LE BALERE
La prima balera documentata è quella che il violinista Carlo Brighi (detto zaclén, "anatroccolo") aprì sulla fine del XIX secolo a Gatteo (FC), chiamata il Capannone Brighi. La parola balera viene usata in Emilia anche per indicare solamente la pista da ballo quando questa viene montata all'aperto: quelle vecchie sono formate da pannelli di assi di legno che si incastrano uno nell'altro, quelle nuove sono in metallo. La balera nasce negli anni '50, anzi il nome balera era tipico della Romagna, in altre regioni era semplicemente la sala da ballo “. Ci si andava per ballare: l'orchestra che suonava dal vivo, le mamme che si sedevano sulla sedia accanto alle figlie con l'occhio attento alla sorveglianza. Ma negli anni '50 e primi '60 c'era anche la figura (poi scomparsa) del caposala che controllava che uomo e donna ballassero a distanza. C'erano tre balli consecutivi, poi il riposo, gli abiti dovevano essere adeguati. In estate apriva