agli autori e denunciarli per imbrattamento. Le bande di adolescenti cinesi che, tra Lombardia e Piemonte, terrorizzano i connazionali con le estorsioni, sono continuamente monitorate dagli interpreti della polizia che si insinuano in Qq, la più diffusa chat della comunità. Anche le gang sudamericane, protagoniste in passato di regolamenti di conti a Genova e Milano, vengono sorvegliate dalle forze dell'ordine. E le lavagne degli uffici delle Squadre mobili sono ricoperte di foto scaricate da Facebook, dove i capi delle pandillas che si fanno chiamare Latin King, Forever o Ms18 sono stati taggati insieme ad a ltri ragazzi sudamericani, permettendo cosi agli agenti di conoscere il loro organigramma. Veri esperti nel monitoraggio del Web sono ormai gli investigatori delle Digos, che hanno smesso di farsi crescere la barba per gironzolare intorno ai centri sociali o di rasarsi i capelli per frequentare le curve degli stadi. Molto più semplice penetrare nei gruppi considerati a rischio con un clic del mouse. Quanto ai Carabinieri, ogni reparto operativo autorizza i propri militari, dal grado di maresciallo in su, ad accedere a qualunque sito internet per indagini sotto copertura, soprattutto nel mondo dello spaccio tra giovanissimi che utilizzano le chat per fissare gli scambi di droga o ordinare le dosi da ricevere negli istituti scolastici. Mentre, per prevenire eventuali problemi durante i rave, alle compagnie dei Carabinieri di provincia è stato chiesto di iscriversi al sito di social networking Netlog, dove gli appassionati di musica tecno si danno appuntamento per i raduni convocando fans da tutta Europa. A caccia di raver ci sono anche i venti compartimenti della Polizia postale e delle comunicazioni, localizzati in tutti i capoluoghi di regione e 76 sezioni dislocate in provincia. «Il nostro obiettivo è quello di prevenire i rave party prima che abbiano inizio», spiegano, «e per questo ci inseriamo nelle comunicazioni tra organizzatori e partecipanti, nei social network, nei forum e nei biog». Così può capitare che anche chi ha semplicemente partecipato ad una chat per commentare un gruppo musicale finisca per essere radiografato a sua insaputa.

polizia-postale-carabinieri-facebookIn teoria queste attività sono coordinate dalle procure che conducono le indagini su singoli fatti o su fenomeni più ampi. I responsabili dei social network non ci tengono a farlo sapere e parlano di una generica offerta di collaborazione con le forze dell'ordine per impedire che le loro piattaforme favoriscano alcuni delitti. Un investigatore milanese rivela a "L'espresso" che, grazie alle autorizzazioni della magistratura, da tempo ottiene dai responsabili di Facebook Italia di visualizzare centinaia di profili riservati di altrettanti utenti, riuscendo persino ad avere accesso ai contenuti delle chat andando indietro nel tempo fino ad un anno. Chi crede di aver impostato le funzioni di riservatezza in modo da non permettere a nessuno di vedere le foto, i post e gli scambi di messaggi con altri amici, in realtà, se nel suo gruppo c'e un sospetto, viene messo a nudo e di queste intrusioni non verrà mai a conoscenza.
E non sempre l'autorità giudiziaria viene messa al corrente delle modalità con cui vengono condotte alcune indagini telematiche. Un ufficiale dei Carabinieri, che chiede di rimanere anonimo, ammette che certe violazioni della legge sulla riservatezza delle comunicazioni vengono praticate con disinvoltura: «Talvolta», spiega l'ufficiale. «creiamo una falsa identità femminile su Fb, su Msn o su altre chat, inseriamo nel profilo la foto di un carabiniere donna, meglio se giovane e carina, e lanciamo l'esca. II nostro carabiniere virtuale tenta un approccio con la persona su cui vogliamo raccogliere informazioni, magari complimentandosi per un tatuaggio. E in men che non si dica facciamo parte del suo gruppo, riuscendo a diventare "amici" di tutti i soggetti che ci interessano». Di tutta questa attività, spiega ancora l'ufficiale, «non sempre facciamo un resoconto alla procura e nei verbali ci limitiamo a citare una fantomatica fonte confidenziale». Da oggi, in virtù dell'accordo di collaborazione con Mark Zuckerberg siglato dalla Polizia, chi conduce queste indagini potrà fare a meno di avvisare un magistrato perchè «la fantasia investigativa può spaziare», prevede un funzionario della Polposta, «e le osservazioni virtuali potranno essere impiegate anche in indagini preventive».


 (di Giorgio Florian)


(L'Espresso)
-


.

sabato 20 novembre 2010

Chi c'è dietro i cartoni animati sui profili Facebook




Chi c'è dietro i cartoni animati sui profili Facebook? Il gruppo "Camorra and Love"


Volete sapere chi c'è dietro la campagna "Cambia l'immagine del tuo profilo in quella di un cartone animato" che sta spopolando su Facebook? Un gruppo che si chiama Camorra and Love. Postando stupidaggini a nastro tra aforismi, frasi melense e immagini di Harry Potter, ha messo insieme l'allucinante cifra di 850mila fan. E' stato questo gruppo a spingere la campagna virale sui cartoni animati per l'infanzia: dall'alto del suo "monte-fan" questo gruppo - composto da moltissimi minorenni, ma non si sa da chi sia gestito - può da solo creare una campagna virale.

In realtà, il creatore dell'evento legato al cambio dell'immagine del profilo di Facebook con un cartone animato, è un tizio che dice di chiamarsi Alessandro Schultz Loi e di essere di Cagliari, ma si tratta di un profilo chiusissimo, al quale non si può neanche richiedere l'amicizia: chi è questo Schultz sardo? Chi si nasconde dietro questa campagna "per i diritti dell'infanzia" che non ha alcun collegamento con le serie associazioni che di questo si occupano?

Insomma, chi c'è dietro a questa campagna non è dato sapere: quello che è certo è che sta avendo un successo clamoroso (c'è chi parla addirittura di 500mila profili di cartoni animati, ma una stima è difficile). Il motivo probabilmente è da ricondurre all'aspetto ludico unisce quello retrò ed emozionale legato ai personaggi dei cartoni che hanno accompagnato la nostra infanzia. La campagna infatti sta contando numerosi aderenti nella fascia 25/40 quella forse più nostalgica verso i cartoni animati che non ci sono più e verso un'infanzia da poco abbandonata per sempre.

Resta infine da chiarire questo gruppo dal nome aberrante: Camorra and Love. Chi c'è dietro questo gruppo che ha "arruolato" centinaia di migliaia di minorenni? Perchè ha scelto un nome del genere? Aspettiamo una risposta dal moderatore.


TROVO L'INIZIATIVA DI CAMBIARE LA FOTO SU FACEBOOK E METTERE
UN PERSONAGGIO DEI CARTONI ANIMATI , MOL...TO PERICOLOSA PER I BAMBINI ..CHE
STANNO SU FACEBOOK. O RAGAZZINI.
A PARTE CHE SI RISCHIA LA SEGNALAZIONE PER FOTO INAPPROPRIATA , E' COME DARE LA
POSSIBILITA ' AI PEDOFILI DI ADESCARE UN BAMBINO CAMUFFANDO LA LORO FO...TO CON
UN PERSONAGGIO DEI CARTONI ANIMATI..FATE PRESENTE QUESTA COSA
SU FACEBOOK L'INIZIATIVA E' PARTITA DAL GRUPPO <
PER SEMPRE..

TOGLIETE IMMEDIATAMENTE LA FOTO DEL PERSONAGGIO DEI CARTONI ANIMATI.. E' PER
ATTIRARE I BAMBINI NELLE MANI DEI PEDOFILISTATE FACENDO IL LORO GIOCO..Foto
bachecaattenzione a tutti chi ha tirato fuori la storia della settimana contro
la viole......nza sui bambini e l...e donne , invitandovi a cambiare la vostra
foto.. si... ch...iama CAMORRA E AMORE..MA VI RENDETE CONTO DEL PERICOLO AL QUALE ESPONETE I
BAMBINI SU FACEBOOK GUARDATE IL GRUPPO CHE LO FA GIRARE IL LINK DI
METTERE LA FOTO DEI CARTONI.. CAMORRA E AMORE
REGNA PER SEMPRE http://www.facebook.com/pages/CamsaaaAiLsne/267303346054LA
GIORNATA PER L'INFANZIA VUOLE SOLO UN FIOCCO GIALLO DA CONDIVIDERE IN BACHECA .http://www.ong.agimondo.it/un-fiocco-giallo-per-linfanziaMostra
tuttoFoto bachecaattenzione a tutti chi ha tirato fuori la storia della
settimana contro la violenza sui bambini e l...e donne , invitandovi a cambiare
la vostra foto.. si chiama CAMORRA E AMORE..

?http://www.facebook.com/pages/CamsaaaAiLsne/267303346054ECCO
CHI HA PROMOSSO DI CAMBIARE LA FOTO LA SETTIMANA DELL'INFANZIAPROMOSSA DA
CAMORRA E AMORE http://www.facebook.com/notes/camsaaaailsne/settimana-dellinfanzia-3/482561334112
Mostra tutto
http://www.facebook.com/pages/CamsaaaAiLsne/267303346054LA
www.facebook.com

LA GIORNATA PER L'INFANZIA VUOLE SOLO UN FIOCCO GIALLO DA
CONDIVIDERE IN BACHECA..
COSI' E' REGOLARE
ALTRIMENTI SI RISCHIA LA SEGNALAZIONE PER FOTO DEL PROFILO INAPPROPRIATA..
ANCHE IL BLOCCO DELL'ACCOUNT ..
MA IL PERICOLO MAGGIORE CONSISTE NEL DARE LA POSSIBILITA' A QUALCHE PEDOFILO DI
INFILTRARSI TRA GLI AMICI DI UN RAGAZZINO, ANCHE SE NON DOVREBBERO ESSERCI SU
FB.. MA SAPPIAMO CHE CI STANNO.. A VOLTE ANCHE SOLI
FATE PRESENTE LA COSA.. SUI GIORNALI E SUI MEDIA

FAI GIRARE LA NOTA OPPURE SE HAI OCCASIONE DI FAR PUBBLICARE
SU QUALCHE GIORNALE .. DI VIETARE.. L'USO DI FOTO FALSE SU FACEBOOK SPECIE IN
QUESTA OCCASIONE DI FOTO DI PERSONAGGI DEI CARTONI ANIMATI

.
. -


.
loading...
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

sconti per Te

Sosteniamo Mundimago

Segui RIFLESSI da Facebook

Segui RIFLESSI da Facebook
Siamo anche qui

Seguici da FACEBOOK

Seguici da FACEBOOK
siamo anche qui

Post più popolari

Elenco blog AMICI